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Antonio Sant’Elia (1888-1916) – All’origine del progetto
All’interno della Collezione dei Musei Civici di Como sono stati individuati importanti disegni di Antonio Sant’Elia realizzati nel 1913 che rappresentano forme architettoniche pure e che consentono di mostrare cosa sta all’origine del progetto della sua Città nuova. Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che documentano come l’architetto abbia programmaticamente individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Centenario della morte di Antonio Sant’Elia, senza dubbio una
delle personalità eminenti della cultura internazionale, è
l’occasione per approfondire a livello nazionale in una serie di
eventi e mostre la specificità dei suoi apporti alla storia
dell’architettura, mettendone in evidenza la lucida capacità di
leggere il suo tempo e di interpretare in una prospettiva aperta e
universale la trasformazione in atto del senso e del valore di città
(a partire dalla Milano vissuta, sospesa tra passato e sfide
imprevedibili) nella direzione di una modernità che avrebbe in un
modo o nell’altro condizionato il vivere futuro.
La formazione tecnico-pratica acquisita alla Scuola di arti e
mestieri G. Castellini di Como e le frequentazioni successive delle
Accademie di Belle Arti di Brera a Milano e di Bologna
costituiscono la base su cui fondare quel lavoro di studio e di
ricerca che sta alla base dello sviluppo di quella Città nuova che
ancora oggi sorprende per quelle intuizioni e quelle ipotesi che
avrebbero trovato concretezza nei decenni successivi alla sua
morte.
Particolarmente significativo e ancora non indagato con
attenzione è la maturazione degli elementi formali che
costituiscono la sua architettura. Proprio in questo ambito si
inserisce la mostra che viene proposta alla Pinacoteca Civica di
Como e che, attraverso i suoi disegni e la loro visualizzazione nelle
tre dimensioni, permette di illustrare nel divenire la “costruzione” -
su carta, ma ben articolati nel loro sviluppo - di quegli edifici (torri,
chiese, centrali, stazioni, case a gradinata, ecc.) che rendono
ancora oggi il suo lavoro imprescindibile nell’indagine sulla
evoluzione dell’architettura lungo tutto il ‘900 e oltre.
La mostra
All’interno della Collezione dei Musei Civici di Como sono stati
individuati importanti disegni di Antonio Sant’Elia realizzati nel 1913
che rappresentano forme architettoniche pure e che consentono di mostrare cosa sta all’origine del progetto della sua Città nuova.
Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che
documentano come l’architetto abbia programmaticamente
individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero
contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse. La
successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli
elementi primari si compongano a definire strutture
architettoniche - e quindi edifici – di varia complessità.
Per illustrare plasticamente questo lavoro i disegni sono
accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per
l’occasione, che consentono di meglio visualizzare questa
ricerca.
L’obiettivo è di fare apprezzare, attraverso i plastici, la
composizione dei solidi che compaiono in questi disegni facendo
scoprire nuovi dettagli architettonici, e, attraverso essi, viste
inusuali e mai fino ad ora esplorate.
Mediante la presentazione di importanti ingrandimenti dei disegni
sarà possibile inoltre apprezzarne meglio la forza espressiva
attraverso la prospettiva e lo spessore del tratto grafico, ma
soprattutto scoprirne il valore della presenza nello spazio
La semplificazione per la complessità
Sant’Elia scopre nella semplificazione i presupposti per la
complessità che deve caratterizzare l’architettura del futuro e di
questa semplificazione si fa carico con un rigore mentale che,
senza prescindere dal passato ma anche senza farsi troppo
condizionare da esso, mette in campo le geometrie fondamentali
per nuove esperienze e nuove spazialità.
Sant’Elia rappresenta ancora oggi una fonte di suggestioni e di
stimoli, tanto da poter essere considerato erede di quei magistri
cumacini che portarono in tutto il mondo la capacità creativa e
la concretezza del fare proprie del nostro territorio.
delle personalità eminenti della cultura internazionale, è
l’occasione per approfondire a livello nazionale in una serie di
eventi e mostre la specificità dei suoi apporti alla storia
dell’architettura, mettendone in evidenza la lucida capacità di
leggere il suo tempo e di interpretare in una prospettiva aperta e
universale la trasformazione in atto del senso e del valore di città
(a partire dalla Milano vissuta, sospesa tra passato e sfide
imprevedibili) nella direzione di una modernità che avrebbe in un
modo o nell’altro condizionato il vivere futuro.
La formazione tecnico-pratica acquisita alla Scuola di arti e
mestieri G. Castellini di Como e le frequentazioni successive delle
Accademie di Belle Arti di Brera a Milano e di Bologna
costituiscono la base su cui fondare quel lavoro di studio e di
ricerca che sta alla base dello sviluppo di quella Città nuova che
ancora oggi sorprende per quelle intuizioni e quelle ipotesi che
avrebbero trovato concretezza nei decenni successivi alla sua
morte.
Particolarmente significativo e ancora non indagato con
attenzione è la maturazione degli elementi formali che
costituiscono la sua architettura. Proprio in questo ambito si
inserisce la mostra che viene proposta alla Pinacoteca Civica di
Como e che, attraverso i suoi disegni e la loro visualizzazione nelle
tre dimensioni, permette di illustrare nel divenire la “costruzione” -
su carta, ma ben articolati nel loro sviluppo - di quegli edifici (torri,
chiese, centrali, stazioni, case a gradinata, ecc.) che rendono
ancora oggi il suo lavoro imprescindibile nell’indagine sulla
evoluzione dell’architettura lungo tutto il ‘900 e oltre.
La mostra
All’interno della Collezione dei Musei Civici di Como sono stati
individuati importanti disegni di Antonio Sant’Elia realizzati nel 1913
che rappresentano forme architettoniche pure e che consentono di mostrare cosa sta all’origine del progetto della sua Città nuova.
Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che
documentano come l’architetto abbia programmaticamente
individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero
contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse. La
successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli
elementi primari si compongano a definire strutture
architettoniche - e quindi edifici – di varia complessità.
Per illustrare plasticamente questo lavoro i disegni sono
accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per
l’occasione, che consentono di meglio visualizzare questa
ricerca.
L’obiettivo è di fare apprezzare, attraverso i plastici, la
composizione dei solidi che compaiono in questi disegni facendo
scoprire nuovi dettagli architettonici, e, attraverso essi, viste
inusuali e mai fino ad ora esplorate.
Mediante la presentazione di importanti ingrandimenti dei disegni
sarà possibile inoltre apprezzarne meglio la forza espressiva
attraverso la prospettiva e lo spessore del tratto grafico, ma
soprattutto scoprirne il valore della presenza nello spazio
La semplificazione per la complessità
Sant’Elia scopre nella semplificazione i presupposti per la
complessità che deve caratterizzare l’architettura del futuro e di
questa semplificazione si fa carico con un rigore mentale che,
senza prescindere dal passato ma anche senza farsi troppo
condizionare da esso, mette in campo le geometrie fondamentali
per nuove esperienze e nuove spazialità.
Sant’Elia rappresenta ancora oggi una fonte di suggestioni e di
stimoli, tanto da poter essere considerato erede di quei magistri
cumacini che portarono in tutto il mondo la capacità creativa e
la concretezza del fare proprie del nostro territorio.
02
ottobre 2016
Antonio Sant’Elia (1888-1916) – All’origine del progetto
Dal 02 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017
architettura
Location
PINACOTECA CIVICA – PALAZZO VOLPI
Como, Via Armando Diaz, 84, (Como)
Como, Via Armando Diaz, 84, (Como)
Biglietti
€ 4,00 / ridotto € 2,00
biglietto unico tre musei: € 6,00
Prima domenica del mese ingresso gratuito
Orario di apertura
Da martedì a domenica 10-18
Chiuso il lunedì e 8, 25 e 26
dicembre, 1 e 6 gennaio
Vernissage
2 Ottobre 2016, h 18
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore
Curatore