Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio Garella – Scultore e i monumenti di Garibaldi
La mostra è la prima iniziativa espositiva interamente dedicata allo scultore: essa illustra oltre il noto monumentalismo, anche molti lavori inediti eseguiti per i salotti borghesi, le mostre fiorentine alle quali partecipava assiduamente e tanti bozzetti in gesso per monumenti realizzati o talora solo progettati. La mostra contiene anche moltissimi documenti sull’artista e sulle vicende dei monumenti a Garibaldi da lui creati ed anche splendide immagini d’epoca scattate dai più noti fotografi d’arte fiorentini del primo Novecento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La statua equestre di Giuseppe Garibaldi ha segnato la storia e l’immagine della città della Spezia. Il grande monumento, infatti, si impone alla vista per esser posto al centro del rettifilo del principale corso cittadino intitolato a Cavour, poco distante dal mare, costituendo un ombelico plastico e percettivo che ha attratto, sin da principio, tutti i fotografi professionisti e dilettanti, divenendo nel tempo un vero simbolo cittadino. Il monumento risalente al 1913 e questa mostra ne ripercorre le principali vicende storiche: dalla commissione da parte delle associazioni popolari e democratiche che sin dal 1882 deliberarono un monumento in memoria di Garibaldi, alla progettazione e all’esecuzione da parte dello scultore, non prive di difficoltà finanziarie e soprattutto realizzative.
Lo scultore Garella, ferrarese di nascita ma fiorentino d’adozione, quando fu scelto dal Comitato promotore e finanziatore della grande opera in onore dell’Eroe era giunto alla piena maturità artistica e aveva già fornito eccelse prove proprio con numerosi monumenti dedicati a Garibaldi: in particolare, quello di Peretola, alle porte di Firenze, e quello equestre di Pistoia, vero precedente di quello spezzino.
Nel monumento spezzino lo scultore volle superare se stesso scegliendo un’iconografia particolarmente ardita e difficilissima da realizzare dal punto di vista statico date le colossali dimensioni, col cavallo impennato e l’Eroe pronto a muovere alla battaglia.
Per questo dovette studiare pesi e contrappesi adeguati della struttura del cavallo e prevedere spessori di fusione diversi per le singole parti: in fase di modellazione e di fusione ebbe, perciò, non pochi problemi con le tre fonderie cui appaltò rispettive porzioni dell’opera, tanto da avere un ritardo di un anno nella consegna della scultura, dovuto ad una causa civile attivata da Garella contro la Fonderia del Romito dei Fratelli Spagnoli che, a suo dire, non avevano eseguito il lavoro a regola d’arte.
Questa ed altre inedite notizie sono il risultato di un paziente lavoro di studio e di ricerca d’archivio che i Musei della Spezia hanno intrapreso per dare un contributo culturale specifico alle celebrazioni del 150° e per aumentare l’interesse sull’importante monumento cittadino, oggetto di un impegnativo e lodevole restauro conservativo, eseguito con estrema perizia, cui oggi si accompagna il restauro conservativo del ritrovato bozzetto in gesso che l’artista presentò nel concorso indetto dal Comitato nel 1902.
La mostra è la prima iniziativa espositiva interamente dedicata allo scultore: essa illustra oltre il noto monumentalismo, anche molti lavori inediti eseguiti per i salotti borghesi, le mostre fiorentine alle quali partecipava assiduamente e tanti bozzetti in gesso per monumenti realizzati o talora solo progettati. La mostra contiene anche moltissimi documenti sull’artista e sulle vicende dei monumenti a Garibaldi da lui creati ed anche splendide immagini d’epoca scattate dai più noti fotografi d’arte fiorentini del primo Novecento. La figura di Antonio Garella, grazie a questa mostra, acquista la sua vera dimensione storica e artistica, andando a colmare una lacuna bibliografica della scultura a Firenze fra Otto e Novecento.
L’ideazione e la cura della mostra è di Marzia Ratti, direttrice dell’Istituzione per i Servizi Culturali; contributi a catalogo di Fabrizio Mismas (La Spezia), Giacomo Bertonati (biblioteca civica Mazzini), Elisabetta Cantelli (Archivio della Fotografia), Marta Freni (La Spezia) Un apporto fondamentale è stato dato dagli eredi dell’artista che hanno concesso in prestito opere e documenti di estremo valore scientifico.
Le collaborazioni istituzionali vedono la presenza dell’Archivio di Stato della Spezia, il cui direttore, Antonino Faro, ha approfondito le soste spezzine di Garibaldi attraverso i documenti archivistici; dell’Associazione Italia Germania, la cui Presidente Chiara Cozzani ha tradotto un interessante reportage sulla sosta di Garibaldi al Varignano della giornalista tedesca Marie Espérance von Scwartz.
Lo scultore Garella, ferrarese di nascita ma fiorentino d’adozione, quando fu scelto dal Comitato promotore e finanziatore della grande opera in onore dell’Eroe era giunto alla piena maturità artistica e aveva già fornito eccelse prove proprio con numerosi monumenti dedicati a Garibaldi: in particolare, quello di Peretola, alle porte di Firenze, e quello equestre di Pistoia, vero precedente di quello spezzino.
Nel monumento spezzino lo scultore volle superare se stesso scegliendo un’iconografia particolarmente ardita e difficilissima da realizzare dal punto di vista statico date le colossali dimensioni, col cavallo impennato e l’Eroe pronto a muovere alla battaglia.
Per questo dovette studiare pesi e contrappesi adeguati della struttura del cavallo e prevedere spessori di fusione diversi per le singole parti: in fase di modellazione e di fusione ebbe, perciò, non pochi problemi con le tre fonderie cui appaltò rispettive porzioni dell’opera, tanto da avere un ritardo di un anno nella consegna della scultura, dovuto ad una causa civile attivata da Garella contro la Fonderia del Romito dei Fratelli Spagnoli che, a suo dire, non avevano eseguito il lavoro a regola d’arte.
Questa ed altre inedite notizie sono il risultato di un paziente lavoro di studio e di ricerca d’archivio che i Musei della Spezia hanno intrapreso per dare un contributo culturale specifico alle celebrazioni del 150° e per aumentare l’interesse sull’importante monumento cittadino, oggetto di un impegnativo e lodevole restauro conservativo, eseguito con estrema perizia, cui oggi si accompagna il restauro conservativo del ritrovato bozzetto in gesso che l’artista presentò nel concorso indetto dal Comitato nel 1902.
La mostra è la prima iniziativa espositiva interamente dedicata allo scultore: essa illustra oltre il noto monumentalismo, anche molti lavori inediti eseguiti per i salotti borghesi, le mostre fiorentine alle quali partecipava assiduamente e tanti bozzetti in gesso per monumenti realizzati o talora solo progettati. La mostra contiene anche moltissimi documenti sull’artista e sulle vicende dei monumenti a Garibaldi da lui creati ed anche splendide immagini d’epoca scattate dai più noti fotografi d’arte fiorentini del primo Novecento. La figura di Antonio Garella, grazie a questa mostra, acquista la sua vera dimensione storica e artistica, andando a colmare una lacuna bibliografica della scultura a Firenze fra Otto e Novecento.
L’ideazione e la cura della mostra è di Marzia Ratti, direttrice dell’Istituzione per i Servizi Culturali; contributi a catalogo di Fabrizio Mismas (La Spezia), Giacomo Bertonati (biblioteca civica Mazzini), Elisabetta Cantelli (Archivio della Fotografia), Marta Freni (La Spezia) Un apporto fondamentale è stato dato dagli eredi dell’artista che hanno concesso in prestito opere e documenti di estremo valore scientifico.
Le collaborazioni istituzionali vedono la presenza dell’Archivio di Stato della Spezia, il cui direttore, Antonino Faro, ha approfondito le soste spezzine di Garibaldi attraverso i documenti archivistici; dell’Associazione Italia Germania, la cui Presidente Chiara Cozzani ha tradotto un interessante reportage sulla sosta di Garibaldi al Varignano della giornalista tedesca Marie Espérance von Scwartz.
19
aprile 2011
Antonio Garella – Scultore e i monumenti di Garibaldi
Dal 19 aprile al 09 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZINA DELLE ARTI
La Spezia, Via Del Prione, 236, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Prione, 236, (La Spezia)
Orario di apertura
dal venerdi alla domenica: 10-12/ 16-19; mercoledì e giovedi 16-19. Lunedì e martedi chiuso
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore