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Antonio Salzano – Le luminose forme del Divino Cosmico Alfabeto
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra durerà fino al 07 ottobre e sarà visitabile dal lunedi al sabato dalle 10,00 alle 12,00
e dalle 17,00 alle 19,00
Note biografiche
Antonio Salzano, è nato a Nocera Superiore dove vive e lavora.
I colori e il disegno sono stati protagonisti nella sua vita dall‟infanzia. Dopo un primo periodo
di studio sulla pittura classica si è orientato verso una ricerca post-cubista fino ad approdare
all‟astrattismo geometrico. Ha iniziato ad esporre dalla metà degli anni sessanta in mostre
collettive e personali in varie città italiane. Ha illustrato libri e realizzato manifesti.
Da un esordio in chiave neocubista,che lo portava alla fine degli anni sessanta a creare opere
come “ Ipocriti” (1969), il Nostro perviene, col tempo,a sintetizzare le forme intorno ad una
nuova dinamica della scansione geometrica all‟interno della quale,però,non privilegia
l‟ordinamento ortogonale o la definizione della varia gamma dei segmenti lineari, ma si dirige
ad indagare un mondo presieduto dalla linea curva. Rosario Pinto lo inserisce nel volume: “ Il
900 a Salerno. La arti e gli artisti nel secolo del „900 nel territorio salernitano”.
Tra gli altri hanno scritto della pittura di Antonio Salzano: Enrico Califano, Pasquale e Mario
Lanzione, Gaetano Romano, Pasquale Maffeo, Maurizio Vitiello, Massimo Bignardi, Giuseppe
Bilotta, Claudio Caserta, Giovanni Guardia, Claudia Pastorino, Innocenzo Orlando, Mario
Maiorino, Geppino Siano, Giorgio Agnisola, Ali Mosmar, Domenico Pagano,Alvaro
Spagnesi,Paolo Carlo Monizzi, Salvatore Perdicaro, Francesco Annarumma, Enzo Roboaud,
Maria Macri, Angelo Panerai, Enzo Fabiani, Sandra Mirti, Rosario Pinto, Marco Alfano,
Francesco Capaldo, Davide Speranza e Sabato Laudato.
Dal 2012, con la fiera internazionale d‟arte contemporanea di Bari e con la collettiva sui
percorsi storici dell‟arte in Campania (dal 1950 al 2010) è entrato a far parte dell‟Artestudio-
gallery di Benevento. Con Giuseppe Cotroneo e Mario Lanzione dà vita al Gruppo Astrattismo
Totale con il quale partecipa a mostre a Città di Castello, a Cantalupo nel Sannio, al Ramo
d‟oro di Napoli e, con i testi critici scritti da Lanzione, è presente sul catalogo edito da Paparo -
“Astrattismo Totale: Cotroneo, Lanzione e Salzano”, presentato al PAN di Napoli nell‟ottobre
del 2014. Nel 2015, con il Gruppo astrattismo Totale espone al Museo delle Arti Applicate di
Nocera S. (Sa), al Museo del Presente di Rende (Cosenza) e, Nel 2017 al Palazzo Marliani di
Busto Arsizio.
Angelo Calabrese
Le luminose forme del divino cosmico alfabeto di Antonio Salzano
Nell‟arte, transitare dalla figura volume alla luce che va infigurandosi, senza però
determinarsi, è ardua impresa. Antonio Salzano sta operando una ricerca, in cui la qualità
assoluta di quelle, che impropriamente, chiameremmo icone, è nell‟ eco visibile, sostanziata da
fasci e rimandi di luminosità, sfavillii, impulsi raggianti, che alludono all‟ incorporeità
epifanica, presente nelle evocazioni. Non si tratta delle credute specchiate sembianze, che Dante
apprende a riconoscere come vere sostanze incorporee, a lui epifaniche nella vanità che le fa
sembrare persone. Salzano, nell‟astrazione totale, ricerca quelle verità di cui l‟Eterno si è
servito per donare al cosmo quell‟ alfabeto universale che, ab aeterno, nella Sua Mente già
c‟era, prima che per amore decidesse di creare il mondo. ..... L‟ astrazione geometrica è
interessante per tutti i sentieri che si dipartono dalle ragioni dell‟investigare. Chi incornicia un
colore in una forma geometrica elementare non commette peccato, ma non ha fatto altro che
proporre una sezione di cubo, prisma o cilindro più o meno attrattiva. Su qualsiasi supporto,
infatti, anche il segno più sottile ha uno spessore Nessuno al mondo ha mai visto un angolo, un
triangolo, un quadrato, una circonferenza: la geometria intuitiva resta tale se non è applicata.
Altra cosa è rendere visibili nell‟opera le divine proporzioni e verificarne gli effetti, nel senso
delle armonie che esse determinano o alle quali concorrono, e qui, visionariamente, s‟avvalora
l‟astrazione totale di Salzano, che rifugge il perimetrabile e giostra con le intravisioni, alle
soglie di un‟epifania che conforterebbe anche i mistici, se non si accorgessero che il fenomeno,
che li sta suggestionando, rientra nell‟ordine naturale delle cose. L‟astrazione totale è un‟arte
difficile, oserei dire ingovernabile, quando ride dei pennelli e dei colori. Il discorso critico è
inattivabile allorchè l‟astrazione diventa segreto dell‟artista nella sua ineffabilità. Si corrono
non pochi rischi nell‟esegetica e allora è bene che l‟artista e l‟ermeneuta convengano che la
verità cosmica non può essere che elegantissima, alle soglie di un disvelamento, che, nel dono,
comunica una gentilezza paradisiaca. Quel vero esige una predisposizione a percepire una
visione “ulteriore” e “dà per gli occhi una dolcezza al core che intendere non può chi non la
prova”. L‟astrazione totale di Salzano cerca quel vero che appartiene agli argomenti umani, se
si assumono l‟onere di essere a immagine e somiglianza e non presumono di fare scienza,
utilizzando gli strumenti di un pragmatismo contingente. Salzano vive il tempo in funzione
dell‟eternità: utilizza l‟elementare alfabeto cosmico, che serve per riconoscere il principio
dell‟ordine nel cuore del caos, per interrogarsi con l‟ umiltà di chi, vive e s‟impegna ad
esprimere, le ragioni rappresentative di una sostanza teologica attraverso un‟arte aniconica-
lirica-geometrica. Non c‟è difficoltà a cogliere il valore della sua opera progressiva. I consensi
critici non mancano e sono da sprone a dar senso al desiderio di vedere più addentro. Gli sono
grato per essere fuori dalle canoniche ricerche esperte di libertà creative, come s‟usa. In lui
l‟impegno d‟arte transita per i doni dello Spirito, tutti e sette,e non viene meno quel timore
della Babele, superato però nell‟atto di fede, perché la confusione delle lingue sarà sempre vinta
dalla Pentecoste che le unifica.
e dalle 17,00 alle 19,00
Note biografiche
Antonio Salzano, è nato a Nocera Superiore dove vive e lavora.
I colori e il disegno sono stati protagonisti nella sua vita dall‟infanzia. Dopo un primo periodo
di studio sulla pittura classica si è orientato verso una ricerca post-cubista fino ad approdare
all‟astrattismo geometrico. Ha iniziato ad esporre dalla metà degli anni sessanta in mostre
collettive e personali in varie città italiane. Ha illustrato libri e realizzato manifesti.
Da un esordio in chiave neocubista,che lo portava alla fine degli anni sessanta a creare opere
come “ Ipocriti” (1969), il Nostro perviene, col tempo,a sintetizzare le forme intorno ad una
nuova dinamica della scansione geometrica all‟interno della quale,però,non privilegia
l‟ordinamento ortogonale o la definizione della varia gamma dei segmenti lineari, ma si dirige
ad indagare un mondo presieduto dalla linea curva. Rosario Pinto lo inserisce nel volume: “ Il
900 a Salerno. La arti e gli artisti nel secolo del „900 nel territorio salernitano”.
Tra gli altri hanno scritto della pittura di Antonio Salzano: Enrico Califano, Pasquale e Mario
Lanzione, Gaetano Romano, Pasquale Maffeo, Maurizio Vitiello, Massimo Bignardi, Giuseppe
Bilotta, Claudio Caserta, Giovanni Guardia, Claudia Pastorino, Innocenzo Orlando, Mario
Maiorino, Geppino Siano, Giorgio Agnisola, Ali Mosmar, Domenico Pagano,Alvaro
Spagnesi,Paolo Carlo Monizzi, Salvatore Perdicaro, Francesco Annarumma, Enzo Roboaud,
Maria Macri, Angelo Panerai, Enzo Fabiani, Sandra Mirti, Rosario Pinto, Marco Alfano,
Francesco Capaldo, Davide Speranza e Sabato Laudato.
Dal 2012, con la fiera internazionale d‟arte contemporanea di Bari e con la collettiva sui
percorsi storici dell‟arte in Campania (dal 1950 al 2010) è entrato a far parte dell‟Artestudio-
gallery di Benevento. Con Giuseppe Cotroneo e Mario Lanzione dà vita al Gruppo Astrattismo
Totale con il quale partecipa a mostre a Città di Castello, a Cantalupo nel Sannio, al Ramo
d‟oro di Napoli e, con i testi critici scritti da Lanzione, è presente sul catalogo edito da Paparo -
“Astrattismo Totale: Cotroneo, Lanzione e Salzano”, presentato al PAN di Napoli nell‟ottobre
del 2014. Nel 2015, con il Gruppo astrattismo Totale espone al Museo delle Arti Applicate di
Nocera S. (Sa), al Museo del Presente di Rende (Cosenza) e, Nel 2017 al Palazzo Marliani di
Busto Arsizio.
Angelo Calabrese
Le luminose forme del divino cosmico alfabeto di Antonio Salzano
Nell‟arte, transitare dalla figura volume alla luce che va infigurandosi, senza però
determinarsi, è ardua impresa. Antonio Salzano sta operando una ricerca, in cui la qualità
assoluta di quelle, che impropriamente, chiameremmo icone, è nell‟ eco visibile, sostanziata da
fasci e rimandi di luminosità, sfavillii, impulsi raggianti, che alludono all‟ incorporeità
epifanica, presente nelle evocazioni. Non si tratta delle credute specchiate sembianze, che Dante
apprende a riconoscere come vere sostanze incorporee, a lui epifaniche nella vanità che le fa
sembrare persone. Salzano, nell‟astrazione totale, ricerca quelle verità di cui l‟Eterno si è
servito per donare al cosmo quell‟ alfabeto universale che, ab aeterno, nella Sua Mente già
c‟era, prima che per amore decidesse di creare il mondo. ..... L‟ astrazione geometrica è
interessante per tutti i sentieri che si dipartono dalle ragioni dell‟investigare. Chi incornicia un
colore in una forma geometrica elementare non commette peccato, ma non ha fatto altro che
proporre una sezione di cubo, prisma o cilindro più o meno attrattiva. Su qualsiasi supporto,
infatti, anche il segno più sottile ha uno spessore Nessuno al mondo ha mai visto un angolo, un
triangolo, un quadrato, una circonferenza: la geometria intuitiva resta tale se non è applicata.
Altra cosa è rendere visibili nell‟opera le divine proporzioni e verificarne gli effetti, nel senso
delle armonie che esse determinano o alle quali concorrono, e qui, visionariamente, s‟avvalora
l‟astrazione totale di Salzano, che rifugge il perimetrabile e giostra con le intravisioni, alle
soglie di un‟epifania che conforterebbe anche i mistici, se non si accorgessero che il fenomeno,
che li sta suggestionando, rientra nell‟ordine naturale delle cose. L‟astrazione totale è un‟arte
difficile, oserei dire ingovernabile, quando ride dei pennelli e dei colori. Il discorso critico è
inattivabile allorchè l‟astrazione diventa segreto dell‟artista nella sua ineffabilità. Si corrono
non pochi rischi nell‟esegetica e allora è bene che l‟artista e l‟ermeneuta convengano che la
verità cosmica non può essere che elegantissima, alle soglie di un disvelamento, che, nel dono,
comunica una gentilezza paradisiaca. Quel vero esige una predisposizione a percepire una
visione “ulteriore” e “dà per gli occhi una dolcezza al core che intendere non può chi non la
prova”. L‟astrazione totale di Salzano cerca quel vero che appartiene agli argomenti umani, se
si assumono l‟onere di essere a immagine e somiglianza e non presumono di fare scienza,
utilizzando gli strumenti di un pragmatismo contingente. Salzano vive il tempo in funzione
dell‟eternità: utilizza l‟elementare alfabeto cosmico, che serve per riconoscere il principio
dell‟ordine nel cuore del caos, per interrogarsi con l‟ umiltà di chi, vive e s‟impegna ad
esprimere, le ragioni rappresentative di una sostanza teologica attraverso un‟arte aniconica-
lirica-geometrica. Non c‟è difficoltà a cogliere il valore della sua opera progressiva. I consensi
critici non mancano e sono da sprone a dar senso al desiderio di vedere più addentro. Gli sono
grato per essere fuori dalle canoniche ricerche esperte di libertà creative, come s‟usa. In lui
l‟impegno d‟arte transita per i doni dello Spirito, tutti e sette,e non viene meno quel timore
della Babele, superato però nell‟atto di fede, perché la confusione delle lingue sarà sempre vinta
dalla Pentecoste che le unifica.
27
settembre 2018
Antonio Salzano – Le luminose forme del Divino Cosmico Alfabeto
Dal 27 settembre al 07 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
ROCCA DEI RETTORI
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, (Benevento)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00
Vernissage
27 Settembre 2018, ore 17.30
Autore
Curatore