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Antonio Bonanno – Moby Dick
Antonio Bonanno ha affrontato il compito di illustrare “Moby Dick”, il romanzo d’avventura scritto da Herman Melville e tradotto da Cesare Pavese, con 12 coloratissime immagini inedite, prodotte per questa mostra e realizzate con la tecnica dell’ecoline.
Comunicato stampa
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Sulla scia di Moby Dick
di Gianni Brunoro per Spazio Papel
Il lavoro in cui si è cimentato Antonio Bonanno nasce probabilmente dalle suggestioni esercitate su di lui in via diretta dall’opera. (…)
In tale contesto, Bonanno si è immerso con una sua volitiva scelta preliminare. Premesso cioè che il mare ha il più ovvio degli aspetti, ossia una estensione orizzontale, un atteggiamento non tradizionale di Bonanno è stato quello di isolare una tranche di questa orizzontalità, raffigurando delle immagini a sviluppo verticale. Scelta audace e anticonformista, ma senza dubbio apprezzabile. Pertanto, le immagini assumono la consistenza concettuale di improvvisi flash, che isolano istanti e punti specifici della scena globale che costituisce l’entità del romanzo. Del flash, peraltro, le immagini hanno anche una certa consistenza visuale: con i loro colori vivaci, dai toni ora acidi ora elettrici, molto illuminati, suggeriscono l’idea di una sovraesposizione su cui faccia leva l’accecante luce del sole sul mare. Un insieme di sinestesie sottolineato da una certa complessità delle loro costruzioni, in quanto in esse figurano differenti piani, adeguatamente animati in modo da suggerire una visione dinamica di un’immagine pure in sé stessa immobile. Per concludersi però nel momento più drammatico del romanzo, la morte di Achab, sconfitto dal Mostro, inestricabilmente impigliato fra le corde e indissolubilmente legato a quella stessa belva che egli ha comunque sconfitto: un’immagine, questa volta, irrinunciabilmente sviluppata in orizzontale e che nemmeno fa vedere l’interezza del corpo del mostro, quasi a sottolinearne il gigantismo. E di conseguenza, la grandezza del gesto di Achab.
Con tutto ciò, in definitiva, Bonanno allinea le sue illustrazioni a un coerente feeling con tutte le valenze dell’opera cui esse sono ispirate.
Diplomato in Grafica pubblicitaria all´Istituto d´Arte e poi in Scenografia all´Accademia di Belle Arti di Catania, Antonio Bonanno ha lavorato con enti pubblici e privati, sia come grafico che come illustratore.
di Gianni Brunoro per Spazio Papel
Il lavoro in cui si è cimentato Antonio Bonanno nasce probabilmente dalle suggestioni esercitate su di lui in via diretta dall’opera. (…)
In tale contesto, Bonanno si è immerso con una sua volitiva scelta preliminare. Premesso cioè che il mare ha il più ovvio degli aspetti, ossia una estensione orizzontale, un atteggiamento non tradizionale di Bonanno è stato quello di isolare una tranche di questa orizzontalità, raffigurando delle immagini a sviluppo verticale. Scelta audace e anticonformista, ma senza dubbio apprezzabile. Pertanto, le immagini assumono la consistenza concettuale di improvvisi flash, che isolano istanti e punti specifici della scena globale che costituisce l’entità del romanzo. Del flash, peraltro, le immagini hanno anche una certa consistenza visuale: con i loro colori vivaci, dai toni ora acidi ora elettrici, molto illuminati, suggeriscono l’idea di una sovraesposizione su cui faccia leva l’accecante luce del sole sul mare. Un insieme di sinestesie sottolineato da una certa complessità delle loro costruzioni, in quanto in esse figurano differenti piani, adeguatamente animati in modo da suggerire una visione dinamica di un’immagine pure in sé stessa immobile. Per concludersi però nel momento più drammatico del romanzo, la morte di Achab, sconfitto dal Mostro, inestricabilmente impigliato fra le corde e indissolubilmente legato a quella stessa belva che egli ha comunque sconfitto: un’immagine, questa volta, irrinunciabilmente sviluppata in orizzontale e che nemmeno fa vedere l’interezza del corpo del mostro, quasi a sottolinearne il gigantismo. E di conseguenza, la grandezza del gesto di Achab.
Con tutto ciò, in definitiva, Bonanno allinea le sue illustrazioni a un coerente feeling con tutte le valenze dell’opera cui esse sono ispirate.
Diplomato in Grafica pubblicitaria all´Istituto d´Arte e poi in Scenografia all´Accademia di Belle Arti di Catania, Antonio Bonanno ha lavorato con enti pubblici e privati, sia come grafico che come illustratore.
27
novembre 2010
Antonio Bonanno – Moby Dick
Dal 27 novembre al 09 dicembre 2010
disegno e grafica
Location
SPAZIO PAPEL
Milano, Via Savona, 12, (Milano)
Milano, Via Savona, 12, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11 - 13,30 e 14,30 - 19,30
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 18
Autore
Curatore