Da questa frase tratta da un testo di Charms scritto agli inizi del 900’ nasce l’idea per questa mostra di Antonio Rovaldi (Parma 1975).
L’ idea di assoluto non replicabile, la presa d’atto delle cose, degli avvenimenti citati nel testo rendono esattamente l’idea sviluppata poi dall’artista, attorno a cui è costruita questa personale.
Infatti la serie di collages, presentati per la prima volta al pubblico, sono il vero diario quotidiano per immagini iniziato dall’artista molto tempo fa.
Rappresentazione grafica, collage sulla città ed i suoi segni, diario appunto.
Annotazione per immagini/pensieri/sogni, sulla caducità dell’esistenza.
Presa d’atto della latente malinconia che accomuna queste sagome, segni del nostro tempo.
Il video che completa la mostra è conseguente è la trasmutazione di un considerevole numero di pagine/collages, pezzi unici, la parte di un racconto appena iniziato.