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Antonio Nunziante – New York 2013 preview
Dopo il grande successo della mostra newyorkese del novembre 2012, Antonio Nunziante tornerà ad esporre nella grande mela a giugno di quest’anno. Sette nuove opere, prima di partire per gli “States” faranno bella mostra di sé a Monza, in un’esclusivissima anteprima presso la galleria di Luca Tommasi
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
SABATO 13 APRILE ORE 18,00 a MONZA (MB) – da LUCA TOMMASI
ANTONIO NUNZIANTE – NEW YORK 2013 / PREVIEW
(LT- Monza 04 aprile) Dopo il grande successo della mostra newyorkese del novembre 2012, Antonio Nunziante tornerà ad esporre nella grande mela a giugno di quest’anno. L’occasione sarà fornita dalle celebrazioni del 2 giugno, festa della repubblica, presso il Consolato Italiano sulla mitica Park Avenue di New York. Nel contesto dell’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, la nostra sede diplomatica ha deciso di dedicare il salone d’onore alle opere del maestro Nunziante. A questo evento ne sarà affiancato un altro in una sede privata nella quale i collezionisti americani potranno ammirare le ultimissime realizzazioni dell’artista. Sette di queste opere, prima di partire per gli “States” faranno bella mostra di sé a Monza, in un’esclusivissima anteprima presso la galleria di Luca Tommasi in Via Leonardo da Vinci, a due passi dal Duomo.
Per tutti quelli nati dopo il 1945, gli Stati Uniti e New York in particolare hanno esercitato sempre una fascinazione speciale. New York era il mito della modernità, dell’avanguardia in campo tecnico-scientifico e, in campo artistico, il luogo in cui le avanguardie venivano maggiormente apprezzate e esaltate.
La seconda guerra mondiale aveva trasformato il suolo europeo in un immenso campo di battaglia e alle macerie visibili degli edifici distrutti corrispondevano quelle di una cultura che non era stata in grado di prevalere sulle perfide ragioni dei totalitarismi. Artisti come Gorky, Rothko e De Kooning erano Europei, così come illuminati mercanti quali Leo Castelli. Avevano, però, tutti scelto il suolo americano per costruire le proprie fortune, trasferendovi un patrimonio di cultura e di conoscenza maturato nel vecchio continente: i primi diedero vita all’espressionismo astratto e il secondo fu il grande motore della POP Art, i due più significativi movimenti americani del dopoguerra. Non fu pertanto difficile “scippare” alle capitali europee il ruolo di baricentro mondiale della cultura e del mercato. E’ ancora così ? Credo che New York sia rimasta il fulcro del mercato dell’arte mondiale, ma mi pare che sia molto più permeabile ed eclettica di qualche decennio fa, quando intendeva imporre al mondo la propria produzione artistica con una maggiore autosufficienza. C’è una grande richiesta di qualità e questa può passare da differenti scelte artistiche di diverse nazionalità. E’ grazie al suo indiscusso talento che va spiegato il grande successo della prima personale di Antonio Nunziante che si è svolta dal 29 novembre al 20 dicembre 2012 a Soho. Le oltre 400 persone che hanno affollato le sale della mostra nella serata inaugurale sono rimaste incantate da opere di una qualità fuori dal tempo. Nei loro commenti vi erano parole di meraviglia e di stupore. Sembrava che non credessero che si potesse ancora dipingere così senza l’ausilio di tecnologie. E’ lo stesso stupore dei turisti americani che visitano il Museo del Louvre, la Galleria degli Uffizi o i Musei Vaticani, dimenticandoci spesso come la storia millenaria europea sia per il giovane popolo americano fonte di inesauribile ammirazione. La pittura di Antonio Nunziante, che si pone come continuazione ideale di quel gran percorso di immagini che dall’arte rinascimentale arriva ai nostri giorni, celebra il trionfo del talento pittorico e del “bello” posto come obiettivo e speranza. In un secolo come quello che si è aperto in cui l’uomo è chiamato a delle sfide importanti in termini di riscoperta dei valori, di tutela dell’ambiente e di conservazione del patrimonio, la pittura di Antonio Nunziante mette al centro l’uomo con le sue abilità e i suoi sogni. Se New York e l’America hanno sempre auspicato l’avveramento dei sogni individuali e hanno persino inserito nella propria costituzione il diritto alla felicità, credo che per il popolo americano la pittura di Nunziante ne costituisca il più convincente monito e la più dolce speranza (Luca Tommasi).
Antonio Nunziante nasce a Napoli nel 1956. Alle scuole dell' obbligo seguono la maturità artistica e l' Accademia di Belle Arti. Nel '75 inizia la sua carriera di pittore professionista. Si trasferisce stabilmente nella provincia di Torino, si specializza in restauro a Firenze, frequenta i musei italiani ed europei e si innamora dei capolavori di Rembrandt e Vermeer. Inizialmente la sua pittura si divide tra momenti puramente figurativi espressi in nature morte, paesaggi e nudi di donna ad altri più surreali, ispirati ai mondi fantasy di Boris e le visioni di Dalì. In alcune opere appare la componente romantico - metafisica come in Bocklin e in De Chirico. Nell' '83 l'America incontra l' opera di Nunziante agli Artexpo di New York e Los Angeles. Frequenta lo studio di Riccardo Tommasi Ferroni e nell' '85 espone a Spello con Pietro Annigoni. Tre biennali di Bergamo tra l'86 e il '90 e sempre nel '90 è Tokyo ad ospitarlo con una personale. Ancora New York nel '91 e Firenze nel '92. Accompagnato da successo di critica e dalla stima dei galleristi, Nunziante procede con la sua ricerca pittorica e trova in questi anni alcune "Nature Silenti" capolavoro di sempre dal sapore fiammingo, testimoniate nella prima vera monografia stampata nel '94. Nella mostra "Il Valore della Figura" del '96 presenzia con due opere tra i più grandi del '900 italiano: Bueno, Cascella, De Chirico, Guttuso, Modigliani, Morandi, Marino Marini, Severini e Sironi per citarne solo alcuni. In questi anni il romanticismo, la metafisica e il simbolismo sono gli elementi che caratterizzano e plasmano l' opera del maestro. Nascono le "Farmacie Italia", "Le Stanze", gli "Oggetti" e comincia a fare la sua comparsa "l' Isola dei Morti" di Arnold Bocklin che negli anni Nunziante trasformerà nell' isola dell' amore come arcadia e luogo ideale dove rifugiare mente e spirito. Espone ancora a Firenze poi Lugano e Venezia due volte. Il nuovo millennio Nunziante lo accoglie con "Dimensioni Parallele", esposto nel 2001 al museo Boussex-Meaux di Parigi nella mostra "Hommage A' L'ile Des Morts" accanto alle opere di Salvador Dalì e Max Ernst. In seguito ai tragici avvenimenti dell' 11 settembre Nunziante dipinge "L' Apocalisse", nell' opera la tragedia è contrapposta alla rinascita e Nunziante sfida la cronaca nera con il colore; il blu cobalto, il rosso di cadmio, il giallo cromo, i verdi, i viola e gli aranci, questi sono i nuovi colori di Nunziante che lo vedono nel primo decennio degli anni duemila dar vita a nuove visioni dove in alcuni momenti la metafisica cede il passo al surrealismo in opere come "La bellezza ci salverà" e "Atto di Forza". Il pensatore e la musa sono le icone che ci riportano al Nunziante classico ("I dialoghi dell' Amore", "Tormento ed Estasi") mentre "i viaggi nel tempo" e gli "Onirici Veneziani" ci ridanno il Nunziante metafisico più ispirato. Questo è anche il decennio delle grandi conferme, dei successi e dei riconoscimenti; espone a New York, Philadelphia, Londra, Parigi, Miami e Praga, le grandi antologiche nei musei di Torino e Roma, i record a Sotheby's e il Premio Nazionale Culturale Torre di Castruccio medaglia d'oro per l'Arte, ma è l' anno 2011 che lo consacra con la mostra "Nunziante dal Caravaggio" a Castel Sismondo, dove Nunziante si ispira e si confronta con "L'estasi di San Francesco d'Assisi" (Caravaggio, 1594 circa). Si rimane affascinati dal percorso all' interno del castello tra le opere di Caravaggio, Gentileschi, Strozzi, Zurbaràn, Ribera, Van Dyck e Hals per poi arrivare a quelle di Nunziante. Con Caravaggio, il maestro riscopre la tavolozza del bitume, dell' ocra e della terra di siena. Stessa tavolozza la ritroviamo anche nelle opere di Fiesole nella mostra "Bocklin, de Chirico, Nunziante" che lo vede ancora presente con la storia dell' arte. Una tappa personale al Chiostro del Bramante di Roma e poi Genova a Palazzo Ducale accanto a Van Gogh, Gauguin, Monet, Turner, Kandinsky, Wyeth e Homer dove Nunziante trova una nuova ed inedita gestione della materia e un ritorno ai colori complementari. Le opere delle quattro grandi mostre del 2011 sono ritenute tra le più alte della carriera del maestro. Tali capolavori più nuove opere conquistano la città di New York con la grande personale del 2012 a Soho dal titolo "Works".
SABATO 13 APRILE ORE 18,00 a MONZA (MB) – da LUCA TOMMASI
ANTONIO NUNZIANTE – NEW YORK 2013 / PREVIEW
(LT- Monza 04 aprile) Dopo il grande successo della mostra newyorkese del novembre 2012, Antonio Nunziante tornerà ad esporre nella grande mela a giugno di quest’anno. L’occasione sarà fornita dalle celebrazioni del 2 giugno, festa della repubblica, presso il Consolato Italiano sulla mitica Park Avenue di New York. Nel contesto dell’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, la nostra sede diplomatica ha deciso di dedicare il salone d’onore alle opere del maestro Nunziante. A questo evento ne sarà affiancato un altro in una sede privata nella quale i collezionisti americani potranno ammirare le ultimissime realizzazioni dell’artista. Sette di queste opere, prima di partire per gli “States” faranno bella mostra di sé a Monza, in un’esclusivissima anteprima presso la galleria di Luca Tommasi in Via Leonardo da Vinci, a due passi dal Duomo.
Per tutti quelli nati dopo il 1945, gli Stati Uniti e New York in particolare hanno esercitato sempre una fascinazione speciale. New York era il mito della modernità, dell’avanguardia in campo tecnico-scientifico e, in campo artistico, il luogo in cui le avanguardie venivano maggiormente apprezzate e esaltate.
La seconda guerra mondiale aveva trasformato il suolo europeo in un immenso campo di battaglia e alle macerie visibili degli edifici distrutti corrispondevano quelle di una cultura che non era stata in grado di prevalere sulle perfide ragioni dei totalitarismi. Artisti come Gorky, Rothko e De Kooning erano Europei, così come illuminati mercanti quali Leo Castelli. Avevano, però, tutti scelto il suolo americano per costruire le proprie fortune, trasferendovi un patrimonio di cultura e di conoscenza maturato nel vecchio continente: i primi diedero vita all’espressionismo astratto e il secondo fu il grande motore della POP Art, i due più significativi movimenti americani del dopoguerra. Non fu pertanto difficile “scippare” alle capitali europee il ruolo di baricentro mondiale della cultura e del mercato. E’ ancora così ? Credo che New York sia rimasta il fulcro del mercato dell’arte mondiale, ma mi pare che sia molto più permeabile ed eclettica di qualche decennio fa, quando intendeva imporre al mondo la propria produzione artistica con una maggiore autosufficienza. C’è una grande richiesta di qualità e questa può passare da differenti scelte artistiche di diverse nazionalità. E’ grazie al suo indiscusso talento che va spiegato il grande successo della prima personale di Antonio Nunziante che si è svolta dal 29 novembre al 20 dicembre 2012 a Soho. Le oltre 400 persone che hanno affollato le sale della mostra nella serata inaugurale sono rimaste incantate da opere di una qualità fuori dal tempo. Nei loro commenti vi erano parole di meraviglia e di stupore. Sembrava che non credessero che si potesse ancora dipingere così senza l’ausilio di tecnologie. E’ lo stesso stupore dei turisti americani che visitano il Museo del Louvre, la Galleria degli Uffizi o i Musei Vaticani, dimenticandoci spesso come la storia millenaria europea sia per il giovane popolo americano fonte di inesauribile ammirazione. La pittura di Antonio Nunziante, che si pone come continuazione ideale di quel gran percorso di immagini che dall’arte rinascimentale arriva ai nostri giorni, celebra il trionfo del talento pittorico e del “bello” posto come obiettivo e speranza. In un secolo come quello che si è aperto in cui l’uomo è chiamato a delle sfide importanti in termini di riscoperta dei valori, di tutela dell’ambiente e di conservazione del patrimonio, la pittura di Antonio Nunziante mette al centro l’uomo con le sue abilità e i suoi sogni. Se New York e l’America hanno sempre auspicato l’avveramento dei sogni individuali e hanno persino inserito nella propria costituzione il diritto alla felicità, credo che per il popolo americano la pittura di Nunziante ne costituisca il più convincente monito e la più dolce speranza (Luca Tommasi).
Antonio Nunziante nasce a Napoli nel 1956. Alle scuole dell' obbligo seguono la maturità artistica e l' Accademia di Belle Arti. Nel '75 inizia la sua carriera di pittore professionista. Si trasferisce stabilmente nella provincia di Torino, si specializza in restauro a Firenze, frequenta i musei italiani ed europei e si innamora dei capolavori di Rembrandt e Vermeer. Inizialmente la sua pittura si divide tra momenti puramente figurativi espressi in nature morte, paesaggi e nudi di donna ad altri più surreali, ispirati ai mondi fantasy di Boris e le visioni di Dalì. In alcune opere appare la componente romantico - metafisica come in Bocklin e in De Chirico. Nell' '83 l'America incontra l' opera di Nunziante agli Artexpo di New York e Los Angeles. Frequenta lo studio di Riccardo Tommasi Ferroni e nell' '85 espone a Spello con Pietro Annigoni. Tre biennali di Bergamo tra l'86 e il '90 e sempre nel '90 è Tokyo ad ospitarlo con una personale. Ancora New York nel '91 e Firenze nel '92. Accompagnato da successo di critica e dalla stima dei galleristi, Nunziante procede con la sua ricerca pittorica e trova in questi anni alcune "Nature Silenti" capolavoro di sempre dal sapore fiammingo, testimoniate nella prima vera monografia stampata nel '94. Nella mostra "Il Valore della Figura" del '96 presenzia con due opere tra i più grandi del '900 italiano: Bueno, Cascella, De Chirico, Guttuso, Modigliani, Morandi, Marino Marini, Severini e Sironi per citarne solo alcuni. In questi anni il romanticismo, la metafisica e il simbolismo sono gli elementi che caratterizzano e plasmano l' opera del maestro. Nascono le "Farmacie Italia", "Le Stanze", gli "Oggetti" e comincia a fare la sua comparsa "l' Isola dei Morti" di Arnold Bocklin che negli anni Nunziante trasformerà nell' isola dell' amore come arcadia e luogo ideale dove rifugiare mente e spirito. Espone ancora a Firenze poi Lugano e Venezia due volte. Il nuovo millennio Nunziante lo accoglie con "Dimensioni Parallele", esposto nel 2001 al museo Boussex-Meaux di Parigi nella mostra "Hommage A' L'ile Des Morts" accanto alle opere di Salvador Dalì e Max Ernst. In seguito ai tragici avvenimenti dell' 11 settembre Nunziante dipinge "L' Apocalisse", nell' opera la tragedia è contrapposta alla rinascita e Nunziante sfida la cronaca nera con il colore; il blu cobalto, il rosso di cadmio, il giallo cromo, i verdi, i viola e gli aranci, questi sono i nuovi colori di Nunziante che lo vedono nel primo decennio degli anni duemila dar vita a nuove visioni dove in alcuni momenti la metafisica cede il passo al surrealismo in opere come "La bellezza ci salverà" e "Atto di Forza". Il pensatore e la musa sono le icone che ci riportano al Nunziante classico ("I dialoghi dell' Amore", "Tormento ed Estasi") mentre "i viaggi nel tempo" e gli "Onirici Veneziani" ci ridanno il Nunziante metafisico più ispirato. Questo è anche il decennio delle grandi conferme, dei successi e dei riconoscimenti; espone a New York, Philadelphia, Londra, Parigi, Miami e Praga, le grandi antologiche nei musei di Torino e Roma, i record a Sotheby's e il Premio Nazionale Culturale Torre di Castruccio medaglia d'oro per l'Arte, ma è l' anno 2011 che lo consacra con la mostra "Nunziante dal Caravaggio" a Castel Sismondo, dove Nunziante si ispira e si confronta con "L'estasi di San Francesco d'Assisi" (Caravaggio, 1594 circa). Si rimane affascinati dal percorso all' interno del castello tra le opere di Caravaggio, Gentileschi, Strozzi, Zurbaràn, Ribera, Van Dyck e Hals per poi arrivare a quelle di Nunziante. Con Caravaggio, il maestro riscopre la tavolozza del bitume, dell' ocra e della terra di siena. Stessa tavolozza la ritroviamo anche nelle opere di Fiesole nella mostra "Bocklin, de Chirico, Nunziante" che lo vede ancora presente con la storia dell' arte. Una tappa personale al Chiostro del Bramante di Roma e poi Genova a Palazzo Ducale accanto a Van Gogh, Gauguin, Monet, Turner, Kandinsky, Wyeth e Homer dove Nunziante trova una nuova ed inedita gestione della materia e un ritorno ai colori complementari. Le opere delle quattro grandi mostre del 2011 sono ritenute tra le più alte della carriera del maestro. Tali capolavori più nuove opere conquistano la città di New York con la grande personale del 2012 a Soho dal titolo "Works".
13
aprile 2013
Antonio Nunziante – New York 2013 preview
Dal 13 al 14 aprile 2013
arte contemporanea
Location
LUCA TOMMASI
Monza, Via Leonardo Da Vinci, (Milano)
Monza, Via Leonardo Da Vinci, (Milano)
Orario di apertura
sabato 13 aprile 2013 ore 18,00 e domenica 14 aprile 2013 ore 16,00-19,00.
Vernissage
13 Aprile 2013, ore 18,00
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