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Antonio Aportone – Trasmutazioni & Trasmigrazioni
la mostra presenta una rassegna di opere di Antonio Aportone scelte in funzione di un percorso di successivi richiami e rimandi, in sintonia con lo spazio monumentale – espositivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita
Culturale di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presenta una rassegna di opere
di Antonio Aportone scelte in funzione di un percorso di successivi richiami e rimandi, in sintonia
con lo spazio monumentale - espositivo. I servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.
Il progetto espositivo è frutto di un percorso di riflessione (ormai quarantennale) che analizza i
“fenomeni trasformativi” in quanto processi dinamici ininterrotti che investono una molteplicità di
fenomeni, in un “movimento vitale” che coinvolge “materie” ed “energie”.
Le opere tendono ad essere “immagini concettuali” per indagare i rapporti tra “materia chiara” e
“materia oscura” che da sempre si dissociano e si riassociano mosse da energie (anch’esse chiare
ed oscure) in una fluttuazione continua negli spazi (determinati ed indeterminati) in attesa di
sensate (per noi) configurazioni e determinazioni .
La Tematica comune sottesa a tutte le opere è dunque “l’estensione spaziale delle materie”, una
ricerca legata a riflessioni afferenti alla Fisica teorica , alla riflessione sullo Statuto del fare artistico
in relazione alle possibili visioni antropiche e ad un eventuale interpretazione cosmica. Essa verte
sulle condizioni “energetiche” in un ciclo di mutazioni che lega il sentire umano e le collocazioni
spazio-temporali (con allusioni al rapporto tra visibile e invisibile). Si mira a “catturare l’Attimo”
per farlo diventare meno finito o duraturo, tra “Inconsistenza” e “Durata” , tra il non è ancora ed il
“non è più”, nell’impossibilità di fermare gli eventi, a capirne le modificabilità o gli “Stati in
transito”.
La Mostra si sviluppa in tre sale al secondo livello del museo: due sale circolari all’interno delle
torri e la sala a pianta rettangolare che le collega. In questa sala sono presentati alcuni tra i primi
lavori dell’artista, dedicati all’idea di “espansione” (espressa in tensioni filamentose, vortici e
ondulazioni). Nelle sale circolari i lavori più recenti: nella prima opere dedicate all’espansione di
frammenti in ri-configurazione (trasmigrazioni delle materie); nell’altra dedicata ai mutamenti
energetici (trasmutazioni ad opera di energie chiare ed oscure).
La sintonia instaurata con il luogo espositivo è nella ricerca di uno statuto del fare artistico che
guarda al proprio specifico (le centralità) e ai territori circostanti (le altre discipline) verso oriente
(ove conduceva la “regina viarum”) nella ricerca di compensazioni tra spiritualità e scientificità.
I lavori saranno integrati da estensioni sonore di Giacinto Scelsi (autorizzate dalla Fondazione
Scelsi) e da immagini di personaggi storici che,in vari ambiti, hanno impiegato le energie vitali per
una mutazione collettiva ( Es. J.Beuys, V.Guerin, R.Parks, A.San-Suu- Ky, P.Soleri, R.Steiner etc.).
Nei fine settimana l’autore incontrerà i visitatori per interagire sulla “interpretazione” e la
dimensione “fisico-concettuale” delle opere.
Culturale di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presenta una rassegna di opere
di Antonio Aportone scelte in funzione di un percorso di successivi richiami e rimandi, in sintonia
con lo spazio monumentale - espositivo. I servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.
Il progetto espositivo è frutto di un percorso di riflessione (ormai quarantennale) che analizza i
“fenomeni trasformativi” in quanto processi dinamici ininterrotti che investono una molteplicità di
fenomeni, in un “movimento vitale” che coinvolge “materie” ed “energie”.
Le opere tendono ad essere “immagini concettuali” per indagare i rapporti tra “materia chiara” e
“materia oscura” che da sempre si dissociano e si riassociano mosse da energie (anch’esse chiare
ed oscure) in una fluttuazione continua negli spazi (determinati ed indeterminati) in attesa di
sensate (per noi) configurazioni e determinazioni .
La Tematica comune sottesa a tutte le opere è dunque “l’estensione spaziale delle materie”, una
ricerca legata a riflessioni afferenti alla Fisica teorica , alla riflessione sullo Statuto del fare artistico
in relazione alle possibili visioni antropiche e ad un eventuale interpretazione cosmica. Essa verte
sulle condizioni “energetiche” in un ciclo di mutazioni che lega il sentire umano e le collocazioni
spazio-temporali (con allusioni al rapporto tra visibile e invisibile). Si mira a “catturare l’Attimo”
per farlo diventare meno finito o duraturo, tra “Inconsistenza” e “Durata” , tra il non è ancora ed il
“non è più”, nell’impossibilità di fermare gli eventi, a capirne le modificabilità o gli “Stati in
transito”.
La Mostra si sviluppa in tre sale al secondo livello del museo: due sale circolari all’interno delle
torri e la sala a pianta rettangolare che le collega. In questa sala sono presentati alcuni tra i primi
lavori dell’artista, dedicati all’idea di “espansione” (espressa in tensioni filamentose, vortici e
ondulazioni). Nelle sale circolari i lavori più recenti: nella prima opere dedicate all’espansione di
frammenti in ri-configurazione (trasmigrazioni delle materie); nell’altra dedicata ai mutamenti
energetici (trasmutazioni ad opera di energie chiare ed oscure).
La sintonia instaurata con il luogo espositivo è nella ricerca di uno statuto del fare artistico che
guarda al proprio specifico (le centralità) e ai territori circostanti (le altre discipline) verso oriente
(ove conduceva la “regina viarum”) nella ricerca di compensazioni tra spiritualità e scientificità.
I lavori saranno integrati da estensioni sonore di Giacinto Scelsi (autorizzate dalla Fondazione
Scelsi) e da immagini di personaggi storici che,in vari ambiti, hanno impiegato le energie vitali per
una mutazione collettiva ( Es. J.Beuys, V.Guerin, R.Parks, A.San-Suu- Ky, P.Soleri, R.Steiner etc.).
Nei fine settimana l’autore incontrerà i visitatori per interagire sulla “interpretazione” e la
dimensione “fisico-concettuale” delle opere.
24
settembre 2016
Antonio Aportone – Trasmutazioni & Trasmigrazioni
Dal 24 settembre al 30 novembre 2016
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLE MURA AURELIANE
Roma, Via Di Porta San Sebastiano, 18, (Roma)
Roma, Via Di Porta San Sebastiano, 18, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 09.00 - 14.00 (ingresso consentito fino alle 13.30).
Vernissage
24 Settembre 2016, ore 11.00
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore