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Antonio Amico – Caro Vincenzo
Presentazione del romanzo che ricostruisce l’episodio del furto della Natività – fantasticando su possibili mandanti ed esecutori legati, nella fantasia dell’autore, al mondo della criminalità organizzata. Sull’episodio, com’è noto, da anni indagano magistratura e forze dell’ordine che spesso hanno lavorato su piste indicate proprio da pentiti e collaboratori di giustizia. A presentare il romanzo, la cui postfazione è curata da Maria Attanasio, sarà lo scrittore Domenico Seminerio insieme ad Amelia Crisantino, critico letterario di Repubblica, edizione di Palermo.
Comunicato stampa
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“Caro Vincenzo”
di Antonio Amico
A & B Editrice
“Come quello di Vincenzo Consolo, il poetico della scrittura di Antonio Amico è intramato di assonanze, rime interne, allitterazioni; e, come quello, è finalizzato all’espressione di una profonda tensione insieme etica ed estetica”
Maria Attanasio
(…) da allora, del dipinto non si sa più nulla. Non soltanto della tela. Perché, in verità, dopo quasi quarant’anni dal furto, dopo indagini e interrogatori, invenzioni e confessioni di pentiti di mafia, collaborazioni di confidenti, coinvolgimenti di antiquari, mercanti d’arte, commercianti, intermediari e intrallazzatori, ipotesi di colonnelli e generali, di marescialli e carabinieri, esperti di impronte ed esperti di cose di mafia, di giornalisti e giornalisti-investigatori, dopo tutto questo, nulla si sa di vero. Nulla. (…)
IN BREVE
A 40 anni esatti dal furto della Natività del Caravaggio – avvenuto a Palermo nella piovosa notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969 nella chiesa dell’Oratorio di San Lorenzo – Caro Vincenzo ci inoltra in un bosco pieno di domande. Teatro della vicenda è quindi la città “dai mille odori, olezzi, ammorbamenti (…) la Palermo sonnolenta degli anditi oscuri, degli incontri furtivi, dei traffici segreti (…) dove tutti sanno e nessuno dice, tutti ascoltano e nessuno parla”.
Una storia avvincente e immaginaria di cui è protagonista Vincenzo Alesci, un impiegato della Sovrintendenza furiosamente innamorato dell’arte e in particolare, della sparita Natività che Caravaggio realizzò proprio quattrocento anni fa, nel 1609, durante il periodo trascorso da fuggiasco in Sicilia; un furto che continua a ossessionarlo, fino a spingerlo dopo decenni a buttarsi, anima e corpo, in un’accanita ricerca della tela. Lo accompagnano in questa indagine, oltre a variegati personaggi minori, due donne: Giulia, protettiva e appassionata ex moglie con cui condivide la casa e una ritrovata intimità amorosa; e Linda, amore giovanile e compagna d’Accademia a Firenze che dopo anni di oblio ritrova all’improvviso a Palermo: ambigua e sfuggente proprietaria di un negozio di antiquariato.
L’AUTORE
Antonio Amico, chimico con l’hobby della scrittura, ha pubblicato libri di poesie, prose racconti. Collabora da anni con un giornale locale. Nato a Caltanissetta, ha vissuto e lavorato per molti anni a Caltagirone. Dal primo giorno di pensione vive a Lipari, tenta di coltivare fiori, scrive e guarda il mare.
Collana: Eliconea
Genere: narrativa
Pagine: 160
Anno: 2009
Prezzo: 14,00 euro
di Antonio Amico
A & B Editrice
“Come quello di Vincenzo Consolo, il poetico della scrittura di Antonio Amico è intramato di assonanze, rime interne, allitterazioni; e, come quello, è finalizzato all’espressione di una profonda tensione insieme etica ed estetica”
Maria Attanasio
(…) da allora, del dipinto non si sa più nulla. Non soltanto della tela. Perché, in verità, dopo quasi quarant’anni dal furto, dopo indagini e interrogatori, invenzioni e confessioni di pentiti di mafia, collaborazioni di confidenti, coinvolgimenti di antiquari, mercanti d’arte, commercianti, intermediari e intrallazzatori, ipotesi di colonnelli e generali, di marescialli e carabinieri, esperti di impronte ed esperti di cose di mafia, di giornalisti e giornalisti-investigatori, dopo tutto questo, nulla si sa di vero. Nulla. (…)
IN BREVE
A 40 anni esatti dal furto della Natività del Caravaggio – avvenuto a Palermo nella piovosa notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969 nella chiesa dell’Oratorio di San Lorenzo – Caro Vincenzo ci inoltra in un bosco pieno di domande. Teatro della vicenda è quindi la città “dai mille odori, olezzi, ammorbamenti (…) la Palermo sonnolenta degli anditi oscuri, degli incontri furtivi, dei traffici segreti (…) dove tutti sanno e nessuno dice, tutti ascoltano e nessuno parla”.
Una storia avvincente e immaginaria di cui è protagonista Vincenzo Alesci, un impiegato della Sovrintendenza furiosamente innamorato dell’arte e in particolare, della sparita Natività che Caravaggio realizzò proprio quattrocento anni fa, nel 1609, durante il periodo trascorso da fuggiasco in Sicilia; un furto che continua a ossessionarlo, fino a spingerlo dopo decenni a buttarsi, anima e corpo, in un’accanita ricerca della tela. Lo accompagnano in questa indagine, oltre a variegati personaggi minori, due donne: Giulia, protettiva e appassionata ex moglie con cui condivide la casa e una ritrovata intimità amorosa; e Linda, amore giovanile e compagna d’Accademia a Firenze che dopo anni di oblio ritrova all’improvviso a Palermo: ambigua e sfuggente proprietaria di un negozio di antiquariato.
L’AUTORE
Antonio Amico, chimico con l’hobby della scrittura, ha pubblicato libri di poesie, prose racconti. Collabora da anni con un giornale locale. Nato a Caltanissetta, ha vissuto e lavorato per molti anni a Caltagirone. Dal primo giorno di pensione vive a Lipari, tenta di coltivare fiori, scrive e guarda il mare.
Collana: Eliconea
Genere: narrativa
Pagine: 160
Anno: 2009
Prezzo: 14,00 euro
15
ottobre 2009
Antonio Amico – Caro Vincenzo
15 ottobre 2009
presentazione
Location
ORATORIO SAN LORENZO
Palermo, Via Immacolatella, (Palermo)
Palermo, Via Immacolatella, (Palermo)
Vernissage
15 Ottobre 2009, ore 18.30
Editore
BONANNO EDITORE
Curatore