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Antonio Marchetti Lamera – Storia di un’ombra
Quello di Antonio Marchetti Lamera è un desiderio di natura esistenziale: riuscire a fermare il tempo. Un tentativo quotidiano che prevede l’utilizzo di mezzi diversi. Ognuno dei suoi lavori parte dalla fotografia, centinaia di scatti, attraverso i quali l’artista registra la realtà.
Comunicato stampa
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La Nuova Galleria Morone presenta dal 9 giugno al 14 luglio, Storia di un’ombra, mostra personale in galleria di Antonio Marchetti Lamera, curata da Angela Madesani.
Quello di Antonio Marchetti Lamera è un desiderio di natura esistenziale: riuscire a fermare il tempo. Un’utopia, una chimera? Comunque un tentativo quotidiano che prevede l’utilizzo di mezzi diversi. Ognuno dei suoi lavori parte dalla fotografia, centinaia di scatti, attraverso i quali l’artista registra la realtà. Le immagini ottenute diventano, quindi, disegni, realizzati con la matita grassa, che vengono velati con una pittura cangiante di diverse sfumature: dal verde, al blu, all’azzurro, al viola, al rosso.
L’ombra, protagonista della storia, è stata fotografata dall'equinozio di primavera del 21 Marzo del 2016 fino a quello del 21 Marzo 2017. Così l’artista ha registrato tutti i mutamenti della stessa per un anno solare. Il principio del tutto è la rotazione della terra intorno al sole. La scelta di quel particolare momento, l’equinozio di primavera, non è ovviamente casuale: è il momento in cui il periodo diurno e il periodo notturno sono uguali poiché i raggi solari giungono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra.
In mostra sono un lavoro installativo con sedici disegni di piccole dimensioni, risultato della rotazione dell’ombra a 360°, che volutamente ricordano i negativi in bianco e nero delle vecchie lastre fotografiche, alcuni disegni di grandi dimensioni realizzati su carta Amatruda di Amalfi e tre dipinti.
L’ombra in sé non esiste, è qualcosa di incorporeo, che muta la sua forma, in funzione del binomio luce-tempo, ed è proprio per questa mutevolezza che Marchetti Lamera l’ha associata al concetto di leggerezza, in cui il rimando obbligato è alla lezione americana di Italo Calvino.
Nel lavoro di Antonio Marchetti Lamera (Torre Pallavicina BG, 1964), la pittura è il punto d’arrivo di un processo creativo che muove dalla fotografia per includere, nelle sue fasi intermedie, soprattutto il disegno. Un procedimento, questo, che fa della pittura e della fotografia due media re-inventati e quest’ultima, in particolare, è qui usata non solo come strumento meccanico, ma anche come mezzo finalizzato alla creazione di un processo nuovo che valorizzi quello pittorico.
Citando solo alcune delle principali esposizioni personali: nel 1993 mostra presso Studio Trisorio di Napoli. Nel 2006 espone da Artmark Galerie di Vienna e nel 2007 alla Vertigo Gallery di Londra. Del 2010 è la mostra Urban shadow presso la Galleria Bianconi di Milano. Si ricorda, inoltre, insieme a Maurizio Donzelli, la mostra Lunghezze d’onda presso Villa Rufolo di Ravello (SA). Nel 2015, espone alla Nuova Galleria Morone Tempo immobile, nel 2016 è protagonista di Tempo sospeso, una mostra personale presso Gagliardi e Domke Art Gallery di Torino.
Hanno scritto su di lui, tra gli altri: Peter Assmann, Paolo Balmas, Claudio Cerritelli, Tiziana Conti, Alberto Dambruoso, Elena Forin, Agnes Kohlmeyer, Lorenzo Madaro, Angela Madesani, Gianluca Marziani, Demetrio Paparoni, Elena Pontiggia, Francesco Tedeschi, Marisa Vescovo.
Quello di Antonio Marchetti Lamera è un desiderio di natura esistenziale: riuscire a fermare il tempo. Un’utopia, una chimera? Comunque un tentativo quotidiano che prevede l’utilizzo di mezzi diversi. Ognuno dei suoi lavori parte dalla fotografia, centinaia di scatti, attraverso i quali l’artista registra la realtà. Le immagini ottenute diventano, quindi, disegni, realizzati con la matita grassa, che vengono velati con una pittura cangiante di diverse sfumature: dal verde, al blu, all’azzurro, al viola, al rosso.
L’ombra, protagonista della storia, è stata fotografata dall'equinozio di primavera del 21 Marzo del 2016 fino a quello del 21 Marzo 2017. Così l’artista ha registrato tutti i mutamenti della stessa per un anno solare. Il principio del tutto è la rotazione della terra intorno al sole. La scelta di quel particolare momento, l’equinozio di primavera, non è ovviamente casuale: è il momento in cui il periodo diurno e il periodo notturno sono uguali poiché i raggi solari giungono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra.
In mostra sono un lavoro installativo con sedici disegni di piccole dimensioni, risultato della rotazione dell’ombra a 360°, che volutamente ricordano i negativi in bianco e nero delle vecchie lastre fotografiche, alcuni disegni di grandi dimensioni realizzati su carta Amatruda di Amalfi e tre dipinti.
L’ombra in sé non esiste, è qualcosa di incorporeo, che muta la sua forma, in funzione del binomio luce-tempo, ed è proprio per questa mutevolezza che Marchetti Lamera l’ha associata al concetto di leggerezza, in cui il rimando obbligato è alla lezione americana di Italo Calvino.
Nel lavoro di Antonio Marchetti Lamera (Torre Pallavicina BG, 1964), la pittura è il punto d’arrivo di un processo creativo che muove dalla fotografia per includere, nelle sue fasi intermedie, soprattutto il disegno. Un procedimento, questo, che fa della pittura e della fotografia due media re-inventati e quest’ultima, in particolare, è qui usata non solo come strumento meccanico, ma anche come mezzo finalizzato alla creazione di un processo nuovo che valorizzi quello pittorico.
Citando solo alcune delle principali esposizioni personali: nel 1993 mostra presso Studio Trisorio di Napoli. Nel 2006 espone da Artmark Galerie di Vienna e nel 2007 alla Vertigo Gallery di Londra. Del 2010 è la mostra Urban shadow presso la Galleria Bianconi di Milano. Si ricorda, inoltre, insieme a Maurizio Donzelli, la mostra Lunghezze d’onda presso Villa Rufolo di Ravello (SA). Nel 2015, espone alla Nuova Galleria Morone Tempo immobile, nel 2016 è protagonista di Tempo sospeso, una mostra personale presso Gagliardi e Domke Art Gallery di Torino.
Hanno scritto su di lui, tra gli altri: Peter Assmann, Paolo Balmas, Claudio Cerritelli, Tiziana Conti, Alberto Dambruoso, Elena Forin, Agnes Kohlmeyer, Lorenzo Madaro, Angela Madesani, Gianluca Marziani, Demetrio Paparoni, Elena Pontiggia, Francesco Tedeschi, Marisa Vescovo.
08
giugno 2017
Antonio Marchetti Lamera – Storia di un’ombra
Dall'otto giugno al 14 luglio 2017
arte contemporanea
Location
NUOVA GALLERIA MORONE
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Milano, Via Nerino, 3, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11.00 - 19.00
Vernissage
8 Giugno 2017, 18.30
Autore
Curatore