“Il nuovo progetto fotografico di Antonio Anelli, nato da curiosità etica ed estetica, racconta una

storia muta, dominata da gesti spontanei e fede percettibile, in cui luce, movenze e tagli spaziali

significano l’intero percorso.

Come frame di un film che si ripete in loop da un secolo, i protagonisti invecchiano sulla scena,

i bambini crescono e le mamme diventano nonne. Tutto è regolare e autentico, come il legno

centenario e lucido della statua, la stanza anonima, gli indumenti ripiegati, le azioni rituali e

scaramantiche che animano la vestizione del santo.

Fedele ad un procedimento astrattivo che leviga l’immagine e dà risalto alla percezione,

Antonio Anelli tiene ben saldo il leitmotiv della sua ricerca, sempre proiettata ad una sintesi

concettuale”.(estratto del testo critico di Lucia Anelli)