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Antonio Tamburro – Il senso del tempo. Opere dal 1980 al 2009
La mostra antologica intende ripercorrere trenta anni della ricerca artistica di Antonio Tamburro: dal tema del ciclismo (uno sport che ama e pratica) al tema delle Spiagge; dalle Facciate dei palazzi alle ambientazioni nei Caffè; fino ad arrivare ai Centri urbani.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 10 dicembre, alle ore 18.00, si inaugura nelle sale centrali al piano terra di Palazzo Venezia, la mostra personale di Antonio Tamburro Il senso del tempo. Opere dal 1980 al 2009, ideata da Fabio Cozzi, a cura di Paola Di Giammaria, con il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Soprintendenza e della Regione Molise.
In occasione dell’evento verrà presentato il catalogo, edito Michelangelo Libri, con testi critici di Claudio Strinati e Paola Di Giammaria.
La mostra antologica, organizzata e realizzata dalla galleria Michelangelo di Roma, intende ripercorrere trenta anni della ricerca artistica di Antonio Tamburro: dal tema del ciclismo (uno sport che ama e pratica) al tema delle Spiagge; dalle Facciate dei palazzi alle ambientazioni nei Caffè; fino ad arrivare ai Centri urbani, in cui la pennelata frenetica dell’artista si colora di Pop attraverso il suo sguardo capace di osservare la realtà e trasformarla in arte mediante la linea e il colore.
Leitmotiv di queste diverse fasi, infatti, è la grande forza espressiva e comunicativa che riesce ad infondere l’artista in ogni sua opera. Il colore si presenta come protagonista indiscusso, a volte appena accennato in una sorta di monocromia dai tratti astratti, altre volte emerge vigorosamente dalle ampie campiture e pennellate che conferiscono all’immagine un’immediatezza percettiva straordinaria.
Tutto il lavoro di Antonio Tamburro si basa sulla figura umana. Anche quando non appare visibilmente nella scena rappresentata, questa è evocata da un luogo, un oggetto od un semplice particolare.Sono espressioni fugaci e sensuali, per lo più volti e corpi femminili che ricordano per alcuni versi gli eleganti ritratti di Giovanni Boldini; ma sono anche immagini fortemente contemporanee e spettacolarizzate nei tratti e nelle pose che rimandano ai grandi cartellloni pubblicitari delle metropoli. Ed è proprio la città ad ispirare Tamburro nelle scene confuse di affollati centri urbani che si trasformano, d’un tratto, in poetiche spiagge.
Antonio Tamburro è nato a Isernia nel 1948. La sua prima personale risale al 1972, presso il Palazzo Comunale di Perugia. In questi quadri c’è un richiamo alle origini, con un forte e violento cromatismo di stampo espressionista.
Nel 1974 espone a Milano alla galleria “ La Porta “. E’ anche l’anno in cui comincia ad interessarsi alle problematiche sociali, in particolare all’abbandono e alla solitudine dei malati di mente, su ispirazione di reportage realistici. Nel 1979 alcune sue opere vengono pubblicate “Arte in Umbria” edizioni Siglarte. Le sue opere cominciano ad essere pubblicate su varie riviste d’arte . Viene anche chiamato ad insegnare alla scuola d’arte di Spoleto che
poi lascerà nel 1981 per dedicarsi esclusivamente alla pittura, nonostante l’incarico in ruolo a tempo indeterminato. Nel 1984 partecipa alla mostra “ Itinerari, ricerca e misteri nell’arte ”, Artisti umbri e contemporanei, al Gianicolo Centro d’Arte insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi ed altri. Nel 1989 esce sulla rivista “ Arte Mondadori “ un servizio dedicato al tema delle periferie e la stessa mondatori pubblicherà un catalogo con un testo critico di Dario Micacchi e dell’artista Alberto Sughi. Nel 1991 tiene una personale intitolata " Le Giullette di Tamburo” e allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona. Il 1991 è anche l’anno in cui comincia a frequentare l’ambiente artistico romano. Conosce artisti quali Calabria, Sughi, Vespignani, Attardi e il fotografo Settanni che lo inserisce nel suo libro di fotografie “ La memoria e le Immagini ”, dedicato agli artisti e ai personaggi del cinema e della cultura. Nel 1999 tiene la personale alla Galleria Padua Art di Padova. Nel 2000 Partecipa ad Art Miami, con un catalogo curato da Raffaele Nigro. Nel 2001 esce un servizio sulla rivista “ ArteIn “ con un testo critico di Paolo Rizzi. Nel 2002 esce sul mensile “ Arte Mondatori “ un redazionale sui protagonisti della pittura contemporanea, intitolato “ Il solitario della pittura “. Nel 2003 in occasione della Notte Bianca di Roma, partecipa alla collettiva presso la Galleria Michelangelo, insieme ad Attardi, Benaglia, Calabria, Possenti, Sughi, ed inoltre all’A.R.G.A.M, Primaverile Romana sul tema “ Mitologia dell’immaginazione ”. Questo sarà l’anno più ricco di eventi, infatti le mostre personali si susseguono sia in Italia che all’estero: la mostra personale presso la Galleria Barbara Ruez di Monaco e nella Galleria di Augsburg, la personale presso la Sala Segantini in Svizzera nella sede della Fondazione. Nel 2006 l’artista sarà protagonista di una esposizione nella sede di Confartigianato a Prato, mentre il quotidiano “ La Gazzetta dello Sport “ gli commissiona la realizzazione del logo della Maglia Rosa, simbolo del novantesimo Giro D’Italia. Nel 2008 espone con una personale in Austria alla Galleria Schlossparz, mentre nel marzo successivo si onorerà di donare al Santo Padre, previa udienza, l’opera “ Ritratto di Papa Benedetto XVI “ da lui realizzata. Nel 2008 realizza anche il manifesto per i Campionati del mondo di ciclismo di Varese ed espone con una personale nella Galleria d'Arte 6° Senso di Roma.Nel 2009 il Comando generale della Guarda di Finanza ha affidato a Tamburro l’incarico di illustrare il calendario storico del Corpo.
In occasione dell’evento verrà presentato il catalogo, edito Michelangelo Libri, con testi critici di Claudio Strinati e Paola Di Giammaria.
La mostra antologica, organizzata e realizzata dalla galleria Michelangelo di Roma, intende ripercorrere trenta anni della ricerca artistica di Antonio Tamburro: dal tema del ciclismo (uno sport che ama e pratica) al tema delle Spiagge; dalle Facciate dei palazzi alle ambientazioni nei Caffè; fino ad arrivare ai Centri urbani, in cui la pennelata frenetica dell’artista si colora di Pop attraverso il suo sguardo capace di osservare la realtà e trasformarla in arte mediante la linea e il colore.
Leitmotiv di queste diverse fasi, infatti, è la grande forza espressiva e comunicativa che riesce ad infondere l’artista in ogni sua opera. Il colore si presenta come protagonista indiscusso, a volte appena accennato in una sorta di monocromia dai tratti astratti, altre volte emerge vigorosamente dalle ampie campiture e pennellate che conferiscono all’immagine un’immediatezza percettiva straordinaria.
Tutto il lavoro di Antonio Tamburro si basa sulla figura umana. Anche quando non appare visibilmente nella scena rappresentata, questa è evocata da un luogo, un oggetto od un semplice particolare.Sono espressioni fugaci e sensuali, per lo più volti e corpi femminili che ricordano per alcuni versi gli eleganti ritratti di Giovanni Boldini; ma sono anche immagini fortemente contemporanee e spettacolarizzate nei tratti e nelle pose che rimandano ai grandi cartellloni pubblicitari delle metropoli. Ed è proprio la città ad ispirare Tamburro nelle scene confuse di affollati centri urbani che si trasformano, d’un tratto, in poetiche spiagge.
Antonio Tamburro è nato a Isernia nel 1948. La sua prima personale risale al 1972, presso il Palazzo Comunale di Perugia. In questi quadri c’è un richiamo alle origini, con un forte e violento cromatismo di stampo espressionista.
Nel 1974 espone a Milano alla galleria “ La Porta “. E’ anche l’anno in cui comincia ad interessarsi alle problematiche sociali, in particolare all’abbandono e alla solitudine dei malati di mente, su ispirazione di reportage realistici. Nel 1979 alcune sue opere vengono pubblicate “Arte in Umbria” edizioni Siglarte. Le sue opere cominciano ad essere pubblicate su varie riviste d’arte . Viene anche chiamato ad insegnare alla scuola d’arte di Spoleto che
poi lascerà nel 1981 per dedicarsi esclusivamente alla pittura, nonostante l’incarico in ruolo a tempo indeterminato. Nel 1984 partecipa alla mostra “ Itinerari, ricerca e misteri nell’arte ”, Artisti umbri e contemporanei, al Gianicolo Centro d’Arte insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi ed altri. Nel 1989 esce sulla rivista “ Arte Mondadori “ un servizio dedicato al tema delle periferie e la stessa mondatori pubblicherà un catalogo con un testo critico di Dario Micacchi e dell’artista Alberto Sughi. Nel 1991 tiene una personale intitolata " Le Giullette di Tamburo” e allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona. Il 1991 è anche l’anno in cui comincia a frequentare l’ambiente artistico romano. Conosce artisti quali Calabria, Sughi, Vespignani, Attardi e il fotografo Settanni che lo inserisce nel suo libro di fotografie “ La memoria e le Immagini ”, dedicato agli artisti e ai personaggi del cinema e della cultura. Nel 1999 tiene la personale alla Galleria Padua Art di Padova. Nel 2000 Partecipa ad Art Miami, con un catalogo curato da Raffaele Nigro. Nel 2001 esce un servizio sulla rivista “ ArteIn “ con un testo critico di Paolo Rizzi. Nel 2002 esce sul mensile “ Arte Mondatori “ un redazionale sui protagonisti della pittura contemporanea, intitolato “ Il solitario della pittura “. Nel 2003 in occasione della Notte Bianca di Roma, partecipa alla collettiva presso la Galleria Michelangelo, insieme ad Attardi, Benaglia, Calabria, Possenti, Sughi, ed inoltre all’A.R.G.A.M, Primaverile Romana sul tema “ Mitologia dell’immaginazione ”. Questo sarà l’anno più ricco di eventi, infatti le mostre personali si susseguono sia in Italia che all’estero: la mostra personale presso la Galleria Barbara Ruez di Monaco e nella Galleria di Augsburg, la personale presso la Sala Segantini in Svizzera nella sede della Fondazione. Nel 2006 l’artista sarà protagonista di una esposizione nella sede di Confartigianato a Prato, mentre il quotidiano “ La Gazzetta dello Sport “ gli commissiona la realizzazione del logo della Maglia Rosa, simbolo del novantesimo Giro D’Italia. Nel 2008 espone con una personale in Austria alla Galleria Schlossparz, mentre nel marzo successivo si onorerà di donare al Santo Padre, previa udienza, l’opera “ Ritratto di Papa Benedetto XVI “ da lui realizzata. Nel 2008 realizza anche il manifesto per i Campionati del mondo di ciclismo di Varese ed espone con una personale nella Galleria d'Arte 6° Senso di Roma.Nel 2009 il Comando generale della Guarda di Finanza ha affidato a Tamburro l’incarico di illustrare il calendario storico del Corpo.
10
dicembre 2009
Antonio Tamburro – Il senso del tempo. Opere dal 1980 al 2009
Dal 10 dicembre 2009 al 13 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO VENEZIA
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Vernissage
10 Dicembre 2009, ore 18.00
Autore
Curatore