Che la pittura di Antonio Scarioni sia intellettualmente energetica e materialmente fluida è fuor di metafora. Sono circa trent’anni che volge la sua personale espressione visiva in ambito vetraio e plastico. E’ un consumato esperto di trasparenze, fragili e dure, l’artista che ha rinnovato di recente un’opera tenace, fatta di macule e di fusioni che manipolate da Scarioni istoriano anfratti di paesaggi o mulinelli di geologia liquida. Ciò che preme a Scarioni, quando rimescola polveri e tinte sul piano di un quadro, oppure fonda vetri e metalli nel forno, è un guadagno di trasparenza, affinché l’energia traspaia dalla materia, smaterializzandola.