La mostra Combine-Painting di Antonio Del Donno, grazie all’ospitalità dell’Assessorato alla Cultura del

Comune di Portoferraio e alla Cosimo De’ Medici, è ospitata nella sede espositiva del prestigioso Museo

Archeologico della Linguella.

Il progetto voluto da Alberto Molinari, responsabile dell’Archivio del Donno, è a cura di Francesca Barbi

Marinetti e Gino Rossi e va ad anticipare i festeggiamenti per i Novant’anni del Maestro.

Sono presentate una trentina di opere di medio formato, facenti parte della sua ultima produzione, che va

dalla fine degli anni Novanta al 2015. La poetica di Del Donno si fonda su una gestualità non mirata

all’equilibrio delle forme. Il gesto si esprime nell’accostamento di tecniche diverse non intrappolato da

logiche di proporzioni, ma nella sperimentazione di una comunicazione cruciale priva di gerarchie tra generi:

il lettering o la fotografia partecipano alla creazione orchestrandosi liberamente e concitatamente con il

segno pittorico.

Il Bacio immaginario, titolo di una delle opere in mostra, rivela che il punto di osservazione dell’artista è

quello di uno sperimentatore di relazioni ludiche. Per Del Donno le combinazioni azzardate, esasperando una

tensione e un punto di crisi, aprono la breccia a nuovi sentieri percettivi. Il risultato estetico sarà una nuova

conquista. Un’estetica che nasce dal convincimento, dallo svelamento di ciò che avevamo sotto gli occhi ma

non vedevamo.

Antonio Del Donno (Benevento, 27 novembre 1927) è pittore, scultore e fotografo italiano.

La Biennale di Venezia del 1964 fu determinante per la sua opera. Lì scopre l'arroganza, l'azzardo e la

gioia di vivere di Rauschemberg che collegava la fotografia e gli oggetti al gesto pittorico. Del Donno ha

sempre avuto un linguaggio coerente con la sua gestualità e un amore per la fotografia. Insieme a

Rauschemberg, artisti come Tapies, Vedova, Schifano, Warhol, sono stati i suoi principali riferimenti.