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Antonio Labalestra – Storie in discreto disordine
Sedici immagini di formato quadrato divengono sedici opere uniche, documenti in cui gli elementi sono messi in relazione a ricercare riferimenti che sommano più livelli autobiografici: da quello personale dell’architetto a quello di una generazione di teorici e progettisti accomunati da una stessa matrice di formazione culturale
Comunicato stampa
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L’attitudine al fotomontaggio architettonico è oggetto di rinnovato interesse tra gli architetti
contemporanei quale modalità di studio e ricerca delle relazioni esistenti tra l'oggetto e la città, tra il luogo e il suo significato storico, quale pratica di rimessa in discussione delle certezze consolidate e apertura verso nuove prospettive di indagine. Tuttavia l'intento di questa mostra non è assimilabile al lavoro del progettista ma al lento indagare dello storico che non crea, piuttosto disseziona e poi riconnette le
parti, indaga relazioni e costruisce nuove corrispondenze logiche facendo emergere correlazioni narrative, individuando l’implicito legame spazio-temporale tra luogo e avvenimento. La mostra, che riflette approfonditamente sul rapporto esistente tra architettura e letteratura, rappresenta un gioco di parole, un complesso meccanismo mentale attraverso cui provare a leggere, nei collegamenti visivi individuati, nelle relazioni esistenti tra le parti, un percorso di analogie, di nessi storici spesso distanti e insospettabili. E’ la summa stessa della storia che va in scena con la sua complessa stratificazione temporale. Sedici immagini di formato quadrato divengono sedici opere uniche, documenti in cui gli elementi sono messi in relazione a ricercare riferimenti che sommano più livelli autobiografici: da quello personale
dell'architetto a quello di una generazione di teorici e progettisti accomunati da una stessa matrice di formazione culturale.
contemporanei quale modalità di studio e ricerca delle relazioni esistenti tra l'oggetto e la città, tra il luogo e il suo significato storico, quale pratica di rimessa in discussione delle certezze consolidate e apertura verso nuove prospettive di indagine. Tuttavia l'intento di questa mostra non è assimilabile al lavoro del progettista ma al lento indagare dello storico che non crea, piuttosto disseziona e poi riconnette le
parti, indaga relazioni e costruisce nuove corrispondenze logiche facendo emergere correlazioni narrative, individuando l’implicito legame spazio-temporale tra luogo e avvenimento. La mostra, che riflette approfonditamente sul rapporto esistente tra architettura e letteratura, rappresenta un gioco di parole, un complesso meccanismo mentale attraverso cui provare a leggere, nei collegamenti visivi individuati, nelle relazioni esistenti tra le parti, un percorso di analogie, di nessi storici spesso distanti e insospettabili. E’ la summa stessa della storia che va in scena con la sua complessa stratificazione temporale. Sedici immagini di formato quadrato divengono sedici opere uniche, documenti in cui gli elementi sono messi in relazione a ricercare riferimenti che sommano più livelli autobiografici: da quello personale
dell'architetto a quello di una generazione di teorici e progettisti accomunati da una stessa matrice di formazione culturale.
10
dicembre 2013
Antonio Labalestra – Storie in discreto disordine
Dal 10 al 16 dicembre 2013
arte contemporanea
Location
SPAZIO GIOVANI
Bari, Via Venezia, 41, (Bari)
Bari, Via Venezia, 41, (Bari)
Orario di apertura
17 – 20. Lun e merc. 17 – 21.30
Vernissage
10 Dicembre 2013, h 19.30
Sito web
indiscretodisordine.wordpress.com
Autore
Curatore