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Antonio Tamburro
A Taranto per la terza volta, il Maestro Antonio Tamburro rinnova il suo legame con la città attraverso l’antico sodalizio con la storica Galleria Margherita in corso Umberto 79/c.
La mostra propone un percorso fra i temi più cari al Maestro molisano.
Comunicato stampa
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Le sue opere sono fotogrammi, frammenti di realtà imprigionati in vaste tele: una giovane donna assorta seduta al piccolo tavolo tondo di un caffè, un corpo steso al sole su una spiaggia assolata e deserta, oppure un oggetto, un sassofono, una natura morta.
Ed ancora, schegge di memoria e di vita: l’invito al “Giro d’Italia” rivissuto in una corsa vitale di ciclisti in cui uomini e biciclette sembrano precipitarsi addosso allo spettatore che, imprudente, li osservi in mezzo alla strada.
E poi un soggiorno a Napoli con i panni stesi al sole ad asciugare sulla facciata di una casa popolare, mossi dal vento.
Qui il colore esplode in un tripudio di rossi e di gialli, frammenti geometrici di una realtà che porta come in ogni creazione di Tamburro, i segni del vissuto, dell’interiorità, immagini lucide, nette e fortemente evocative.
Si è detto che i suoi quadri sono come dei flash di vita ma sui quali ci si è accaniti a scomporre l’immagine con l’aiuto dei colori e dei piani prospettici come nel gioco del caleidoscopio.
Ma Tamburro attraverso luci e colori che si aprono in squarci e si richiudono in quinte ed in sfondi ricostruisce il focus del quadro, l’oggetto, la figura che ne è il protagonista.
Spesso sono i grigi, i neri e i bianchi i colori delle sue opere ed un tocco di rosso che buca il buio e che illumina solo un particolare: una calza, uno stivale, un costume da bagno, il liquido di un bicchiere.
Nei quadri più recenti la vita è uscita dal chiuso dei caffè e si è affacciata sulla strada, il colore si è fatto più acceso, le macchie di rosso si sono allargate.
Anche l’immagine della donna-modella pubblicitaria sembra allargarsi sulla tela rispetto alla figura femminile che le passa accanto.
Sono queste le pagine più recenti del diario del Maestro.
Ed ancora, schegge di memoria e di vita: l’invito al “Giro d’Italia” rivissuto in una corsa vitale di ciclisti in cui uomini e biciclette sembrano precipitarsi addosso allo spettatore che, imprudente, li osservi in mezzo alla strada.
E poi un soggiorno a Napoli con i panni stesi al sole ad asciugare sulla facciata di una casa popolare, mossi dal vento.
Qui il colore esplode in un tripudio di rossi e di gialli, frammenti geometrici di una realtà che porta come in ogni creazione di Tamburro, i segni del vissuto, dell’interiorità, immagini lucide, nette e fortemente evocative.
Si è detto che i suoi quadri sono come dei flash di vita ma sui quali ci si è accaniti a scomporre l’immagine con l’aiuto dei colori e dei piani prospettici come nel gioco del caleidoscopio.
Ma Tamburro attraverso luci e colori che si aprono in squarci e si richiudono in quinte ed in sfondi ricostruisce il focus del quadro, l’oggetto, la figura che ne è il protagonista.
Spesso sono i grigi, i neri e i bianchi i colori delle sue opere ed un tocco di rosso che buca il buio e che illumina solo un particolare: una calza, uno stivale, un costume da bagno, il liquido di un bicchiere.
Nei quadri più recenti la vita è uscita dal chiuso dei caffè e si è affacciata sulla strada, il colore si è fatto più acceso, le macchie di rosso si sono allargate.
Anche l’immagine della donna-modella pubblicitaria sembra allargarsi sulla tela rispetto alla figura femminile che le passa accanto.
Sono queste le pagine più recenti del diario del Maestro.
26
novembre 2011
Antonio Tamburro
Dal 26 novembre al 27 dicembre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGHERITA
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Taranto, Corso Umberto I, 91 a/b , (Taranto)
Orario di apertura
da lunedi a domenica ore 10-13 e 17-20
Vernissage
26 Novembre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore