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Antonio Biasiucci – Molti
Il titolo della mostra prende spunto dall’opera -Molti- (2009), un polittico costituito da settantadue fotografie in bianco e nero scattate al Museo di Antropologia di Napoli e raffiguranti calchi di volti dagli occhi chiusi; una composizione di differenti scatti che esprime l’interesse dell’artista per la categoria della moltitudine.
Comunicato stampa
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La Galleria Nicoletta Rusconi e' lieta di inaugurare al pubblico una personale di Antonio Biasiucci (Dragoni, 1961). Il titolo della mostra prende spunto dall'opera -Molti- (2009), un polittico costituito da settantadue fotografie in bianco e nero scattate al Museo di Antropologia di Napoli e raffiguranti calchi di volti dagli occhi chiusi; una composizione di differenti scatti che esprime l'interesse dell'artista per la categoria della moltitudine. La mostra si apre infatti con un'altra serie, intitolata -Pani-, sessanta fotografie ritraenti appunto questa tipologia di cibo, chiamato in causa come simbolo di vita.
I due lavori indagano concetti opposti rispetto a forme affini. Il volto umano, considerato anche nella sua struttura interna oltre che per la complessa simbologia di cui e' significante, e' chiamato in causa per riflettere sulla morte in contrapposizione alla vita. Per esempio, la calotta cranica, indagata nel suo essere sferica, viene ritrovata nelle forme circolari dei pani ritratti ma e' anche ben visibile nei volti di -Molti-.
-Molti- (2009), originariamente pensato come installazione a pavimento di settantadue foto contenute in altrettante bacinelle di ferro, e' stato prodotto dal Museo MADRE di Napoli per la mostra -Barock-, curata da Edoardo Cicelyn e Mario Codognato. Il Museo ha poi acquisito l'opera di Biasiucci per la sua collezione ed ora approda a Milano, per questa nuova occasione espositiva, nell'inedita versione di polittico a parete.
Come si legge nel catalogo della mostra -Barock-, a proposito di -Molti-: -Attraverso questi limpidi diaframmi emergono dal buio dettagli, frammenti d'identità senza nome, apparentemente simili eppure diversi gli uni dagli altri. Silenziosi custodi di storie oscure che qui trovano riscatto da un oblio nero quanto il fondo da cui ora affiorano con la forza di un chiaroscuro caravaggesco-.
Per quanto riguarda -Pani- (2007-2009), sessanta fotografie che hanno come soggetto primario appunto il pane, visto come una sorta di placenta che per definizione significa cio' che viene prima della nascita. Forme in divenire nelle quali l'artista intravede l'origine delle cose o i volti in via di definizione.
«Quella che cerco di promuovere - spiega Biasiucci in un'intervista pubblicata da -Il Mattino- di Napoli il 17 settembre 2009 - e' una fotografia antropologica finalizzata a descrivere la storia degli uomini: una fotografia che cerca di andare al di là di un contesto, di un luogo, per isolare dei soggetti essenziali.»
La mostra, curata e accompagnata da un testo di Marco Tagliafierro, proseguirà fino al 28 luglio 2010. In collaborazione con il Museo Madre, Napoli.
I due lavori indagano concetti opposti rispetto a forme affini. Il volto umano, considerato anche nella sua struttura interna oltre che per la complessa simbologia di cui e' significante, e' chiamato in causa per riflettere sulla morte in contrapposizione alla vita. Per esempio, la calotta cranica, indagata nel suo essere sferica, viene ritrovata nelle forme circolari dei pani ritratti ma e' anche ben visibile nei volti di -Molti-.
-Molti- (2009), originariamente pensato come installazione a pavimento di settantadue foto contenute in altrettante bacinelle di ferro, e' stato prodotto dal Museo MADRE di Napoli per la mostra -Barock-, curata da Edoardo Cicelyn e Mario Codognato. Il Museo ha poi acquisito l'opera di Biasiucci per la sua collezione ed ora approda a Milano, per questa nuova occasione espositiva, nell'inedita versione di polittico a parete.
Come si legge nel catalogo della mostra -Barock-, a proposito di -Molti-: -Attraverso questi limpidi diaframmi emergono dal buio dettagli, frammenti d'identità senza nome, apparentemente simili eppure diversi gli uni dagli altri. Silenziosi custodi di storie oscure che qui trovano riscatto da un oblio nero quanto il fondo da cui ora affiorano con la forza di un chiaroscuro caravaggesco-.
Per quanto riguarda -Pani- (2007-2009), sessanta fotografie che hanno come soggetto primario appunto il pane, visto come una sorta di placenta che per definizione significa cio' che viene prima della nascita. Forme in divenire nelle quali l'artista intravede l'origine delle cose o i volti in via di definizione.
«Quella che cerco di promuovere - spiega Biasiucci in un'intervista pubblicata da -Il Mattino- di Napoli il 17 settembre 2009 - e' una fotografia antropologica finalizzata a descrivere la storia degli uomini: una fotografia che cerca di andare al di là di un contesto, di un luogo, per isolare dei soggetti essenziali.»
La mostra, curata e accompagnata da un testo di Marco Tagliafierro, proseguirà fino al 28 luglio 2010. In collaborazione con il Museo Madre, Napoli.
27
maggio 2010
Antonio Biasiucci – Molti
Dal 27 maggio al 28 luglio 2010
arte contemporanea
Location
NICOLETTA RUSCONI
Milano, Corso Venezia, 22, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 22, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 15.00 alle 19.00. Chiuso domenica e lunedì.
Vernissage
27 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore