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Antonio Molinari – Il pittore-scenografo della Scala
Al centro dell’esposizione l’umanità e l’opera di Antonio Molinari (nato a Bellinzona nel 1902 e morto a Milano nel 1995), nel cuore pittore e per passione lavorativa scenografo della Scala di Milano fin dagli anni ’20 dello scorso secolo
Comunicato stampa
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Con il Patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Pisa, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Regionale della Toscana, il Comune di Castellina Marittima e la Coop. Caesar Onlus di Livorno presentano la mostra 'Il pittore-scenografo della Scala. La storia di Antonio Molinari', che sarà inaugurata il 7 luglio 2007 alle ore 18,00 presso l'Ecomuseo dell'Alabastro di Castellina Marittima in provincia di Pisa.
Al centro dell'esposizione l’umanità e l’opera di Antonio Molinari (nato a Bellinzona nel 1902 e morto a Milano nel 1995), nel cuore pittore e per passione lavorativa scenografo della Scala di Milano fin dagli anni ’20 dello scorso secolo. La sua attività si svolse inoltre nei maggiori teatri d’Italia e del mondo, guadagnando apprezzamenti e durature amicizie con i più grandi esponenti dell’arte e della cultura. Verona, Dresda, Berlino, Firenze, Johannesburg, Palermo, Parigi, Vienna, Milano, Mosca, Napoli, Londra sono alcune delle sedi teatrali toccate dall’attività del maestro, così come Pablo Picasso, Ida Rubinstein, Arturo Toscanini, Giò Ponti, Salvatore Fiume, Franco Zeffirelli, Maria Callas, Renato Guttuso, Dino Buzzati, Alberto Savinio e moltissimi altri sono i personaggi che conobbe o con i quali collaborò e strinse amicizia. Dal 1946 al 1962 Antonio Molinari fu pittore-scenografo del Teatro alla Scala di Milano e subito dopo docente di scenotecnica e scenografia all’Accademia di Brera (fino al 1973).
Ma il percorso biografico non fu da meno dell’esperienza ‘pubblica’: fu convinto oppositore del regime a tal punto da dover sfuggire con l’esilio volontario ai controlli e perquisizioni della polizia fascista. Nel marzo del 1944 si recò in Austria a Vienna e là rimase fino al maggio del 1945, quando l’Armata Rossa liberò la capitale austriaca. Di questo lasso di tempo e di tutte le vicissitudini che attraversò, dei personaggi che incontrò o di cui ebbe profonda conoscenza lasciò traccia in un Diario finora inedito e intitolato ‘L’Ideale Raggiunto?’.
Testo avvincente e avventuroso e scritto all’epoca dei fatti, ripercorre in maniera veridica le tragiche esperienze della guerra (il Lager di Vienna, i bombardamenti alleati, la fame, i saccheggi, la solidarietà, le atrocità naziste, la persecuzione degli Ebrei, i ricordi) e le componenti politiche e sociali che condizionarono l’Europa e l’umanità intera.
Un documento non solo personale ma soprattutto storico da cui escono fuori nuovi particolari su argomenti di spessore politico, sociale e culturale, ma soprattutto sulla maledizione della guerra e delle sofferenze da essa cagionate. Riscoprire questo testo è riscoprire l’anima di un vero italiano, che pur riconoscendo gli irreparabili errori del Fascismo, cercò di affermare princìpi di uguaglianza e umanità nelle persone che incontrò e con cui ebbe a che fare.
Non è un caso che il 1° maggio 1945 gli ufficiali dell’Armata Rossa lo incaricassero di pronunciare il discorso agli Italiani presenti a Vienna e che Antonio Molinari stesso si prodigasse per il rientro dei compatrioti e altresì si applicasse alla salvaguardia delle opere d’arte e dei documenti conservati presso l’Ambasciata d’Italia.
La pubblicazione di questo Diario, un documento storico che sarà edito con un apparato critico introduttivo e unitamente al catalogo della mostra in programma, viene a proseguire il percorso di valorizzazione della figura del Molinari come artista – era detto, tra l’altro, maestro dell’acquerello – e come personaggio di alta levatura morale, che è iniziato nel 2004 con la Mostra Antologica ‘La pittura è una magnifica amante’, tenutasi sempre presso l’Ecomuseo dell’Alabastro di Castellina Marittima e sotto il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana (il Molinari diede un contributo decisivo alla rifondazione dell’impianto scenografico del Maggio fiorentino negli anni ’40).
Gli eredi dell’artista-scenografo hanno costituito a Milano l’Archivio Molinari che avrà il compito di sistematizzare e catalogare le opere (oltre tremila) e i documenti lasciati.
Il percorso della mostra dell’estate 2007 ripercorre le vicende personali ed artistiche di Molinari dai primi anni ’20 fino al 1962 (dalle prime esperienze veronesi ai trionfi milanesi) passando per la fondamentale esperienza bellica. Musica, opera, bozzetti di scena, foto d’epoca, gigantografie, scenari ricostruiti, dipinti inediti sono gli ingredienti essenziali di un percorso nella memoria dei singoli e nella storia dei più.
Al centro dell'esposizione l’umanità e l’opera di Antonio Molinari (nato a Bellinzona nel 1902 e morto a Milano nel 1995), nel cuore pittore e per passione lavorativa scenografo della Scala di Milano fin dagli anni ’20 dello scorso secolo. La sua attività si svolse inoltre nei maggiori teatri d’Italia e del mondo, guadagnando apprezzamenti e durature amicizie con i più grandi esponenti dell’arte e della cultura. Verona, Dresda, Berlino, Firenze, Johannesburg, Palermo, Parigi, Vienna, Milano, Mosca, Napoli, Londra sono alcune delle sedi teatrali toccate dall’attività del maestro, così come Pablo Picasso, Ida Rubinstein, Arturo Toscanini, Giò Ponti, Salvatore Fiume, Franco Zeffirelli, Maria Callas, Renato Guttuso, Dino Buzzati, Alberto Savinio e moltissimi altri sono i personaggi che conobbe o con i quali collaborò e strinse amicizia. Dal 1946 al 1962 Antonio Molinari fu pittore-scenografo del Teatro alla Scala di Milano e subito dopo docente di scenotecnica e scenografia all’Accademia di Brera (fino al 1973).
Ma il percorso biografico non fu da meno dell’esperienza ‘pubblica’: fu convinto oppositore del regime a tal punto da dover sfuggire con l’esilio volontario ai controlli e perquisizioni della polizia fascista. Nel marzo del 1944 si recò in Austria a Vienna e là rimase fino al maggio del 1945, quando l’Armata Rossa liberò la capitale austriaca. Di questo lasso di tempo e di tutte le vicissitudini che attraversò, dei personaggi che incontrò o di cui ebbe profonda conoscenza lasciò traccia in un Diario finora inedito e intitolato ‘L’Ideale Raggiunto?’.
Testo avvincente e avventuroso e scritto all’epoca dei fatti, ripercorre in maniera veridica le tragiche esperienze della guerra (il Lager di Vienna, i bombardamenti alleati, la fame, i saccheggi, la solidarietà, le atrocità naziste, la persecuzione degli Ebrei, i ricordi) e le componenti politiche e sociali che condizionarono l’Europa e l’umanità intera.
Un documento non solo personale ma soprattutto storico da cui escono fuori nuovi particolari su argomenti di spessore politico, sociale e culturale, ma soprattutto sulla maledizione della guerra e delle sofferenze da essa cagionate. Riscoprire questo testo è riscoprire l’anima di un vero italiano, che pur riconoscendo gli irreparabili errori del Fascismo, cercò di affermare princìpi di uguaglianza e umanità nelle persone che incontrò e con cui ebbe a che fare.
Non è un caso che il 1° maggio 1945 gli ufficiali dell’Armata Rossa lo incaricassero di pronunciare il discorso agli Italiani presenti a Vienna e che Antonio Molinari stesso si prodigasse per il rientro dei compatrioti e altresì si applicasse alla salvaguardia delle opere d’arte e dei documenti conservati presso l’Ambasciata d’Italia.
La pubblicazione di questo Diario, un documento storico che sarà edito con un apparato critico introduttivo e unitamente al catalogo della mostra in programma, viene a proseguire il percorso di valorizzazione della figura del Molinari come artista – era detto, tra l’altro, maestro dell’acquerello – e come personaggio di alta levatura morale, che è iniziato nel 2004 con la Mostra Antologica ‘La pittura è una magnifica amante’, tenutasi sempre presso l’Ecomuseo dell’Alabastro di Castellina Marittima e sotto il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana (il Molinari diede un contributo decisivo alla rifondazione dell’impianto scenografico del Maggio fiorentino negli anni ’40).
Gli eredi dell’artista-scenografo hanno costituito a Milano l’Archivio Molinari che avrà il compito di sistematizzare e catalogare le opere (oltre tremila) e i documenti lasciati.
Il percorso della mostra dell’estate 2007 ripercorre le vicende personali ed artistiche di Molinari dai primi anni ’20 fino al 1962 (dalle prime esperienze veronesi ai trionfi milanesi) passando per la fondamentale esperienza bellica. Musica, opera, bozzetti di scena, foto d’epoca, gigantografie, scenari ricostruiti, dipinti inediti sono gli ingredienti essenziali di un percorso nella memoria dei singoli e nella storia dei più.
07
luglio 2007
Antonio Molinari – Il pittore-scenografo della Scala
Dal 07 luglio al 30 settembre 2007
arte contemporanea
Location
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Orario di apertura
sabato e domenica 16.00-19.30
Vernissage
7 Luglio 2007, ore 18
Sito web
www.caesaronlus.it
Autore
Curatore