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Antonio Ciarallo – Oltre il Bianco
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare Oltre il bianco, mostra personale del pittore Antonio Ciarallo, un artista che ha fatto della sua grande sensibilità la sua energia creativa, con un occhio rivolto all’interno di se stesso e l’altro alla superficie della sua tela.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare Oltre il bianco, mostra personale del pittore Antonio Ciarallo, a cura di Massimo Riposati, dal 3 al 26 maggio 2012. Antonio Ciarallo è un artista che ha fatto della sua grande sensibilità ed innata interpretazione emotiva la sua energia creativa, con un occhio rivolto all'interno di se stesso e l'altro alla superficie della sua tela.
La mostra è accompagnata da un volume edito da Carte Segrete con testi di Guglielmo Gigliotti, Annalisa Di Domenico e Raffaella Caruso, e si prefigge di rendere una panoramica del suo percorso ed evoluzione artistici: dai suoi primi lavori degli anni ottanta, che risentono maggiormente delle influenze della Torino dell'Arte Povera e dell'Arte Concettuale, passando per i “Cementi” degli anni successivi dove si libera del segno lasciando che una materia densa e pesante ricopra integralmente la tela, fino ad arrivare ai più recenti “Monocromi”
dove Ciarallo opera una semplificazione cromatica dedicandosi dapprincipio al nero fino al passaggio, sperimentazione in continua evoluzione, al bianco.
Scrive Massimo Riposati: “Intorno al bianco, che in Ciarallo non è mai assenza di colore ma costruita presenza, intorno e dentro il bianco si aggregano riflessi e presenze di materie mai estranee alla pittura, trame pittoriche desunte e in molti casi applicate che provengono
dalla trama poetica del merletto, criterio per coniugare trasparenza e respiro pittorico, al solo servizio della poesia. Le sue opere contengono quindi, con costruita e voluta sapienza, stati d'animo, emozioni con quella immediatezza tipica dell'azione di sintesi, espressione di un sentimento, che ogni volta emerge, come se avvenisse in quell'istante, concedendoci il privilegio di viverlo in prima persona.”
Dal testo di Guglielmo Gigliotti: “Un pittore è un pittore quando è la sua pittura. Antonio Ciarallo è un pittore perché la triade monocromatica della sua pittura, ovvero il bianco, il nero e il blu, sono momenti della sua vita e rappresentano luoghi della sua mente. Nessun incontro con Ciarallo dice dell'artista quanto l'incontro con la sua pittura. Che è pittura a tendenza
monocromatica, come detto, e d'evocazione informale, come tanti altri hanno scritto occupandosi di lui, ma che, nello sostanza più profonda, è pittura-Ciarallo, è pittura con un nome proprio, il nome di chi la fa, essendola.”
Annalisa Di Domenico lo accosta a Marcel Proust: “parla a suo modo degli uomini e del tempo, e come Proust anch'egli utilizza la propria memoria, l'attualizza, e la rende eterna attraverso l'arte. Nelle opere di Ciarallo, la creazione è insita in un'intuizione che tramuta il ricordo in una nuova espressione del reale.”
Infine, Raffaella Caruso scrive: "la freschezza del linguaggio di Antonio Ciarallo ha radici più che ventennali: affondano nel fertile humus dell'ambiente torinese e nell'informale. Lo si intuisce - anche senza averne sottocchio i lavori più vecchi - da quella potenza del gesto che nessuna accademia può dare ... Da questa esuberanza gestuale - che è poi generosità di cuore - nascono tele grezze, impregnate di bitume, grumose, ma le cui irregolarità concorrono senza sbavatura alcuna all'unità compositiva.
Antonio Ciarallo nasce a San Severo (Foggia) il 18 giugno 1957 e vive e lavora a Cumiana (To). Ha esposto in numerose gallerie e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero.
La mostra è accompagnata da un volume edito da Carte Segrete con testi di Guglielmo Gigliotti, Annalisa Di Domenico e Raffaella Caruso, e si prefigge di rendere una panoramica del suo percorso ed evoluzione artistici: dai suoi primi lavori degli anni ottanta, che risentono maggiormente delle influenze della Torino dell'Arte Povera e dell'Arte Concettuale, passando per i “Cementi” degli anni successivi dove si libera del segno lasciando che una materia densa e pesante ricopra integralmente la tela, fino ad arrivare ai più recenti “Monocromi”
dove Ciarallo opera una semplificazione cromatica dedicandosi dapprincipio al nero fino al passaggio, sperimentazione in continua evoluzione, al bianco.
Scrive Massimo Riposati: “Intorno al bianco, che in Ciarallo non è mai assenza di colore ma costruita presenza, intorno e dentro il bianco si aggregano riflessi e presenze di materie mai estranee alla pittura, trame pittoriche desunte e in molti casi applicate che provengono
dalla trama poetica del merletto, criterio per coniugare trasparenza e respiro pittorico, al solo servizio della poesia. Le sue opere contengono quindi, con costruita e voluta sapienza, stati d'animo, emozioni con quella immediatezza tipica dell'azione di sintesi, espressione di un sentimento, che ogni volta emerge, come se avvenisse in quell'istante, concedendoci il privilegio di viverlo in prima persona.”
Dal testo di Guglielmo Gigliotti: “Un pittore è un pittore quando è la sua pittura. Antonio Ciarallo è un pittore perché la triade monocromatica della sua pittura, ovvero il bianco, il nero e il blu, sono momenti della sua vita e rappresentano luoghi della sua mente. Nessun incontro con Ciarallo dice dell'artista quanto l'incontro con la sua pittura. Che è pittura a tendenza
monocromatica, come detto, e d'evocazione informale, come tanti altri hanno scritto occupandosi di lui, ma che, nello sostanza più profonda, è pittura-Ciarallo, è pittura con un nome proprio, il nome di chi la fa, essendola.”
Annalisa Di Domenico lo accosta a Marcel Proust: “parla a suo modo degli uomini e del tempo, e come Proust anch'egli utilizza la propria memoria, l'attualizza, e la rende eterna attraverso l'arte. Nelle opere di Ciarallo, la creazione è insita in un'intuizione che tramuta il ricordo in una nuova espressione del reale.”
Infine, Raffaella Caruso scrive: "la freschezza del linguaggio di Antonio Ciarallo ha radici più che ventennali: affondano nel fertile humus dell'ambiente torinese e nell'informale. Lo si intuisce - anche senza averne sottocchio i lavori più vecchi - da quella potenza del gesto che nessuna accademia può dare ... Da questa esuberanza gestuale - che è poi generosità di cuore - nascono tele grezze, impregnate di bitume, grumose, ma le cui irregolarità concorrono senza sbavatura alcuna all'unità compositiva.
Antonio Ciarallo nasce a San Severo (Foggia) il 18 giugno 1957 e vive e lavora a Cumiana (To). Ha esposto in numerose gallerie e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero.
03
maggio 2012
Antonio Ciarallo – Oltre il Bianco
Dal 03 al 26 maggio 2012
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE LUCIANA MATALON
Milano, Foro Buonaparte, 67, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 67, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-19
Vernissage
3 Maggio 2012, ore 18.30
Autore
Curatore