Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antropologia dell’arte
Giornata di studi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo organizza il prossimo 14 maggio una giornata sull’Antropologia dell’arte, coordinata da Caterina Pasqualino (CNRS, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales). Parteciperanno alla giornata alcuni studiosi di fama internazionale: Carlo Ginzburg (Scuola Normale Superiore di Pisa), Carlo Severi (CNRS, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales), Anne-Christine Taylor (CNRS, Museo del Quai Branly), Thierry Dufrêne (Institut National d’Histoire de l’Art), Daniel Fabre (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales).
L’antropologia dell’arte è un’area d’indagine relativamente giovane, anche se l’interesse per questo tema risale agli albori dell’antropologia. A cavallo tra Ottocento e Novecento, all’interno delle neonate scienze antropologiche, vi è uno stretto legame tra musei e antropologia e numerosi etnografi figurano tra i fondatori delle collezioni etnografiche di importanti istituzioni come lo Smithsonian, il British Museum, il Pitt Rivers Museum, il Museo Pitrè ecc.
Nel 1918, Aby Warburg ha confrontato le figure allegoriche ricorrenti nelle opere del Rinascimento con il rito del serpente praticato dagli indiani Hopi, in un saggio che diverrà una tappa cruciale per gli storici dell’arte. Negli anni 50, all’epoca in cui anche Lévi-Strauss pubblica dei saggi che contengono importanti considerazioni sull’arte, la maggior parte degli studiosi non intraprendono ancora lo studio degli oggetti e delle implicazioni estetiche che ne derivano. L’antropologia dell’arte comincia a svilupparsi in maniera originale soltanto a partire dagli anni ’80, attraverso la critica dei musei e del primitivismo. Da un lato, alcuni storici dell’arte occidentale tra cui Michael Baxandall, introducono approcci sociologici, simbolici e pragmatici; le loro analisi vertono sull’esistenza sociale dell’arte, sulla trasmissione dei saperi e sull’organizzazione degli atelier di pittura. Dall’altro, alcuni antropologi come Alfred Gell, cominciano a considerare l’arte all’interno di un insieme di relazioni.
La giornata di studio, concepita in forma di seminario, cercherà di mettere in luce la novità dei diversi approcci epistemologici che i partecipanti al seminario hanno sviluppato in lunghi anni di ricerche e al di là della diversità degli argomenti trattati, si discuterà di alcune questioni centrali nel dibattito contemporaneo. La comprensione delle immagini implica numerosi interrogativi relativi agli effetti emozionali, ai procedimenti mnemonici, alla produzione degli oggetti, al ruolo performativo e alla ritualizzazione.
Gli esperti invitati per l’occasione al Museo delle Marionette esporranno i loro lavori recenti. Carlo Ginzburg ci parlerà d’iconografia politica, Thierry Dufrêne del rapporto tra sculture, oggetti di processione e oggetti relazionali, Daniel Fabre de l’art naïf, Carlo Severi dell’arte astratta e della sintesi mentale del colore, Anne Christine Taylor dell’arte figurativa in Amazzonia.
Programma
9.00
Introduzione ai lavori
Caterina Pasqualino
9.30
Thierry Dufrêne
Portare le sculture: dagli oggetti di processione agli “oggetti relazionali” dell’arte contemporanea
10.10 Discussione
10.30
Daniel Fabre
L’art naïf
11.10 Discussione
11.30 Coffee-break
11.50
Carlo Severi
Antropologia dell'arte astratta (Sulla sintesi mentale del colore)
12.30 Discussione
13.00 Pausa pranzo
16.00
Anne-Christine Taylor
Le finalità della figurazione in Amazzonia
16.40 Discussione
17.00
Carlo Ginzburg
Iconografia politica: quattro esperimenti
17.40 Discussione
18.00 Cocktail
Relatori
Caterina Pasqualino
Caterina Pasqualino, ricercatrice al CNRS, lavora al Laboratoire d’Anthropologie des Institutions et des Organisations Sociales presso la Maison des Sciences de l’Homme di Parigi. Ha scritto Da Milocca a Milena. Un villaggio siciliano venti anni dopo (1989). Per Meltemi ha pubblicato Dire il canto (2003).
Thierry Dufrene
Professore di Storia contemporanea presso l’Université Paris X-Nanterre, dove gestisce il Centro CHAHR, Thierry Dufrêne è segretario scientifico del Comité International d'Histoire de l'Art (CIHA).
E’ membro dell'Association Internationale des Critiques d'arte (AICA).
Studioso di storia del XX e XXI secolo, è autore di numerosi testi, tra questi gli scritti su Alberto Giacometti, Alain Kirili, Piotr Kowalski, Berto Lardera, Ivan Messac, Joël Schapiro e sulle questioni della scultura monumentale.
Autore de La sculpture au XX ème siècle (2001) e La Grande Galerie des Sculptures, edizioni del Centro Georges Pompidou (2005), ha lavorato su Jean Tinguely (edizioni Gallimard, collezione Art et artistes).
Daniel Fabre
Daniel Fabre, coordinatore di ricerca all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ricopre il ruolo di professore ordinario di “Antropologia delle religioni” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma - Tor Vergata. E’ direttore del laboratorio di ricerche LAHIC, presso l’EHESS. Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano: Peindre la mémoire, su L’Homme pagg. 175-6 (2005); Le Musée indien de George Catlin (Gradhiva 2007); Chinoiseries des Lumières. Variations sur l’individu-monde, su L’Homme pagg.185-6 (2008).
Carlo Severi
Carlo Severi è coordinatore di ricerca in Antropologia della memoria presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e membro del Laboratorio d’Antropologia sociale del CNRS di Francia.
Attraverso ricerche sul campo, nei suoi studi si è occupato di sciamanesimo terapeutico, simbolismo rituale, tecniche di trasmissione culturale e tradizioni iconografiche di alcune popolazioni americane e oceaniche, allo scopo di elaborare uno sguardo antropologico sulle teorie e sulle pratiche della memoria sociale. Tra le sue opere: La memoria rituale. Follia e immagine del bianco in una tradizione sciamanica amerindiana (La nuova Italia, Firenze 1993); Il percorso e la voce. Un’antropologia della memoria (Einaudi, Torino 2004).
Anne-Christine Taylor
Laureata in Sociologia ed Etnologia presso l’Université de Paris-V, ha redatto la tesi di dottorato sotto la supervisione di Lévi-Strauss. Fra il 1978 e il 1981 ha condotto una ricerca sul campo sulle popolazioni indigene in Amazzonia. Nel 1983 diventa direttore di ricerca del CNRS e dal 1995 al 2005 coordina il gruppo di ricerca di etnologia sugli Indios dell’America del Sud. Dal 1996 al 2000 ha contribuito alla costituzione del Centro A.G. Haudricourt, un gruppo di sette laboratori di scienze sociali nel campus del CNRS a Villejuif.
Anne-Christine Taylor ha insegnato in Francia presso l’EHESS, l’EPHE e l’Université de Nanterre Paris X. All’estero è stata docente presso l’Università Cattolica dell’Ecuador, la FLACSO (facoltà latino-americana di scienze sociali di Quito), la Casa de America di Madrid, l’Università di Chicago e l’Università di Madison nel Wisconsin. Specializzata in culture native dell’Amazzonia, le sue ricerche più recenti hanno come oggetto: la percezione della storia da parte delle società indios dell’America del Sud, la concezione indigena dei processi psichici e della conoscenza dell’io. Coordinatore di Ricerca del CNRS, da febbraio 2005 è stata distaccata presso il Museo du quai Branly, dove dirige il Dipartimento di Formazione e Ricerca.
Carlo Ginzburg
Figlio di Leone e Natalia Ginzburg, ha studiato alla Normale di Pisa, quindi al Warburg Institute di Londra. Ha insegnato Storia Moderna all’Università di Bologna e nelle università di Harvard, Yale, Princeton e all’Università della California. Dal 2006 è titolare della cattedra di Storia delle Culture Europee alla Normale di Pisa.
È Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e membro onorario dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto il Prix Aby Warburg nel ’92 e nel 2005 il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, per le scienze storiche. I suoi libri sono tradotti in più di venti lingue.
L’antropologia dell’arte è un’area d’indagine relativamente giovane, anche se l’interesse per questo tema risale agli albori dell’antropologia. A cavallo tra Ottocento e Novecento, all’interno delle neonate scienze antropologiche, vi è uno stretto legame tra musei e antropologia e numerosi etnografi figurano tra i fondatori delle collezioni etnografiche di importanti istituzioni come lo Smithsonian, il British Museum, il Pitt Rivers Museum, il Museo Pitrè ecc.
Nel 1918, Aby Warburg ha confrontato le figure allegoriche ricorrenti nelle opere del Rinascimento con il rito del serpente praticato dagli indiani Hopi, in un saggio che diverrà una tappa cruciale per gli storici dell’arte. Negli anni 50, all’epoca in cui anche Lévi-Strauss pubblica dei saggi che contengono importanti considerazioni sull’arte, la maggior parte degli studiosi non intraprendono ancora lo studio degli oggetti e delle implicazioni estetiche che ne derivano. L’antropologia dell’arte comincia a svilupparsi in maniera originale soltanto a partire dagli anni ’80, attraverso la critica dei musei e del primitivismo. Da un lato, alcuni storici dell’arte occidentale tra cui Michael Baxandall, introducono approcci sociologici, simbolici e pragmatici; le loro analisi vertono sull’esistenza sociale dell’arte, sulla trasmissione dei saperi e sull’organizzazione degli atelier di pittura. Dall’altro, alcuni antropologi come Alfred Gell, cominciano a considerare l’arte all’interno di un insieme di relazioni.
La giornata di studio, concepita in forma di seminario, cercherà di mettere in luce la novità dei diversi approcci epistemologici che i partecipanti al seminario hanno sviluppato in lunghi anni di ricerche e al di là della diversità degli argomenti trattati, si discuterà di alcune questioni centrali nel dibattito contemporaneo. La comprensione delle immagini implica numerosi interrogativi relativi agli effetti emozionali, ai procedimenti mnemonici, alla produzione degli oggetti, al ruolo performativo e alla ritualizzazione.
Gli esperti invitati per l’occasione al Museo delle Marionette esporranno i loro lavori recenti. Carlo Ginzburg ci parlerà d’iconografia politica, Thierry Dufrêne del rapporto tra sculture, oggetti di processione e oggetti relazionali, Daniel Fabre de l’art naïf, Carlo Severi dell’arte astratta e della sintesi mentale del colore, Anne Christine Taylor dell’arte figurativa in Amazzonia.
Programma
9.00
Introduzione ai lavori
Caterina Pasqualino
9.30
Thierry Dufrêne
Portare le sculture: dagli oggetti di processione agli “oggetti relazionali” dell’arte contemporanea
10.10 Discussione
10.30
Daniel Fabre
L’art naïf
11.10 Discussione
11.30 Coffee-break
11.50
Carlo Severi
Antropologia dell'arte astratta (Sulla sintesi mentale del colore)
12.30 Discussione
13.00 Pausa pranzo
16.00
Anne-Christine Taylor
Le finalità della figurazione in Amazzonia
16.40 Discussione
17.00
Carlo Ginzburg
Iconografia politica: quattro esperimenti
17.40 Discussione
18.00 Cocktail
Relatori
Caterina Pasqualino
Caterina Pasqualino, ricercatrice al CNRS, lavora al Laboratoire d’Anthropologie des Institutions et des Organisations Sociales presso la Maison des Sciences de l’Homme di Parigi. Ha scritto Da Milocca a Milena. Un villaggio siciliano venti anni dopo (1989). Per Meltemi ha pubblicato Dire il canto (2003).
Thierry Dufrene
Professore di Storia contemporanea presso l’Université Paris X-Nanterre, dove gestisce il Centro CHAHR, Thierry Dufrêne è segretario scientifico del Comité International d'Histoire de l'Art (CIHA).
E’ membro dell'Association Internationale des Critiques d'arte (AICA).
Studioso di storia del XX e XXI secolo, è autore di numerosi testi, tra questi gli scritti su Alberto Giacometti, Alain Kirili, Piotr Kowalski, Berto Lardera, Ivan Messac, Joël Schapiro e sulle questioni della scultura monumentale.
Autore de La sculpture au XX ème siècle (2001) e La Grande Galerie des Sculptures, edizioni del Centro Georges Pompidou (2005), ha lavorato su Jean Tinguely (edizioni Gallimard, collezione Art et artistes).
Daniel Fabre
Daniel Fabre, coordinatore di ricerca all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ricopre il ruolo di professore ordinario di “Antropologia delle religioni” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma - Tor Vergata. E’ direttore del laboratorio di ricerche LAHIC, presso l’EHESS. Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano: Peindre la mémoire, su L’Homme pagg. 175-6 (2005); Le Musée indien de George Catlin (Gradhiva 2007); Chinoiseries des Lumières. Variations sur l’individu-monde, su L’Homme pagg.185-6 (2008).
Carlo Severi
Carlo Severi è coordinatore di ricerca in Antropologia della memoria presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e membro del Laboratorio d’Antropologia sociale del CNRS di Francia.
Attraverso ricerche sul campo, nei suoi studi si è occupato di sciamanesimo terapeutico, simbolismo rituale, tecniche di trasmissione culturale e tradizioni iconografiche di alcune popolazioni americane e oceaniche, allo scopo di elaborare uno sguardo antropologico sulle teorie e sulle pratiche della memoria sociale. Tra le sue opere: La memoria rituale. Follia e immagine del bianco in una tradizione sciamanica amerindiana (La nuova Italia, Firenze 1993); Il percorso e la voce. Un’antropologia della memoria (Einaudi, Torino 2004).
Anne-Christine Taylor
Laureata in Sociologia ed Etnologia presso l’Université de Paris-V, ha redatto la tesi di dottorato sotto la supervisione di Lévi-Strauss. Fra il 1978 e il 1981 ha condotto una ricerca sul campo sulle popolazioni indigene in Amazzonia. Nel 1983 diventa direttore di ricerca del CNRS e dal 1995 al 2005 coordina il gruppo di ricerca di etnologia sugli Indios dell’America del Sud. Dal 1996 al 2000 ha contribuito alla costituzione del Centro A.G. Haudricourt, un gruppo di sette laboratori di scienze sociali nel campus del CNRS a Villejuif.
Anne-Christine Taylor ha insegnato in Francia presso l’EHESS, l’EPHE e l’Université de Nanterre Paris X. All’estero è stata docente presso l’Università Cattolica dell’Ecuador, la FLACSO (facoltà latino-americana di scienze sociali di Quito), la Casa de America di Madrid, l’Università di Chicago e l’Università di Madison nel Wisconsin. Specializzata in culture native dell’Amazzonia, le sue ricerche più recenti hanno come oggetto: la percezione della storia da parte delle società indios dell’America del Sud, la concezione indigena dei processi psichici e della conoscenza dell’io. Coordinatore di Ricerca del CNRS, da febbraio 2005 è stata distaccata presso il Museo du quai Branly, dove dirige il Dipartimento di Formazione e Ricerca.
Carlo Ginzburg
Figlio di Leone e Natalia Ginzburg, ha studiato alla Normale di Pisa, quindi al Warburg Institute di Londra. Ha insegnato Storia Moderna all’Università di Bologna e nelle università di Harvard, Yale, Princeton e all’Università della California. Dal 2006 è titolare della cattedra di Storia delle Culture Europee alla Normale di Pisa.
È Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e membro onorario dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto il Prix Aby Warburg nel ’92 e nel 2005 il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, per le scienze storiche. I suoi libri sono tradotti in più di venti lingue.
14
maggio 2010
Antropologia dell’arte
14 maggio 2010
incontro - conferenza
Location
MUSEO INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE ANTONIO PASQUALINO
Palermo, Piazzetta Niscemi, 5, (Palermo)
Palermo, Piazzetta Niscemi, 5, (Palermo)
Vernissage
14 Maggio 2010, ore 9-18