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Antonis Zivas – Paesaggi Urbani
Fotografie che non mirano a registrare elementi dettagliati, né a raccontare attraverso caratteristiche fisionomiche, puntano invece altrove, grazie alla singolarità dello scatto e all’espressività dello sguardo dell’artista. Questo è l’ultimo lavoro di Antonis Zivas, che ci pone davanti la diversi
Comunicato stampa
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I paesaggi urbani
di Antonis Zivas
Fotografie che presentano in modo del tutto particolare la figura umana, una sua topologia, la ricerca di appropriarsene in maniera però diversa da quella del ritratto così come lo conosciamo. Fotografie che non mirano a registrare elementi dettagliati, né a raccontare attraverso caratteristiche fisionomiche, puntano invece altrove, grazie alla singolarità dello scatto e all’espressività dello sguardo dell’artista.
Questo è l’ultimo lavoro di Antonis Zivas, che ci pone davanti la diversità di uno sguardo intensamente personale e profondamente intimo.
‘E evidente che a Zivas non interessa ritrarre, rendere caratteristiche, fermarsi sul particolare. Lo dimostrano le sue inquadrature, il suo modo di concepire l’immagine, il suo insistere sull’essenziale e non sull’aneddotologico. Una mano, mezzo viso, un’ombra, uno sguardo bastano a conferire forza ad un’immagine che tende non tanto a rivelare attraverso i suoi elementi esterni, ma piuttosto a suggerire attraverso la sua immediatezza e le sue allusioni, la sua frammentarietà e il suo dinamismo, la sua indeterminatezza e insieme il suo contenuto essenziale.
“Tutta la pittura è costituita da cose omesse e cose evidenziate” aveva detto Goya. E queste parole si adeguano perfettamente al lavoro fotografico di Antonis Zivas. Se per la fotografia è difficile e forse eccessivo parlare di omissione, ha però importanza ciò che viene evidenziato. E nel nostro caso ciò che viene evidenziato, diventando elemento primario, è il colloquio tra paesaggio urbano e figura umana, o, meglio, la trasformazione della figura umana in paesaggio urbano. Infatti la figura umana è sempre presente non semplicemente come protagonista, ma soprattutto come parte integrante di un ambiente che la include, la determina, le dà sostanza, la stigmatizza, la completa, a volte la deforma, la carica di sentimento. Molti i fattori che contribuiscono in modo determinante a questo risultato, e, prima di tutto, l’insistenza del fotografo sugli elementi interiori a scapito della descrizione esteriore, l’atmosfera evocativa e la dinamicità espressiva.
Thanos Christou
Professore associato di storia dell’arte
di Antonis Zivas
Fotografie che presentano in modo del tutto particolare la figura umana, una sua topologia, la ricerca di appropriarsene in maniera però diversa da quella del ritratto così come lo conosciamo. Fotografie che non mirano a registrare elementi dettagliati, né a raccontare attraverso caratteristiche fisionomiche, puntano invece altrove, grazie alla singolarità dello scatto e all’espressività dello sguardo dell’artista.
Questo è l’ultimo lavoro di Antonis Zivas, che ci pone davanti la diversità di uno sguardo intensamente personale e profondamente intimo.
‘E evidente che a Zivas non interessa ritrarre, rendere caratteristiche, fermarsi sul particolare. Lo dimostrano le sue inquadrature, il suo modo di concepire l’immagine, il suo insistere sull’essenziale e non sull’aneddotologico. Una mano, mezzo viso, un’ombra, uno sguardo bastano a conferire forza ad un’immagine che tende non tanto a rivelare attraverso i suoi elementi esterni, ma piuttosto a suggerire attraverso la sua immediatezza e le sue allusioni, la sua frammentarietà e il suo dinamismo, la sua indeterminatezza e insieme il suo contenuto essenziale.
“Tutta la pittura è costituita da cose omesse e cose evidenziate” aveva detto Goya. E queste parole si adeguano perfettamente al lavoro fotografico di Antonis Zivas. Se per la fotografia è difficile e forse eccessivo parlare di omissione, ha però importanza ciò che viene evidenziato. E nel nostro caso ciò che viene evidenziato, diventando elemento primario, è il colloquio tra paesaggio urbano e figura umana, o, meglio, la trasformazione della figura umana in paesaggio urbano. Infatti la figura umana è sempre presente non semplicemente come protagonista, ma soprattutto come parte integrante di un ambiente che la include, la determina, le dà sostanza, la stigmatizza, la completa, a volte la deforma, la carica di sentimento. Molti i fattori che contribuiscono in modo determinante a questo risultato, e, prima di tutto, l’insistenza del fotografo sugli elementi interiori a scapito della descrizione esteriore, l’atmosfera evocativa e la dinamicità espressiva.
Thanos Christou
Professore associato di storia dell’arte
20
aprile 2011
Antonis Zivas – Paesaggi Urbani
Dal 20 aprile al primo maggio 2011
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE ARTIPELAGO
Castelnuovo Di Porto, Via Roma, 32/34, (Roma)
Castelnuovo Di Porto, Via Roma, 32/34, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19,30
lunedi mattina e domenica su appuntamento
Vernissage
20 Aprile 2011, ore 19,00
Autore
Curatore