Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio Vangelli
L’associazione la cifra in collaborazione con il Comune di Pordenone organizza nella Villa Galvani una mostra di cinquanta opere del pittore Antonio Vangelli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’associazione la cifra in collaborazione con il Comune di Pordenone organizza nella Villa Galvani una mostra di cinquanta opere del pittore Antonio Vangelli (1917-2004) dal 21 maggio al 26 giugno 2005. L’inaugurazione avverrà sabato 21 maggio, alle ore 18.
Antonio Vangelli inzia a dipingere intorno al 1935 nell’ambito della scuola romana frequentando Mario Mafai e ben presto trova la sua linguistica pittorica. Vangelli non ha mai seguito le mode: “L’arte non è una moda”, afferma, “che noi possiamo fare, per contrapporci a altri”. E neppure si situa in una corrente: “Un pittore gioca non sapendo quello che deve fare. Se una cosa tu la sai già è accademismo. Ma, se tu la riprendi senza saperla, allora devi trovare l’entità. E allora non c’è accademismo”. Né accademismo né naturalismo nelle opere, ma invenzione. Opere in cui spicca l’aria, la leggerezza, l’anarchia e la freschezza dell’infanzia. E il tratto ingenuo e deciso della poesia.
Enzo Nasso, artista, scrittore e poeta del gruppo romano di Mimmo Rotella, oltre che amico da oltre sessant’anni, scrive di Vangelli che “la sua storia non gli appartiene ed è incapace di subire i riflussi della memoria”.
Antonio Vangelli: “Io sto nella medesima gioia della mia infanzia”. Le figure del circo sono gli abitanti delle nuvole in assenza di ricordi, di vittimismo e di tristezza: sono queste le condizioni del viaggio. E, viaggiando, “parte senza lasciare la terra, [perché] la terra la porta con sé”.
Nella Roma degli anni quaranta frequenta i maggiori artisti del tempo: i poeti Ungaretti e Sinisgalli, Caproni e Betocchi; e i pittori, tra cui Vedova, Guttuso, Fazzini, Tamburi. Le mostre, numerosissime, incominciano nel 1943 e proseguono tuttora. Oggi, circa un migliaio di sue opere fanno parte del Museum of the Second Renaissance a Senago (MI).
Antonio Vangelli inzia a dipingere intorno al 1935 nell’ambito della scuola romana frequentando Mario Mafai e ben presto trova la sua linguistica pittorica. Vangelli non ha mai seguito le mode: “L’arte non è una moda”, afferma, “che noi possiamo fare, per contrapporci a altri”. E neppure si situa in una corrente: “Un pittore gioca non sapendo quello che deve fare. Se una cosa tu la sai già è accademismo. Ma, se tu la riprendi senza saperla, allora devi trovare l’entità. E allora non c’è accademismo”. Né accademismo né naturalismo nelle opere, ma invenzione. Opere in cui spicca l’aria, la leggerezza, l’anarchia e la freschezza dell’infanzia. E il tratto ingenuo e deciso della poesia.
Enzo Nasso, artista, scrittore e poeta del gruppo romano di Mimmo Rotella, oltre che amico da oltre sessant’anni, scrive di Vangelli che “la sua storia non gli appartiene ed è incapace di subire i riflussi della memoria”.
Antonio Vangelli: “Io sto nella medesima gioia della mia infanzia”. Le figure del circo sono gli abitanti delle nuvole in assenza di ricordi, di vittimismo e di tristezza: sono queste le condizioni del viaggio. E, viaggiando, “parte senza lasciare la terra, [perché] la terra la porta con sé”.
Nella Roma degli anni quaranta frequenta i maggiori artisti del tempo: i poeti Ungaretti e Sinisgalli, Caproni e Betocchi; e i pittori, tra cui Vedova, Guttuso, Fazzini, Tamburi. Le mostre, numerosissime, incominciano nel 1943 e proseguono tuttora. Oggi, circa un migliaio di sue opere fanno parte del Museum of the Second Renaissance a Senago (MI).
21
maggio 2005
Antonio Vangelli
Dal 21 maggio al 26 giugno 2005
arte contemporanea
Location
VILLA GALVANI
Pordenone, Viale Dante Alighieri, (Pordenone)
Pordenone, Viale Dante Alighieri, (Pordenone)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 16-20
Vernissage
21 Maggio 2005, ore 18
Autore