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Antonio Capra – Elemento terra: universo cosmico
Mostra di Ceramiche Raku
Comunicato stampa
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“Elemento terra: universo cosmico”
Bozze di pensieri tra di noi
Antonio Capra – Eccoti una traccia dei miei pensieri .. destinata a finire tra le tue pigre mani ..
Paolo Nesta – Vedi, Antonio, hai ragione! Si tratta proprio di mani pigre .. rivendico il diritto alla “mano pigra”, sempre che sottintenda la pigrizia della mente, l’otium. Ti pare un grosso difetto? La mente, forse, si rigenera pigramente, meglio ancora se assecondata dallo slow food. Non manca chi sostenga, forse paradossalmente, che la pigrizia sia un buon segno attitudinale: per conto mio, non saprei ..
A. - Perché Terra …
P. - Già, le tue opere in ceramica, terra-argilla, fuoco, colori, ancora fuoco .. La “mente pigra” non può fare a meno di rianimarsi di fronte allo stimolo forte delle tue opere, una vera provocazione .. ma tu dici Terra, non solo terra.
A. - .. Terra .. l’elemento stabile-instabile con un nucleo caldo: Fuoco – non Fuoco, generatore di Materia ..
P. - Mi piacciono le maiuscole, ne trovo giusto l’uso ..
A. - .. quella Materia che è l’Argilla, elemento primordiale, ha origine dalla Creazione Universale, si inserisce nello Spazio – Tempo, inflata dell’energia dell’Universo, così da dare origine alla Vita, alle forme materiali sparse per l’Universo ..
P. - Già, inflata, cioè l’inflatio e l’inflatus latini, soffio, enfiatura, gonfiamento, edema, enfisema .. ma anche orgoglio, perché l’inflator è colui che, soffiando dentro, gonfia e insieme, chi dà o ispira orgoglio ..
A. - .. Può essere polvere, acqua, materia solida e si esprime nelle più svariate forme; è stabile alle alte temperature, costituita di Microsfere, elemento base dell’uomo, delle Galassie, delle Stelle e si riconverte in nubi, polvere e così via: Materia – Antimateria.
P. - La tua riflessione, che ti appassiona e, insieme, ti coinvolge unitariamente, come uomo di scienza e come artista, si “scalda” e si “raffredda” in una dialettica continua di coppie: stabile-instabile, fuoco-non fuoco, antimateria-generazione e trasformazione di materia, ecc. e c’è di mezzo, dici, la Creazione Universale ed ecco, ancora ricorri ad un’altra coppia: Spazio-Tempo, come stati paradigmatici entro cui si compie il ciclo vitale degli organismi e dell’intero universo. Ora, accantonata la pigrizia, mi vengono in mente due o tre spunti di riflessione. Da una parte non posso fare a meno di ricorrere, nel tentativo di comprendere, alle teorie della fisica moderna e mi pare di intravedere, intanto, nel tuo ragionamento un possibile rinvio al secondo principio della termodinamica, al concetto di entropia. Il riferimento alle Microsfere, come fondamento dell’intero universo, mi fa poi pensare (ma forse in modo non pertinente) ai Microsistemi e alle nanotecnologie, che impiegano sofisticate tecniche di manipolazione del silicio e di altri materiali. Un buon nano-naso tecnologico – visto che il nostro non funziona più troppo bene – potrebbe aiutarci a ristabilire un sano contatto con il mondo naturale, percependovi, per noi, le segrete energie diuturnamente in atto. Forse, ci aiuterebbe a capire dove stiamo, chi siamo ..
Dall’altra parte, quel tuo costante ricorso nella comprensione del mondo della natura, al confronto e alla collisione di tesi e antitesi parrebbe ricondurci - al di là, o per un percorso parallelo a quello del sapere scientifico – a diretto contatto delle strutture dialettiche, su cui si impernia il pensiero moderno. Che poi, di fatto, è debitore dell’intero patrimonio umanistico occidentale, che poco o nulla si discosta dalle convenzioni logiche della antica sapienza greca.
Eppure, proprio osservando le tue opere, non posso fare a meno di notare come esse manifestino, non solo nel loro impianto strutturale, ma fin nelle più minute forme e nelle intime modalità di impiego delle paste cromatiche - perfettamente valorizzate ed esaltate dai processi chimico-fisici della tecnica raku - l’uso di codici visivi e perfino di segni linguistici, che esulano frequentemente e deliberatamente dai repertori della figurazione occidentale.
A. - Da lungo tempo mi dedico allo studio delle culture extraeuropee e soprattutto proprio di quelle più antiche, che hanno ampiamente preceduto la nostra e vi trovo continue conferme alla mia visione dell’energia che tiene insieme l’universo.
P. - Se capisco, le risposte che la nostra civiltà, pur con la sua storia plurimillenaria, ha cercato intorno alla Creazione Universale, prima con le sue teorie cosmogoniche, poi con la scienza moderna, sembrano sostanzialmente arrivare “dopo”, cioè con un certo ritardo e, di fatto, mostrano una valenza relativa. Anzi, il mondo occidentale, proprio a cominciare dalle sue origini greche e mediterranee, parrebbe essersi dato deliberatamente un gran da fare per obnubilare, se non addirittura per cancellare quelle remote tracce. Con la complicità, si direbbe, della filosofia. I preplatonici ancora, o almeno solo alcuni di loro, manterrebbero indizi di antichi saperi, perché, a ben vedere, già i sofisti pestano su altri tasti. Platone, forse ancora, potrebbe segnare l’ultimo discrimine, se è vero che nel suo pensiero si conserva qualche ombra di sopravvivenza della saggezza pregressa, come accade in quel mito della caverna, da cui, dal suo punto di vista, non riesce ancora a liberarsi. Le altre antiche civiltà, asiatiche, africane e preamericane, proprio in quanto di fatto emarginate dalla prepotenza centro-europea dell’età moderna, riescono a proteggere al meglio i loro arcani saperi. “Graecia capta ferum victorem cepit”. Ecco, però credo che dell’antico sapere greco meriterebbe salvare comunque un verbo, coniato dalla lingua del popolo e che, non a caso, mantiene un che di misterioso e di inquietante per i filosofi, sia per Platone, sia per la razionalità aristotelica: poiein, che conserva tutti i sensi della lingua italiana, nel senso di “fare” e che, ancora più puntualmente, alla prima persona singolare – poieo - significa: faccio, fabbrico, costruisco, formo, faccio con arte, invento, creo, partorisco, compongo, scrivo, reputo .. per generare a sua volta poiema: opera, lavoro, invenzione e poema e poiesis: produzione, procreazione, creazione, opera poetica e poesia e infine, l’energia creativa – inflata, ricordi? - dell’Universo.
A. - Le Opere Esposte in mostra – e non solo quelle – sono variabili nel tempo, ogni giorno, ogni istante possono trasformarsi, assorbire l’Energia Cosmica e disperderla attorno a noi: sono Oggetti vivi che ricevono informazioni da Sirio, Venere, Orione e dalle Costellazioni dello Zodiaco, a voi il resto!
Maggio 2010 Paolo Nesta
Nota biografica
Nato a Torino nel 1950 si avvicina all’arte nel 1965 frequentando lo studio del Maestro Lorenzo Alessandri, del quale segue gli insegnamenti di disegno e di pittura ad olio per diversi anni. Dopo quel periodo di formazione prosegue a lungo la sua esperienza artistica individuale, fino al 2006, quando, iscrivendosi alla Scuola di Ceramica del Maestro Piero della Betta, intraprende un nuovo ed affascinante percorso di ricerche tecniche e di maturazione artistica.
Da quel momento partecipa ad esposizioni collettive e allestisce mostre personali.
2007
Collettiva degli allievi della Scuola di Ceramica Piero Della Betta – Chiesa di Santa Croce – Avigliana (TO)
2008
Collettiva – Galleria Ghisolfi – Loano (SV)
Collettiva - "La Terra del Fuoco" - 7ª edizione - Mostra della Ceramica d' Autore – Avigliana (TO)
Personale - “Il fuoco degli Dei” – “Dante Selva. Officina d’Arte.” – Avigliana (TO)
2009
Collettiva – Galleria Ghisolfi – Loano (SV)
Collettiva - "La Terra del Fuoco" - 8ª edizione - Mostra della Ceramica d' Autore – Avigliana (TO)
Personale - “La terra e il Sole. Immagini” - “Dante Selva. Officina d’Arte.” – Avigliana (TO)
2010
Personale – “Terra. Polvere delle Stelle” – Biblioteca Comunale – Condove (TO
Bozze di pensieri tra di noi
Antonio Capra – Eccoti una traccia dei miei pensieri .. destinata a finire tra le tue pigre mani ..
Paolo Nesta – Vedi, Antonio, hai ragione! Si tratta proprio di mani pigre .. rivendico il diritto alla “mano pigra”, sempre che sottintenda la pigrizia della mente, l’otium. Ti pare un grosso difetto? La mente, forse, si rigenera pigramente, meglio ancora se assecondata dallo slow food. Non manca chi sostenga, forse paradossalmente, che la pigrizia sia un buon segno attitudinale: per conto mio, non saprei ..
A. - Perché Terra …
P. - Già, le tue opere in ceramica, terra-argilla, fuoco, colori, ancora fuoco .. La “mente pigra” non può fare a meno di rianimarsi di fronte allo stimolo forte delle tue opere, una vera provocazione .. ma tu dici Terra, non solo terra.
A. - .. Terra .. l’elemento stabile-instabile con un nucleo caldo: Fuoco – non Fuoco, generatore di Materia ..
P. - Mi piacciono le maiuscole, ne trovo giusto l’uso ..
A. - .. quella Materia che è l’Argilla, elemento primordiale, ha origine dalla Creazione Universale, si inserisce nello Spazio – Tempo, inflata dell’energia dell’Universo, così da dare origine alla Vita, alle forme materiali sparse per l’Universo ..
P. - Già, inflata, cioè l’inflatio e l’inflatus latini, soffio, enfiatura, gonfiamento, edema, enfisema .. ma anche orgoglio, perché l’inflator è colui che, soffiando dentro, gonfia e insieme, chi dà o ispira orgoglio ..
A. - .. Può essere polvere, acqua, materia solida e si esprime nelle più svariate forme; è stabile alle alte temperature, costituita di Microsfere, elemento base dell’uomo, delle Galassie, delle Stelle e si riconverte in nubi, polvere e così via: Materia – Antimateria.
P. - La tua riflessione, che ti appassiona e, insieme, ti coinvolge unitariamente, come uomo di scienza e come artista, si “scalda” e si “raffredda” in una dialettica continua di coppie: stabile-instabile, fuoco-non fuoco, antimateria-generazione e trasformazione di materia, ecc. e c’è di mezzo, dici, la Creazione Universale ed ecco, ancora ricorri ad un’altra coppia: Spazio-Tempo, come stati paradigmatici entro cui si compie il ciclo vitale degli organismi e dell’intero universo. Ora, accantonata la pigrizia, mi vengono in mente due o tre spunti di riflessione. Da una parte non posso fare a meno di ricorrere, nel tentativo di comprendere, alle teorie della fisica moderna e mi pare di intravedere, intanto, nel tuo ragionamento un possibile rinvio al secondo principio della termodinamica, al concetto di entropia. Il riferimento alle Microsfere, come fondamento dell’intero universo, mi fa poi pensare (ma forse in modo non pertinente) ai Microsistemi e alle nanotecnologie, che impiegano sofisticate tecniche di manipolazione del silicio e di altri materiali. Un buon nano-naso tecnologico – visto che il nostro non funziona più troppo bene – potrebbe aiutarci a ristabilire un sano contatto con il mondo naturale, percependovi, per noi, le segrete energie diuturnamente in atto. Forse, ci aiuterebbe a capire dove stiamo, chi siamo ..
Dall’altra parte, quel tuo costante ricorso nella comprensione del mondo della natura, al confronto e alla collisione di tesi e antitesi parrebbe ricondurci - al di là, o per un percorso parallelo a quello del sapere scientifico – a diretto contatto delle strutture dialettiche, su cui si impernia il pensiero moderno. Che poi, di fatto, è debitore dell’intero patrimonio umanistico occidentale, che poco o nulla si discosta dalle convenzioni logiche della antica sapienza greca.
Eppure, proprio osservando le tue opere, non posso fare a meno di notare come esse manifestino, non solo nel loro impianto strutturale, ma fin nelle più minute forme e nelle intime modalità di impiego delle paste cromatiche - perfettamente valorizzate ed esaltate dai processi chimico-fisici della tecnica raku - l’uso di codici visivi e perfino di segni linguistici, che esulano frequentemente e deliberatamente dai repertori della figurazione occidentale.
A. - Da lungo tempo mi dedico allo studio delle culture extraeuropee e soprattutto proprio di quelle più antiche, che hanno ampiamente preceduto la nostra e vi trovo continue conferme alla mia visione dell’energia che tiene insieme l’universo.
P. - Se capisco, le risposte che la nostra civiltà, pur con la sua storia plurimillenaria, ha cercato intorno alla Creazione Universale, prima con le sue teorie cosmogoniche, poi con la scienza moderna, sembrano sostanzialmente arrivare “dopo”, cioè con un certo ritardo e, di fatto, mostrano una valenza relativa. Anzi, il mondo occidentale, proprio a cominciare dalle sue origini greche e mediterranee, parrebbe essersi dato deliberatamente un gran da fare per obnubilare, se non addirittura per cancellare quelle remote tracce. Con la complicità, si direbbe, della filosofia. I preplatonici ancora, o almeno solo alcuni di loro, manterrebbero indizi di antichi saperi, perché, a ben vedere, già i sofisti pestano su altri tasti. Platone, forse ancora, potrebbe segnare l’ultimo discrimine, se è vero che nel suo pensiero si conserva qualche ombra di sopravvivenza della saggezza pregressa, come accade in quel mito della caverna, da cui, dal suo punto di vista, non riesce ancora a liberarsi. Le altre antiche civiltà, asiatiche, africane e preamericane, proprio in quanto di fatto emarginate dalla prepotenza centro-europea dell’età moderna, riescono a proteggere al meglio i loro arcani saperi. “Graecia capta ferum victorem cepit”. Ecco, però credo che dell’antico sapere greco meriterebbe salvare comunque un verbo, coniato dalla lingua del popolo e che, non a caso, mantiene un che di misterioso e di inquietante per i filosofi, sia per Platone, sia per la razionalità aristotelica: poiein, che conserva tutti i sensi della lingua italiana, nel senso di “fare” e che, ancora più puntualmente, alla prima persona singolare – poieo - significa: faccio, fabbrico, costruisco, formo, faccio con arte, invento, creo, partorisco, compongo, scrivo, reputo .. per generare a sua volta poiema: opera, lavoro, invenzione e poema e poiesis: produzione, procreazione, creazione, opera poetica e poesia e infine, l’energia creativa – inflata, ricordi? - dell’Universo.
A. - Le Opere Esposte in mostra – e non solo quelle – sono variabili nel tempo, ogni giorno, ogni istante possono trasformarsi, assorbire l’Energia Cosmica e disperderla attorno a noi: sono Oggetti vivi che ricevono informazioni da Sirio, Venere, Orione e dalle Costellazioni dello Zodiaco, a voi il resto!
Maggio 2010 Paolo Nesta
Nota biografica
Nato a Torino nel 1950 si avvicina all’arte nel 1965 frequentando lo studio del Maestro Lorenzo Alessandri, del quale segue gli insegnamenti di disegno e di pittura ad olio per diversi anni. Dopo quel periodo di formazione prosegue a lungo la sua esperienza artistica individuale, fino al 2006, quando, iscrivendosi alla Scuola di Ceramica del Maestro Piero della Betta, intraprende un nuovo ed affascinante percorso di ricerche tecniche e di maturazione artistica.
Da quel momento partecipa ad esposizioni collettive e allestisce mostre personali.
2007
Collettiva degli allievi della Scuola di Ceramica Piero Della Betta – Chiesa di Santa Croce – Avigliana (TO)
2008
Collettiva – Galleria Ghisolfi – Loano (SV)
Collettiva - "La Terra del Fuoco" - 7ª edizione - Mostra della Ceramica d' Autore – Avigliana (TO)
Personale - “Il fuoco degli Dei” – “Dante Selva. Officina d’Arte.” – Avigliana (TO)
2009
Collettiva – Galleria Ghisolfi – Loano (SV)
Collettiva - "La Terra del Fuoco" - 8ª edizione - Mostra della Ceramica d' Autore – Avigliana (TO)
Personale - “La terra e il Sole. Immagini” - “Dante Selva. Officina d’Arte.” – Avigliana (TO)
2010
Personale – “Terra. Polvere delle Stelle” – Biblioteca Comunale – Condove (TO
12
giugno 2010
Antonio Capra – Elemento terra: universo cosmico
Dal 12 al 20 giugno 2010
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CHIESA DI SANTA MARTA
Agliè, Via Guglielmo Marconi, (Torino)
Agliè, Via Guglielmo Marconi, (Torino)
Orario di apertura
sabato e domenica 10,00-12,30 / 14,30 alle 18,30
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 16
Sito web
www.artepervoi.it
Autore
Curatore