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Antonio Rovaldi – Sopra il luogo
Il progetto dell’ installazione video-fotografica di Rovaldi rappresenta la conclusione di un itinerario paesaggistico che ha avuto per tappa/sosta tre importanti realtà territoriali del nostro paese, dal sud al nord attraverso il centro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto dell' installazione video-fotografica di Rovaldi che verrà presentato a Milano in maggio, in occasione della seconda personale presso la galleria Alessandro De March, rappresenta la conclusione di un itinerario paesaggistico che ha avuto per tappa/sosta tre importanti realtà territoriali del nostro paese, dal sud al nord attraverso il centro.
I vulcani della Sicilia ed in particolar modo l'attivo vulcano di Stromboli, la grande diga sulle Alpi di Gera in provincia di Sondrio e ora, a conclusione, il centro Italia con le 'Spiagge Bianche' davanti alle fabbriche del bicarbonato della Solvay a Rosignano, rappresentano il pretesto oggettivo/simbolico per una importante, quanto necessaria, riflessione sullo stato attuale del paesaggio contemporaneo, italiano e non.
Soggetto della mostra, e quindi terza sosta nel paesaggio italiano, sarà questa volta, l'inquinamento ambientale del litorale costiero davanti alle fabbriche della Solvay, le quali, da anni scaricano in mare i rifiuti della lavorazione del bicarbonato provocando una violenta alterazione della fauna e della flora e quindi del paesaggio stesso di quella piccola fetta di costa, sempre e comunque unica e necessaria.
L'installazione pensata appositamente per gli spazi della galleria, comporterà lo stravolgimento degli stessi per ospitare l'intero percorso documentaristico-artistico sulla realtà precaria di questa precisa zona del paesaggio italiano.
Una project - room, pensata apposta per l'esposizione, ospiterà un video, parte centrale dell'intera mostra, mentre sulle pareti della galleria, un’installazione fotografica documenta con occhio critico ma al tempo stesso disincantato, i sopralluoghi avvenuti in un ampio periodo di tempo sulle spiagge bianche davanti agli stabilimenti della Solvay.
Completano la presentazione, un tavolo/scultura, supporto simbolico ai ripetuti appostamenti effettuati dall’ artista.
L'idea del lavoro è incentrata sulle sottili contrapposizioni fra paesaggio naturale e paesaggio artificiale, nel senso di una precisa analisi sulle alterazioni avvenute nel tempo in luoghi naturali.
La salvaguardia del nostro patrimonio territoriale e quindi il pensiero etico che ne consegue, attraverso l'analisi documentaristica, può trasformarsi in responsabilità artistica nei confronti di risorse comuni che rischiano di essere soffocate, alterate, a causa di un massiccio intervento dell'uomo.
'Amo pensare a un paesaggio non come a un posto predeterminato, ma come a un sentiero che
si apre man mano davanti ai miei occhi e sotto i miei passi.'
'Vedere e conoscere un posto è un atto contemplativo, significa svuotare la mente e lasciare che vi entri ciò che esiste in quel posto in tutta la sua molteplicità e infinita varietà."
Gretel Ehrlich, Paesaggio, introduzione a Legacy of Light (1987).
I vulcani della Sicilia ed in particolar modo l'attivo vulcano di Stromboli, la grande diga sulle Alpi di Gera in provincia di Sondrio e ora, a conclusione, il centro Italia con le 'Spiagge Bianche' davanti alle fabbriche del bicarbonato della Solvay a Rosignano, rappresentano il pretesto oggettivo/simbolico per una importante, quanto necessaria, riflessione sullo stato attuale del paesaggio contemporaneo, italiano e non.
Soggetto della mostra, e quindi terza sosta nel paesaggio italiano, sarà questa volta, l'inquinamento ambientale del litorale costiero davanti alle fabbriche della Solvay, le quali, da anni scaricano in mare i rifiuti della lavorazione del bicarbonato provocando una violenta alterazione della fauna e della flora e quindi del paesaggio stesso di quella piccola fetta di costa, sempre e comunque unica e necessaria.
L'installazione pensata appositamente per gli spazi della galleria, comporterà lo stravolgimento degli stessi per ospitare l'intero percorso documentaristico-artistico sulla realtà precaria di questa precisa zona del paesaggio italiano.
Una project - room, pensata apposta per l'esposizione, ospiterà un video, parte centrale dell'intera mostra, mentre sulle pareti della galleria, un’installazione fotografica documenta con occhio critico ma al tempo stesso disincantato, i sopralluoghi avvenuti in un ampio periodo di tempo sulle spiagge bianche davanti agli stabilimenti della Solvay.
Completano la presentazione, un tavolo/scultura, supporto simbolico ai ripetuti appostamenti effettuati dall’ artista.
L'idea del lavoro è incentrata sulle sottili contrapposizioni fra paesaggio naturale e paesaggio artificiale, nel senso di una precisa analisi sulle alterazioni avvenute nel tempo in luoghi naturali.
La salvaguardia del nostro patrimonio territoriale e quindi il pensiero etico che ne consegue, attraverso l'analisi documentaristica, può trasformarsi in responsabilità artistica nei confronti di risorse comuni che rischiano di essere soffocate, alterate, a causa di un massiccio intervento dell'uomo.
'Amo pensare a un paesaggio non come a un posto predeterminato, ma come a un sentiero che
si apre man mano davanti ai miei occhi e sotto i miei passi.'
'Vedere e conoscere un posto è un atto contemplativo, significa svuotare la mente e lasciare che vi entri ciò che esiste in quel posto in tutta la sua molteplicità e infinita varietà."
Gretel Ehrlich, Paesaggio, introduzione a Legacy of Light (1987).
27
maggio 2004
Antonio Rovaldi – Sopra il luogo
Dal 27 maggio al 17 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
mar_sab 15.30-19
Vernissage
27 Maggio 2004, ore 18
Autore