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Antonio Laurelli – Destrutturazioni e dissolvenze
Dal limite allo spazio, l’astrazione di campi colorati, un periodare alla ricerca del soggetto, l’opera del pittore progredisce verso la chiarezza nella lettura, non verso paludose generalizzazioni, ma idee vere e proprie.
E proprio dall’identità spazio-colore muove la ricerca di Laurelli.
Comunicato stampa
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Dal limite allo spazio, l’astrazione di campi colorati, un periodare alla ricerca del soggetto, l’opera del pittore progredisce verso la chiarezza nella lettura, non verso paludose generalizzazioni da cui si possono trarre parodie di idee, cioè fantasmi, ma idee vere e proprie. E proprio dall’identità spazio-colore muove la ricerca di Laurelli.
Il ruolo di memoria, geometria, astrazione, tra l’idea e l’osservazione, raggiunge la chiarezza, nella sua pittura, a ruolo di comprensione, pervenendo a un’intensità di cromatismi che dà anima e corpo, è il caso di dirlo, al quadro. Filtri sospesi tra un mondo e l’altra dimensionalità atemporale , fino a diventare spazio-colore, superfici e aggregazioni di un impianto, di cui riesce a coniugare gli elementi e le superfi ci, cui stende calme velature di colore che assorbono ogni gesto pittorico fino a diventare spazio.
Un impianto non più avvertito come limite, ma divenendo esso stesso «spazio», nell’ambito di una profonda coerenza dell’opera. L’impasto è denso, steso con pennellata larga e compatta a formare il fondo; le tonalità sono calde e decise, in accostamenti vivaci e forti.
La sperimentazione di Laurelli, intesa come ricerca, tende quindi a rivelare strutture sommerse, che contribuiscono a confi gurare una gnoseologia della sua creazione, operando la ricerca di geometrie, campi di forze, condensazioni o rarefazioni della normale densità visiva e oggettuale del reale.
Tensioni tra le forme e i colori, texture, piani sovrapponibili e sfalsati rappresentano un’entità alla ricerca di un equilibrio che ogni elemento ha contribuito a creare spazio; un rapporto spazio/colore che regola dall’interno il sistema dell’opera.
Alfredo Pasolino
Il ruolo di memoria, geometria, astrazione, tra l’idea e l’osservazione, raggiunge la chiarezza, nella sua pittura, a ruolo di comprensione, pervenendo a un’intensità di cromatismi che dà anima e corpo, è il caso di dirlo, al quadro. Filtri sospesi tra un mondo e l’altra dimensionalità atemporale , fino a diventare spazio-colore, superfici e aggregazioni di un impianto, di cui riesce a coniugare gli elementi e le superfi ci, cui stende calme velature di colore che assorbono ogni gesto pittorico fino a diventare spazio.
Un impianto non più avvertito come limite, ma divenendo esso stesso «spazio», nell’ambito di una profonda coerenza dell’opera. L’impasto è denso, steso con pennellata larga e compatta a formare il fondo; le tonalità sono calde e decise, in accostamenti vivaci e forti.
La sperimentazione di Laurelli, intesa come ricerca, tende quindi a rivelare strutture sommerse, che contribuiscono a confi gurare una gnoseologia della sua creazione, operando la ricerca di geometrie, campi di forze, condensazioni o rarefazioni della normale densità visiva e oggettuale del reale.
Tensioni tra le forme e i colori, texture, piani sovrapponibili e sfalsati rappresentano un’entità alla ricerca di un equilibrio che ogni elemento ha contribuito a creare spazio; un rapporto spazio/colore che regola dall’interno il sistema dell’opera.
Alfredo Pasolino
18
maggio 2019
Antonio Laurelli – Destrutturazioni e dissolvenze
Dal 18 maggio al 02 giugno 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO START
Giovinazzo, via Cattedrale, 14, (Bari)
Giovinazzo, via Cattedrale, 14, (Bari)
Orario di apertura
19:30 - 21:30
Vernissage
18 Maggio 2019, ore 19:00
Autore
Curatore