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Antonio Cursano – Evolutions
Via libera ad una collisione, interamente cromatica, di masse “fisicamente determinate”.
Comunicato stampa
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Arricciare, contrarre la pittura, fingere per essa un movimento indipendente dal medium con cui è veicolato. E con la critica è già sul piede di guerra, pronta a vidimare l'ennesima versione di un barocchismo contemporaneo, signori si cambia registro. L'attenzione punta tutta sul via libera ad una collisione, interamente cromatica, di masse “fisicamente determinate”.
Di masse si deve trattare, basi esistenziali per buona parte dell'opera di Antonio Cursano. Concepite come un'oggettivazione artistica, sono quelle ad istituzionalizzare il lavoro di un pittore, scultore, o accantonando determinati schemi comodo-mentali - più semplicemente un artista poli-dimensionale; per istinto portato a crossare psico-attivamente nel mezzo delle possibili definizioni verbali che la critica può affibbiargli, mediatore verso l'immancabile tattilità e la violenza ottico-percettiva dei suoi lavori.
Promotrice della manualità fisica applicata, l'opera di Cursano identifica nei contenuti un concreto procedere per gradi d'urgenza narrativa. Inevitabile perciò che l'universo espressivo applicato si fissi secondo metodi proceduralmente poco prevedibili, ma non per questo risulti estraneo a segni tipici come alcune sporche sedimentazioni, indicative e ineludibili autografie dell'artista su ciò che vediamo. Ciò dà modo a Cursano di rifilare a misura il suo spazio, categoricamente disarmante un po' come Banksy, positivamente convinto di non poter cadere dal bilico tra espressione personale e universale; prorompente quanto Basquiat nell'adozione convinta del dinamismo poco pulito, parte integrante di un tratto-non-tratto tipicamente impastato, decisivo sulla tradizione espressivo-figurativa dell'artista. La regola sembra sempre essere una sola: tener fede ad un'impressione ancestrale, primordiale, convinta dall'inizio alla fine del proprio essere scarsamente “forbita”. Meglio ancora, del proprio non poter essere mai sovraccaricata da insulse leziosità di maniera. (Testo critico a cura di Andrea Rossetti)
Di masse si deve trattare, basi esistenziali per buona parte dell'opera di Antonio Cursano. Concepite come un'oggettivazione artistica, sono quelle ad istituzionalizzare il lavoro di un pittore, scultore, o accantonando determinati schemi comodo-mentali - più semplicemente un artista poli-dimensionale; per istinto portato a crossare psico-attivamente nel mezzo delle possibili definizioni verbali che la critica può affibbiargli, mediatore verso l'immancabile tattilità e la violenza ottico-percettiva dei suoi lavori.
Promotrice della manualità fisica applicata, l'opera di Cursano identifica nei contenuti un concreto procedere per gradi d'urgenza narrativa. Inevitabile perciò che l'universo espressivo applicato si fissi secondo metodi proceduralmente poco prevedibili, ma non per questo risulti estraneo a segni tipici come alcune sporche sedimentazioni, indicative e ineludibili autografie dell'artista su ciò che vediamo. Ciò dà modo a Cursano di rifilare a misura il suo spazio, categoricamente disarmante un po' come Banksy, positivamente convinto di non poter cadere dal bilico tra espressione personale e universale; prorompente quanto Basquiat nell'adozione convinta del dinamismo poco pulito, parte integrante di un tratto-non-tratto tipicamente impastato, decisivo sulla tradizione espressivo-figurativa dell'artista. La regola sembra sempre essere una sola: tener fede ad un'impressione ancestrale, primordiale, convinta dall'inizio alla fine del proprio essere scarsamente “forbita”. Meglio ancora, del proprio non poter essere mai sovraccaricata da insulse leziosità di maniera. (Testo critico a cura di Andrea Rossetti)
18
giugno 2016
Antonio Cursano – Evolutions
Dal 18 al 29 giugno 2016
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
18 Giugno 2016, ore 17:00
Autore
Curatore