Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio Zappone – Conduit
personale di Antonio Zappone
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura domani, presso la storica galleria di Cesare Manzo, in Via Galilei a Pescara, la mostra
Conduit, a cura di Antonio Zappone, già Noil Klune e già protagonista di un’altra personale,
promossa dal Comune di Pescara presso il Museo Vittoria Colonna, dal titolo Passim che, con
l’intallazione Post it, ha stregato migliaia di visitatori.
Un artista, Zappone, anche componente del collettivo Pepe, di natali calabresi che ha deciso di
investire la sua arte nel territorio abruzzese, protagonista nel passato dell’arte contemporanea e
che oggi, dopo aver riaperto i battenti di Fuori Uso, ha ricominciato a calcare gli scenari creativi
nazionali e non solo.
Un legame, quello con Cesare Manzo, nato l’anno scorso, che si avvale per Conduit del prezioso
contributo del curatore Giacinto Di Pietrantonio che di lui e dell’esposizione scrive:
“Per il senso comune il ritratto è una forma di rappresentazione che raffigura in termini realistici
una persona, confermato dalla voce dell’enciclopedia come immagine bi o tridimensionale
attraverso la quale è possibile riconoscere il rappresentato. Rappresentazione e riconoscimento
sono due questioni centrali che occupano la ritrattistica e con il quale l’arte e la sua evoluzione
hanno dovuto confrontarsi. Va da sé che riconoscibilità e rappresentazione giocano ruoli diversi a
seconda se si è persona o personaggio. Dal ritratto di una persona ci si aspetta e tendiamo
maggiormente a vedere la sua cifra principale in quella del riconoscimento, della somiglianza,
mentre nel personaggio, colui il quale è ammantato di maggiori caratteristiche simboliche, la
ritrattistica può maggiormente sfuggire al realismo. Zappone sembra tenere in mente tutto ciò
quando decide di fare le sue opere riguardanti i ritratti e di metterli in discussione decostruendoli
nel processo che va dalla scultura alla pittura, passando per la fotografia. In queste sue opere
intravediamo e intuiamo che si tratta di busti e dunque di ritratti di personaggi illustri, quindi di
opere celebrative e quindi più vicine alla verità simbolica che a quella terrena da carta di identità
in cui, tranne la legalità nessuno sembra riconoscersi. Difatti nelle fototessere non ci piacciamo
mai, per prima e per primi siamo portati a dire ma quello non sono io. In questo discorso per la
verità Zappone si inserisce con tre livelli di rappresentazione, partendo dal busto, plastica, che poi
fotografa, realismo, e sul quale alla fine interviene con la pittura libera, l’informe. In questo
processo tra simbolismo a percorso tra realtà e risignificazione la pittura è chiamata a dire l’ultima
parola, decostruendo l’immagine di realtà-verità portata verso una dimensione altra.”
Apprezzatissima, anche, la collettiva, a cura del Collettivo Pepe, e con il contributo artistico
sempre di Antonio Zappone, della mostra Diserta, che, dopo oltre un decennio, ha riaperto i
battenti della storica Casa della Cultura in occasione dello Spoltore Ensemble.
Info: Collettivo Pepe 3291329297 - 3392448967
Conduit, a cura di Antonio Zappone, già Noil Klune e già protagonista di un’altra personale,
promossa dal Comune di Pescara presso il Museo Vittoria Colonna, dal titolo Passim che, con
l’intallazione Post it, ha stregato migliaia di visitatori.
Un artista, Zappone, anche componente del collettivo Pepe, di natali calabresi che ha deciso di
investire la sua arte nel territorio abruzzese, protagonista nel passato dell’arte contemporanea e
che oggi, dopo aver riaperto i battenti di Fuori Uso, ha ricominciato a calcare gli scenari creativi
nazionali e non solo.
Un legame, quello con Cesare Manzo, nato l’anno scorso, che si avvale per Conduit del prezioso
contributo del curatore Giacinto Di Pietrantonio che di lui e dell’esposizione scrive:
“Per il senso comune il ritratto è una forma di rappresentazione che raffigura in termini realistici
una persona, confermato dalla voce dell’enciclopedia come immagine bi o tridimensionale
attraverso la quale è possibile riconoscere il rappresentato. Rappresentazione e riconoscimento
sono due questioni centrali che occupano la ritrattistica e con il quale l’arte e la sua evoluzione
hanno dovuto confrontarsi. Va da sé che riconoscibilità e rappresentazione giocano ruoli diversi a
seconda se si è persona o personaggio. Dal ritratto di una persona ci si aspetta e tendiamo
maggiormente a vedere la sua cifra principale in quella del riconoscimento, della somiglianza,
mentre nel personaggio, colui il quale è ammantato di maggiori caratteristiche simboliche, la
ritrattistica può maggiormente sfuggire al realismo. Zappone sembra tenere in mente tutto ciò
quando decide di fare le sue opere riguardanti i ritratti e di metterli in discussione decostruendoli
nel processo che va dalla scultura alla pittura, passando per la fotografia. In queste sue opere
intravediamo e intuiamo che si tratta di busti e dunque di ritratti di personaggi illustri, quindi di
opere celebrative e quindi più vicine alla verità simbolica che a quella terrena da carta di identità
in cui, tranne la legalità nessuno sembra riconoscersi. Difatti nelle fototessere non ci piacciamo
mai, per prima e per primi siamo portati a dire ma quello non sono io. In questo discorso per la
verità Zappone si inserisce con tre livelli di rappresentazione, partendo dal busto, plastica, che poi
fotografa, realismo, e sul quale alla fine interviene con la pittura libera, l’informe. In questo
processo tra simbolismo a percorso tra realtà e risignificazione la pittura è chiamata a dire l’ultima
parola, decostruendo l’immagine di realtà-verità portata verso una dimensione altra.”
Apprezzatissima, anche, la collettiva, a cura del Collettivo Pepe, e con il contributo artistico
sempre di Antonio Zappone, della mostra Diserta, che, dopo oltre un decennio, ha riaperto i
battenti della storica Casa della Cultura in occasione dello Spoltore Ensemble.
Info: Collettivo Pepe 3291329297 - 3392448967
26
novembre 2016
Antonio Zappone – Conduit
Dal 26 novembre all'otto dicembre 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Pescara, Via Umbria, 48, (Pescara)
Vernissage
26 Novembre 2016, h 18.30
Autore