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Antonio Calderara
La personale offrirà una campionatura dell’opera dell’artista lombardo, riconosciuto fin dagli anni Sessanta in tutta Europa come un protagonista del panorama concretista e precursore delle sperimentazioni percettive e analitiche che si affermarono nel decennio seguente
Comunicato stampa
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Quindici lavori di Antonio CALDERARA,appartenenti agli anni Sessanta e Settanta, saranno esposti dal 28settembre prossimo (ore 17.30) alla Fondazione Zappettini di Milano.Un maestro della pittura italiana del Novecento sarà protagonista, nelle saledi via Nerino, della prima mostra del nuovo ciclo di eventi curatida Riccardo ZELATORE.
La personale offrirà una campionatura dell'operadell'artista lombardo, riconosciuto fin dagli anni Sessanta in tutta Europacome un protagonista del panorama concretista e precursore dellesperimentazioni percettive e analitiche che si affermarono nel decennioseguente.
Con una proposta di valore storico e di raffinatoimpatto visivo, la Fondazione Zappettini riprende la propria attivitàespositiva e culturale nella sede milanese: «Lo scopo di tutta la nostraattività - spiega ZELATORE, nuovo direttore della Fondazione - è offrire unpolo di ricerca, raccolta e proposta attraverso un ricco panorama di quelleesperienze che, a partire dalla Pittura Analitica nostro obiettivo statutario,si diramano in entrambe le direzioni temporali e si sviluppano anche inricerche coeve negli anni Settanta: CALDERARA, come caposaldodell'astrazione geometrico-concreta e come creatore di opere diriconosciuto valore espressivo, è dunque ideale punto da cui ripartire».
La mostra sarà visitabile fino al 25 novembreed è accompagnata da un catalogo a colori con un testo di ClaudioCERRITELLI.
Antonio CALDERARA è nato ad Abbiategrasso nel 1903 ed è morto ad Amenonel 1978.
Durante la Prima Guerra Mondiale si trasferiscecon la famiglia a Milano e proprio in quegli anni si avvicina alla pittura. ICalderara trascorrono le vacanze estive in una bella casa a Vacciago, una frazionedel paese di Ameno, sul Lago d'Orta, in provincia di Novara, dove nel 1923,nelle sale dell'Albergo Maulini, tiene la sua prima mostra personale. Inquell'anno si iscrive alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, mapresto abbandona lo studio universitario per dedicarsi alla pittura. Nel 1929partecipa alla sua prima collettiva, organizzata dalla Famiglia Artistica diMilano e sempre nel capoluogo lombardo espone nel 1934 alla Galleria Bolaffi.Dopo il matrimonio, si stabilisce sul Lago d'Orta, dove prosegue da autodidattala sua carriera di pittore. I lavori di questo periodo sono figurativi,frequenti sono i paesaggi. Nel 1944 la morte improvvisa della figlia Gabriellasegna la sua intimità e il suo lavoro: ricorrono infatti i ritratti allagiovane, impersonata dalla moglie Carmela. Dopo la Seconda Guerra Mondialeritorna a vivere e ad esporre a Milano e la sua ricerca si indirizza versopiccole luminose porzioni di colore stese sulla superficie, fino alla scopertanegli anni Cinquanta della pittura di Piet Mondrian. Alla fine di quel decenniola bidimensionalità e l'astrazione prendono il sopravvento nelle sue opere, mala svolta astratta non riceve riscontri in Italia. Dal 1960 gli viene dedicatauna personale negli spazi del Gruppo N a Padova e un'altra allo realizza duepersonali, importanti per il contesto in cui si svolgono, presso gli spazi delGruppo N a Padova e lo Studio F di Ulm: proprio in Germania le opere nonfigurative iniziano a riscuotere un apprezzamento che presto si espande inaltri Paesi europei, dove il maestro lombardo è considerato un anticipatoredelle nuove tendenze percettive e concrete che di lì a poco si affermeranno.Prende parte a importanti collettive tra Italia, Germania, Svizzera ed Austriae, nel 1968, è invitato a "Documenta 4" di Kassel. Negli anniSessanta e Settanta si intensificano le mostre personali che importantiistituzioni pubbliche internazionali gli dedicano, come per esempio il Museod'Arte Moderna di Rio de Janeiro (1965), il Kunstmuseum di Lucerna (1969), ilKunstmuseum di Düsseldorf (1972 e 1973), la Fondazione Soto di Ciudad Bolivar(1974), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1977), così come si stringe lacollaborazione di Calderara con varie gallerie europee (Anne Marie Verna diZurigo, Denise René di Parigi, Marlborough di Roma, Annunciata di Milano. Neglianni Settanta, fiaccato nella salute, produce comunque le serie "Letteredi un convalescente" ed "Epigrammi". Pochi anni prima di morireallestisce la propria casa di Vacciago con le opere della sua collezione (271pezzi di 133 diversi artisti provenienti da tutto il mondo con 56 opere dellostesso Calderara), che saranno il nucleo della Fondazione Antonio e CarmelaCalderara, istituita nel 1979 e ancora oggi attiva. Importanti musei gli hanno dedicatoretrospettive post mortem, tra cui vanno ricordate quelle del Museo di ArteContemporanea Villa Croce di Genova, Palazzo Cavour di Torino, della Pinakothekder Moderne e del Joseph Albers Museum di Monaco di Baviera, del Museo Marandidi Bologna.
*
Anticipazioni dal testo in catalogo di Claudio CERRITELLI, Visibili pensieridi luce:
«La definizione geometrica dell'immagine non èvincolo assoluto, è tramite verso la costruzione di ritmi spaziali in divenire,infatti l'artista rifiuta ogni valore codificato delle strutture primarie,aspira a dipingere il colore-luce come essenza del visibile, sintesi delle sueinfinite dimensioni.
La struttura geometrica agisce come sostegnocompositivo all'interno del campo pittorico, si tratta di un assetto formale dovelinee, quadrati e rettangoli sono ordinati in zone di chiarore e minimiadombramenti, gradazioni di tono che sollecitano i ritmi totali dell'immagine.
Ciò che conta per Calderara è comunicare lasensibilità della luce in armonica tensione con le variazioni compositive che,per quanto calcolate con preciso rigore, tendono a vaporizzarsi nello spazio, aliberarsi dal soggetto attraverso l'incanto sospeso della leggerezza».
[...]
«Nella visione di Calderara bisogna saper cogliereil palpito delle stesure cromatiche, la memoria del vissuto attraversoun'astrazione sempre pervasa dall'afflato lirico, dal sentimento luminoso dellospazio, dal desiderio di cogliere atmosfere di poetica musicalità. Pacatevibrazioni portano il colore a fondersi con suoni intimi e ovattati, sonoritàsospese avvolgono la modulazione delle forme, stati silenziosi emergono nellaluce monocroma, emanazione di persistenti tonalità al limite del visibile.Importante è che l'esercizio della pittura sappia porre a distanza il rumoredel mondo, che l'armonia della luce non sia distolta da aspetti difformi delreale, che tutto avvenga con coerenza all'interno del colore, con equilibriproporzionati e perfettamente integrati nella costruzione del piano pittorico.Calderara evoca anche la componente numerico-matematica come conoscenzainfinita dello spazio, misura assoluta che si esplica nella gradualecorrelazione dei pieni e dei vuoti, in un gioco di variazioni cromatiche chesono l'identità dello spazio-luce».
[...]
«Visibili pensieri di luce, dunque, visionielementari che interpretano la complessità dell'immaginazione, alfabeti disemplicità sempre carichi di mistero, disciplina ininterrotta del colore perpenetrare i significati della vita attraverso la gioia di dipingere ogni giornola purezza dell'assoluto».
*
La Fondazione Zappettini si è costituita nel 2003a Chiavari con lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e lavalorizzazione dell'opera e del patrimonio artistico di Gianfranco Zappettini.Tra le principali finalità della Fondazione vi è quella di favorire unamigliore conoscenza sia in Italia che all'estero, tramite la promozione dimostre antologiche, pubblicazioni d'arte e di iniziative di ricerca e distudio, dell'opera dell'artista.
La Fondazione ha sede in una villa liberty nelcentro di Chiavari e ha in donazione un'imponente collezione di opere delmaestro dagli anni '70 a oggi. Nel maggio 2005, è stato inaugurata la secondasede nel prestigioso spazio nella centralissima via Nerino a Milano, in unpalazzo settecentesco a due passi da piazza Duomo. L'obiettivo è costituire ilmaggiore centro di studi sulle arti visive degli anni '70, con particolareattenzione verso la "pittura analitica". Questo centro di documentazione,oltre all'attività espositiva, garantisce un servizio aggiornato diinformazione bibliografica, fotografica e audiovisiva e fornisce anche unaconsulenza specializzata, oltre che ai singoli studiosi, a redazioni di rivistee periodici, a case editrici e ad altre associazioni promotrici di mostre siain Italia che all'estero. L'archivio della Fondazione e la sua collezione sonodestinati a creare infine un vero e proprio museo, rappresentativo dei piùsignificativi autori della pittura analitica, punto di riferimentointernazionale di questo specifico settore.
La Fondazione Zappettini è riconosciuta dalMinistero per il Beni e le Attività Culturali.
Oltre ai cataloghi di tutte le esposizioni adoggi allestite, la Fondazione Zappettini ha pubblicato anche:
Collana Monografie:
- Gianfranco Zappettini - Blu, 2004
- Gianfranco Zappettini - La trama e l'ordito,2009
Collana Quaderni di arte contemporanea:
- Gianfranco Zappettini, Scritti teorici1973-1999, 2004
- Alberto Rigoni, La Nuova Pittura in Italia -Pittura Pittura e Pittura Analitica 1972-1978, 2007
- AA.VV., Come dipingono, 2010
Tra le mostre collettive organizzate dallaFondazione:
_Pittura 70. Pittura pittura e astrazioneanalitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 27 marzo - 2 maggio 2004;Gallarate, Museo Civico d'Arte Moderna, 10 ottobre 2004 - 2 gennaio 2005).
_Pittura 70 (Praga, IstitutoItaliano di Cultura, 2 - 30 giugno 2005).
_Pittura 70 - then and now (Londra,Istituto Italiano di Cultura, 12 gennaio - 10 febbraio 2006).
_Oltre il monocromo (Chiavari,Fondazione Zappettini, 18 dicembre 2004 - 30 gennaio 2005).
_Supports/Surfaces. 4 artisti ieri e oggi.Dezeuze, Dolla, Saytour, Viallat (Milano, Fondazione Zappettini, 5maggio - 31 luglio 2005; Chiavari, Fondazione Zappettini, 28 maggio - 31 luglio2005).
_Nuova Generazione Astratta(Milano, Fondazione Zappettini, 1° dicembre 2005 - 22 gennaio 2006).
_L'immagine in/possibile (Milano,Fondazione Zappettini, 20 aprile - 30 giugno 2006).
_Sincretiche astrazioni (Chiavari,Fondazione Zappettini, 6 maggio - 31 luglio 2006).
_Fil Blanc (Milano, FondazioneZappettini, 14 dicembre 2006 - 20 gennaio 2007)
_Aniconica - Nuove presenze nella pittura(Chiavari, Fondazione Zappettini, 3 maggio - 30 giugno 2008)
_Le superfici opache della Pittura Analitica (Chiavari,Fondazione Zappettini, 21 febbraio - 27 marzo 2009)
_Continua la Pittura (Chiavari, Fondazione Zappettini, 20febbraio - 26 maggio 2010)
_Pittura e Pittura (Acqui Terme, Palazzo Robellini, 13 marzo -11 aprile 2010)
_AstrattaUNO (Chiavari, Fondazione Zappettini, 14 maggio - 22luglio 2011)
La personale offrirà una campionatura dell'operadell'artista lombardo, riconosciuto fin dagli anni Sessanta in tutta Europacome un protagonista del panorama concretista e precursore dellesperimentazioni percettive e analitiche che si affermarono nel decennioseguente.
Con una proposta di valore storico e di raffinatoimpatto visivo, la Fondazione Zappettini riprende la propria attivitàespositiva e culturale nella sede milanese: «Lo scopo di tutta la nostraattività - spiega ZELATORE, nuovo direttore della Fondazione - è offrire unpolo di ricerca, raccolta e proposta attraverso un ricco panorama di quelleesperienze che, a partire dalla Pittura Analitica nostro obiettivo statutario,si diramano in entrambe le direzioni temporali e si sviluppano anche inricerche coeve negli anni Settanta: CALDERARA, come caposaldodell'astrazione geometrico-concreta e come creatore di opere diriconosciuto valore espressivo, è dunque ideale punto da cui ripartire».
La mostra sarà visitabile fino al 25 novembreed è accompagnata da un catalogo a colori con un testo di ClaudioCERRITELLI.
Antonio CALDERARA è nato ad Abbiategrasso nel 1903 ed è morto ad Amenonel 1978.
Durante la Prima Guerra Mondiale si trasferiscecon la famiglia a Milano e proprio in quegli anni si avvicina alla pittura. ICalderara trascorrono le vacanze estive in una bella casa a Vacciago, una frazionedel paese di Ameno, sul Lago d'Orta, in provincia di Novara, dove nel 1923,nelle sale dell'Albergo Maulini, tiene la sua prima mostra personale. Inquell'anno si iscrive alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, mapresto abbandona lo studio universitario per dedicarsi alla pittura. Nel 1929partecipa alla sua prima collettiva, organizzata dalla Famiglia Artistica diMilano e sempre nel capoluogo lombardo espone nel 1934 alla Galleria Bolaffi.Dopo il matrimonio, si stabilisce sul Lago d'Orta, dove prosegue da autodidattala sua carriera di pittore. I lavori di questo periodo sono figurativi,frequenti sono i paesaggi. Nel 1944 la morte improvvisa della figlia Gabriellasegna la sua intimità e il suo lavoro: ricorrono infatti i ritratti allagiovane, impersonata dalla moglie Carmela. Dopo la Seconda Guerra Mondialeritorna a vivere e ad esporre a Milano e la sua ricerca si indirizza versopiccole luminose porzioni di colore stese sulla superficie, fino alla scopertanegli anni Cinquanta della pittura di Piet Mondrian. Alla fine di quel decenniola bidimensionalità e l'astrazione prendono il sopravvento nelle sue opere, mala svolta astratta non riceve riscontri in Italia. Dal 1960 gli viene dedicatauna personale negli spazi del Gruppo N a Padova e un'altra allo realizza duepersonali, importanti per il contesto in cui si svolgono, presso gli spazi delGruppo N a Padova e lo Studio F di Ulm: proprio in Germania le opere nonfigurative iniziano a riscuotere un apprezzamento che presto si espande inaltri Paesi europei, dove il maestro lombardo è considerato un anticipatoredelle nuove tendenze percettive e concrete che di lì a poco si affermeranno.Prende parte a importanti collettive tra Italia, Germania, Svizzera ed Austriae, nel 1968, è invitato a "Documenta 4" di Kassel. Negli anniSessanta e Settanta si intensificano le mostre personali che importantiistituzioni pubbliche internazionali gli dedicano, come per esempio il Museod'Arte Moderna di Rio de Janeiro (1965), il Kunstmuseum di Lucerna (1969), ilKunstmuseum di Düsseldorf (1972 e 1973), la Fondazione Soto di Ciudad Bolivar(1974), lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1977), così come si stringe lacollaborazione di Calderara con varie gallerie europee (Anne Marie Verna diZurigo, Denise René di Parigi, Marlborough di Roma, Annunciata di Milano. Neglianni Settanta, fiaccato nella salute, produce comunque le serie "Letteredi un convalescente" ed "Epigrammi". Pochi anni prima di morireallestisce la propria casa di Vacciago con le opere della sua collezione (271pezzi di 133 diversi artisti provenienti da tutto il mondo con 56 opere dellostesso Calderara), che saranno il nucleo della Fondazione Antonio e CarmelaCalderara, istituita nel 1979 e ancora oggi attiva. Importanti musei gli hanno dedicatoretrospettive post mortem, tra cui vanno ricordate quelle del Museo di ArteContemporanea Villa Croce di Genova, Palazzo Cavour di Torino, della Pinakothekder Moderne e del Joseph Albers Museum di Monaco di Baviera, del Museo Marandidi Bologna.
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Anticipazioni dal testo in catalogo di Claudio CERRITELLI, Visibili pensieridi luce:
«La definizione geometrica dell'immagine non èvincolo assoluto, è tramite verso la costruzione di ritmi spaziali in divenire,infatti l'artista rifiuta ogni valore codificato delle strutture primarie,aspira a dipingere il colore-luce come essenza del visibile, sintesi delle sueinfinite dimensioni.
La struttura geometrica agisce come sostegnocompositivo all'interno del campo pittorico, si tratta di un assetto formale dovelinee, quadrati e rettangoli sono ordinati in zone di chiarore e minimiadombramenti, gradazioni di tono che sollecitano i ritmi totali dell'immagine.
Ciò che conta per Calderara è comunicare lasensibilità della luce in armonica tensione con le variazioni compositive che,per quanto calcolate con preciso rigore, tendono a vaporizzarsi nello spazio, aliberarsi dal soggetto attraverso l'incanto sospeso della leggerezza».
[...]
«Nella visione di Calderara bisogna saper cogliereil palpito delle stesure cromatiche, la memoria del vissuto attraversoun'astrazione sempre pervasa dall'afflato lirico, dal sentimento luminoso dellospazio, dal desiderio di cogliere atmosfere di poetica musicalità. Pacatevibrazioni portano il colore a fondersi con suoni intimi e ovattati, sonoritàsospese avvolgono la modulazione delle forme, stati silenziosi emergono nellaluce monocroma, emanazione di persistenti tonalità al limite del visibile.Importante è che l'esercizio della pittura sappia porre a distanza il rumoredel mondo, che l'armonia della luce non sia distolta da aspetti difformi delreale, che tutto avvenga con coerenza all'interno del colore, con equilibriproporzionati e perfettamente integrati nella costruzione del piano pittorico.Calderara evoca anche la componente numerico-matematica come conoscenzainfinita dello spazio, misura assoluta che si esplica nella gradualecorrelazione dei pieni e dei vuoti, in un gioco di variazioni cromatiche chesono l'identità dello spazio-luce».
[...]
«Visibili pensieri di luce, dunque, visionielementari che interpretano la complessità dell'immaginazione, alfabeti disemplicità sempre carichi di mistero, disciplina ininterrotta del colore perpenetrare i significati della vita attraverso la gioia di dipingere ogni giornola purezza dell'assoluto».
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La Fondazione Zappettini si è costituita nel 2003a Chiavari con lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e lavalorizzazione dell'opera e del patrimonio artistico di Gianfranco Zappettini.Tra le principali finalità della Fondazione vi è quella di favorire unamigliore conoscenza sia in Italia che all'estero, tramite la promozione dimostre antologiche, pubblicazioni d'arte e di iniziative di ricerca e distudio, dell'opera dell'artista.
La Fondazione ha sede in una villa liberty nelcentro di Chiavari e ha in donazione un'imponente collezione di opere delmaestro dagli anni '70 a oggi. Nel maggio 2005, è stato inaugurata la secondasede nel prestigioso spazio nella centralissima via Nerino a Milano, in unpalazzo settecentesco a due passi da piazza Duomo. L'obiettivo è costituire ilmaggiore centro di studi sulle arti visive degli anni '70, con particolareattenzione verso la "pittura analitica". Questo centro di documentazione,oltre all'attività espositiva, garantisce un servizio aggiornato diinformazione bibliografica, fotografica e audiovisiva e fornisce anche unaconsulenza specializzata, oltre che ai singoli studiosi, a redazioni di rivistee periodici, a case editrici e ad altre associazioni promotrici di mostre siain Italia che all'estero. L'archivio della Fondazione e la sua collezione sonodestinati a creare infine un vero e proprio museo, rappresentativo dei piùsignificativi autori della pittura analitica, punto di riferimentointernazionale di questo specifico settore.
La Fondazione Zappettini è riconosciuta dalMinistero per il Beni e le Attività Culturali.
Oltre ai cataloghi di tutte le esposizioni adoggi allestite, la Fondazione Zappettini ha pubblicato anche:
Collana Monografie:
- Gianfranco Zappettini - Blu, 2004
- Gianfranco Zappettini - La trama e l'ordito,2009
Collana Quaderni di arte contemporanea:
- Gianfranco Zappettini, Scritti teorici1973-1999, 2004
- Alberto Rigoni, La Nuova Pittura in Italia -Pittura Pittura e Pittura Analitica 1972-1978, 2007
- AA.VV., Come dipingono, 2010
Tra le mostre collettive organizzate dallaFondazione:
_Pittura 70. Pittura pittura e astrazioneanalitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 27 marzo - 2 maggio 2004;Gallarate, Museo Civico d'Arte Moderna, 10 ottobre 2004 - 2 gennaio 2005).
_Pittura 70 (Praga, IstitutoItaliano di Cultura, 2 - 30 giugno 2005).
_Pittura 70 - then and now (Londra,Istituto Italiano di Cultura, 12 gennaio - 10 febbraio 2006).
_Oltre il monocromo (Chiavari,Fondazione Zappettini, 18 dicembre 2004 - 30 gennaio 2005).
_Supports/Surfaces. 4 artisti ieri e oggi.Dezeuze, Dolla, Saytour, Viallat (Milano, Fondazione Zappettini, 5maggio - 31 luglio 2005; Chiavari, Fondazione Zappettini, 28 maggio - 31 luglio2005).
_Nuova Generazione Astratta(Milano, Fondazione Zappettini, 1° dicembre 2005 - 22 gennaio 2006).
_L'immagine in/possibile (Milano,Fondazione Zappettini, 20 aprile - 30 giugno 2006).
_Sincretiche astrazioni (Chiavari,Fondazione Zappettini, 6 maggio - 31 luglio 2006).
_Fil Blanc (Milano, FondazioneZappettini, 14 dicembre 2006 - 20 gennaio 2007)
_Aniconica - Nuove presenze nella pittura(Chiavari, Fondazione Zappettini, 3 maggio - 30 giugno 2008)
_Le superfici opache della Pittura Analitica (Chiavari,Fondazione Zappettini, 21 febbraio - 27 marzo 2009)
_Continua la Pittura (Chiavari, Fondazione Zappettini, 20febbraio - 26 maggio 2010)
_Pittura e Pittura (Acqui Terme, Palazzo Robellini, 13 marzo -11 aprile 2010)
_AstrattaUNO (Chiavari, Fondazione Zappettini, 14 maggio - 22luglio 2011)
28
settembre 2011
Antonio Calderara
Dal 28 settembre al 25 novembre 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE ZAPPETTINI
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Orario di apertura
dalle ore 15.00 alle ore 19.00
sabato e festivi chiuso
Vernissage
28 Settembre 2011, ore 17.30
Autore
Curatore