Il catalogo della mostra, riproducente alcune opere esposte, si avvale del testo critico di Rocco Zani, che nel saggio mette in risalto il percorso artistico di Fiore dai “Quadri-Messaggio” degli esordi, alla fine degli anni ’70, alle ultime opere tridimensionali; un percorso costantemente caratterizzato da un evidente richiamo al Futurismo balliano, le cui “linee-forza” vengono reinventate in continuazione. Come afferma Rocco Zani “….Antonio Fiore è l’esempio emblematico dell’inesauribilità formale, critica, linguistica di un’avanguardia, quella futurista, alla quale molti hanno voluto attribuire un “certificato di residenza a termine” ignorandone l’autenticità di uno spirito immortale, quello che permette ad Antonio Fiore di leggere il presente, di annotarne la creatività, di immaginare, con sequenzialmente, il divenire”.