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Antonio Gigante – Pagine su intonaco
Nello SpazioArtePinelli, via Belvedere 7/A, in città, sabato 14 aprile alle ore 17,30 si terrà il sesto di sette incontri della rassegna d’arte contemporanea 2011/2012 a cura di Rosa Lardelli.
Inaugurazione della personale di Antonio Gigante con la presentazione critica di Agostino Garda.
Comunicato stampa
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Nello SpazioArtePinelli, via Belvedere 7/A, in città, sabato 14 aprile alle ore 17,30 si terrà il sesto di sette incontri della rassegna d’arte contemporanea 2011/2012 a cura di Rosa Lardelli.
Inaugurazione della personale di Antonio Gigante con la presentazione critica di Agostino Garda.
NOTE BIOGRAFICHE
Antonio Gigante, nato a Lecce 1935 , si è diplomato presso l'Istituto d'Arte della sua città e ha completato gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Per anni ha svolto attività didattica presso il Liceo Artistico di Milano, insegnando "Figura Disegnata".
Dal 1955 registra al suo attivo l'allestimento di numerose mostre personali che hanno riscosso successo di pubblico e i consensi della critica più qualificata. Le sue opere fanno parte di collezioni private in Italia ed all'estero. Ha inoltre conseguito prestigiosi premi e riconoscimenti in importanti mostre collettive e in rassegne nazionali ed internazionali.
Dal 1960 collabora con vari Teatri, Enti e Associazioni per l'allestimento di scenografie per spettacoli artistico-culturali, i cui bozzetti sono stati spesso oggetto di mostre.
La sua voce è inserita in annuali, riviste e volumi specializzati. Sue opere sono esposte in vari enti pubblici e musei.
L’iter artistico di Gigante è stato segnato sin dagli esordi da riflessioni per “cicli pittorici”: le Prefiche, i Banchetti, i Racconti del Sud, i Bevitori, le Maternità, via via fino ai più recenti Finti marmi e ai Muri, che costituiscono ancora oggi il tessuto dei suoi racconti memoriali. Tra le esperienze più significative spicca la realizzazione, nel 1994-95 dell’affresco di m.8x10 eseguito nella Chiesa “Jesus Ouvrier”di Paray, Vieille Poste(Francia).
Nel 2011 il Centro Culturale Europeo – “Aldo Moro” di Lecce gli ha conferito il “Premio Qualità e Merito”
RIFLESSIONE CRITICA DI AGOSTINO GARDA
(professore ed appassionato d’arte, segue gli artisti, soprattutto bresciani, da oltre 30 anni, da quando, agli inizi degli anni ’80, in qualità di sindaco, ha allestito le prime mostre di pittura nel Comune di Borgo San Giacomo).
Ora su tela, ora su tavola, ora su carta quest’artista racconta le sue riflessioni ed indaga emozioni profonde.
Interessante, articolato e poliedrico il suo cammino pittorico. Anche laddove il lavoro pare figlio dell’informale sussiste la sapiente costruzione prospettica dell’insieme, generata, in primis, dalla solidissima competenza grafica del disegno.
Probabilmente proprio nel dilemma filosofico dell’-Essere- e del -Non Essere- scaturisce la produzione più recente del nostro artista.
Il titolo, quindi, diviene chiaro, quasi obbligato, e “Pagine su intonaco” risulta sintesi del suo pensiero e del suo mondo pittorico.
Pagine per raccontare. Non usa vocaboli detti, non si serve di parole scritte, procede con segni e colori che diventano luce, li colloca in spazi. I racconti sono quelli della vita simboleggiata dai volti che vanno cercati in dissolvenze rarefatte perché non vogliono imporsi. Ci sono senza disturbare, presenze forti ma discrete. Essenze spirituali più che fisiche.
Ciascuno di noi lascia tracce dietro di sé ed Antonio Gigante ha inaugurato una lotta non facile per andare oltre il segno, per decodificarne il significato. Lentamente, ma inesorabilmente la sua pittura approda a due nuove dimensioni: la dilatazione e la fluidificazione. Dilatazione perché pare che il concetto pittorico, cioè il quid dipinto, abbia necessità di uscire dai perimetri che lo definiscono, dagli spazi angusti dell’area d’attuazione. Fluidificazione perché il colore si scioglie talvolta fino all’inconsistenza acquosa. Antonio Gigante culla il fascino del muro da anni.
Esso diventa il pretesto, la pagina bianca ed aperta su cui raccontare storie di passato e di presente, su cui immaginare le trame del futuro.
Proprio così perché l’artista è, con i suoi mezzi, storico dello spirito più che degli eventi, giornalista del presente ricco di drammi e di inquietudini, profeta del futuro.
Il muro quindi è testimone, è solidità, è generosità perché, idealmente il muro può essere senza limite: dove ne termina uno, un altro comincia, pronto ad accogliere nuovi gesti di nuove generazioni, imprese ora buone, ora grame.
Ogni quadro quando viene esposto è terminato, ma la sua vita non finisce lì, anzi da lì parte.
RIFLESSIONE CRITICA DI ROSA LARDELLI
( Prof.ssa d’arte, Responsabile Artistico dell’Associazione Arte e Cultura Ars Vivendi; curatrice di mostre e piccoli eventi)
Antonio Gigante è pittore, incisore e scenografo.
Il suo percorso artistico è stato caratterizzato, sin dagli inizi, da riflessioni per “cicli pittorici” fino ai Muri che, ancor oggi, costituiscono l’occasione dei suoi racconti visivi. L’artista ha accumulato molte competenze nel campo artistico e oltre ad una dimensione cromatica funzionale ad evidenziare spiccate abilità espressive, ha sviluppato una particolare sensibilità nella percezione dei dettagli e nella capacità di sintesi. Gigante è definito pittore narrativo: tracce, sprazzi, memorie, riflessi, frammenti sono i titoli più ricorrenti per le sue opere. Utilizza effetti di luce e colore per rielaborare le sue impressioni visive della realtà, ripresa solo per frammenti, per intuizioni di memoria, inserendo nelle sue composizioni cromatiche segni di volti, reperti di immagini, accenni di vegetazione e parti di architetture d’ordine classico, il tutto inserito in uno spazio soggettivo e psicologico.
La sua scrittura visiva nasce da rielaborazioni interiori create con una tensione ed una energia spirituale, immaginativa e inventiva, unica e originale, per diventare contenuto di riflessione e di meditazione.
A cura di Rosa Lardelli
Inaugurazione della personale di Antonio Gigante con la presentazione critica di Agostino Garda.
NOTE BIOGRAFICHE
Antonio Gigante, nato a Lecce 1935 , si è diplomato presso l'Istituto d'Arte della sua città e ha completato gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Per anni ha svolto attività didattica presso il Liceo Artistico di Milano, insegnando "Figura Disegnata".
Dal 1955 registra al suo attivo l'allestimento di numerose mostre personali che hanno riscosso successo di pubblico e i consensi della critica più qualificata. Le sue opere fanno parte di collezioni private in Italia ed all'estero. Ha inoltre conseguito prestigiosi premi e riconoscimenti in importanti mostre collettive e in rassegne nazionali ed internazionali.
Dal 1960 collabora con vari Teatri, Enti e Associazioni per l'allestimento di scenografie per spettacoli artistico-culturali, i cui bozzetti sono stati spesso oggetto di mostre.
La sua voce è inserita in annuali, riviste e volumi specializzati. Sue opere sono esposte in vari enti pubblici e musei.
L’iter artistico di Gigante è stato segnato sin dagli esordi da riflessioni per “cicli pittorici”: le Prefiche, i Banchetti, i Racconti del Sud, i Bevitori, le Maternità, via via fino ai più recenti Finti marmi e ai Muri, che costituiscono ancora oggi il tessuto dei suoi racconti memoriali. Tra le esperienze più significative spicca la realizzazione, nel 1994-95 dell’affresco di m.8x10 eseguito nella Chiesa “Jesus Ouvrier”di Paray, Vieille Poste(Francia).
Nel 2011 il Centro Culturale Europeo – “Aldo Moro” di Lecce gli ha conferito il “Premio Qualità e Merito”
RIFLESSIONE CRITICA DI AGOSTINO GARDA
(professore ed appassionato d’arte, segue gli artisti, soprattutto bresciani, da oltre 30 anni, da quando, agli inizi degli anni ’80, in qualità di sindaco, ha allestito le prime mostre di pittura nel Comune di Borgo San Giacomo).
Ora su tela, ora su tavola, ora su carta quest’artista racconta le sue riflessioni ed indaga emozioni profonde.
Interessante, articolato e poliedrico il suo cammino pittorico. Anche laddove il lavoro pare figlio dell’informale sussiste la sapiente costruzione prospettica dell’insieme, generata, in primis, dalla solidissima competenza grafica del disegno.
Probabilmente proprio nel dilemma filosofico dell’-Essere- e del -Non Essere- scaturisce la produzione più recente del nostro artista.
Il titolo, quindi, diviene chiaro, quasi obbligato, e “Pagine su intonaco” risulta sintesi del suo pensiero e del suo mondo pittorico.
Pagine per raccontare. Non usa vocaboli detti, non si serve di parole scritte, procede con segni e colori che diventano luce, li colloca in spazi. I racconti sono quelli della vita simboleggiata dai volti che vanno cercati in dissolvenze rarefatte perché non vogliono imporsi. Ci sono senza disturbare, presenze forti ma discrete. Essenze spirituali più che fisiche.
Ciascuno di noi lascia tracce dietro di sé ed Antonio Gigante ha inaugurato una lotta non facile per andare oltre il segno, per decodificarne il significato. Lentamente, ma inesorabilmente la sua pittura approda a due nuove dimensioni: la dilatazione e la fluidificazione. Dilatazione perché pare che il concetto pittorico, cioè il quid dipinto, abbia necessità di uscire dai perimetri che lo definiscono, dagli spazi angusti dell’area d’attuazione. Fluidificazione perché il colore si scioglie talvolta fino all’inconsistenza acquosa. Antonio Gigante culla il fascino del muro da anni.
Esso diventa il pretesto, la pagina bianca ed aperta su cui raccontare storie di passato e di presente, su cui immaginare le trame del futuro.
Proprio così perché l’artista è, con i suoi mezzi, storico dello spirito più che degli eventi, giornalista del presente ricco di drammi e di inquietudini, profeta del futuro.
Il muro quindi è testimone, è solidità, è generosità perché, idealmente il muro può essere senza limite: dove ne termina uno, un altro comincia, pronto ad accogliere nuovi gesti di nuove generazioni, imprese ora buone, ora grame.
Ogni quadro quando viene esposto è terminato, ma la sua vita non finisce lì, anzi da lì parte.
RIFLESSIONE CRITICA DI ROSA LARDELLI
( Prof.ssa d’arte, Responsabile Artistico dell’Associazione Arte e Cultura Ars Vivendi; curatrice di mostre e piccoli eventi)
Antonio Gigante è pittore, incisore e scenografo.
Il suo percorso artistico è stato caratterizzato, sin dagli inizi, da riflessioni per “cicli pittorici” fino ai Muri che, ancor oggi, costituiscono l’occasione dei suoi racconti visivi. L’artista ha accumulato molte competenze nel campo artistico e oltre ad una dimensione cromatica funzionale ad evidenziare spiccate abilità espressive, ha sviluppato una particolare sensibilità nella percezione dei dettagli e nella capacità di sintesi. Gigante è definito pittore narrativo: tracce, sprazzi, memorie, riflessi, frammenti sono i titoli più ricorrenti per le sue opere. Utilizza effetti di luce e colore per rielaborare le sue impressioni visive della realtà, ripresa solo per frammenti, per intuizioni di memoria, inserendo nelle sue composizioni cromatiche segni di volti, reperti di immagini, accenni di vegetazione e parti di architetture d’ordine classico, il tutto inserito in uno spazio soggettivo e psicologico.
La sua scrittura visiva nasce da rielaborazioni interiori create con una tensione ed una energia spirituale, immaginativa e inventiva, unica e originale, per diventare contenuto di riflessione e di meditazione.
A cura di Rosa Lardelli
14
aprile 2012
Antonio Gigante – Pagine su intonaco
Dal 14 al 28 aprile 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIO ARTE PINELLI
Brescia, Via Belvedere, 7/a, (Brescia)
Brescia, Via Belvedere, 7/a, (Brescia)
Orario di apertura
9/12 15/19 (chiuso festivi)
Vernissage
14 Aprile 2012, ore 17.30
Autore
Curatore