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Anzini | Marletta | Tridenti – Frames 2. Totem. disinformations and spiritual crises
La stupenda Chiesa barocca che ormai dal 2005 ospita alcune interessantissime manifestazioni d’arte contemporanea, accoglie quest’anno il composito lavoro di tre artisti intenzionalmente eterogenei come nella logica della manifestazione, raccolti dalla preziosissima cornice del gioiellino barocco che li ospita.
Comunicato stampa
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Un titolo per forza di cose complesso, quello della seconda rassegna Frames, ospitata per il Solstizio d'Estate nella Chiesa di S. Giovanni Battista di Penne.
La stupenda Chiesa barocca che ormai dal 2005 ospita alcune interessantissime manifestazioni d'arte contemporanea, accoglie quest'anno il composito lavoro di tre artisti intenzionalmente eterogenei come nella logica della manifestazione, raccolti dalla preziosissima cornice del gioiellino barocco che li ospita.
I “frames” le cornici sono sia quelle monumentali dei tre altari principali dell'edificio antico, sono le decorazioni a stucco, la storia artistica e umana dell'edifico antico che ospitano materialmente gli artisti. Ma “cornici” sono anche le logiche interpretative necessarie che dobbiamo costruire e sviluppare in noi per accedere al senso della ricerca artisctica contemporanea che viene presentata.
La distanza visuale, logica e temporale tra l'antico e l'attuale ha per noi una valenza primaria: serve ad evidenziare una differenza, perché la differenza per essere interrogata e magari compresa, deve manifestarsi con chiarezza; la distanza dei linguaggi d'arte possono disorientare è vero o farci rifugiare nel “passatismo” cioè nel preferire l'antico (storicamente per noi piu decodificabile) al contemporaneo. Ma questa differenza ci pone l'accento sulla necessità di capire il presente: è sufficiente escluderlo dalla nostra riflessione con una alzatina di spalle sufficiente? Se esso si manifesta in certe forme, non sarebbe il caso di prestargli attenzione?
Prestare attenzione e lasciarsi interrogare sul senso dell'arte presente, pur nella difficoltà dei linguaggi diviene un atto etico fondamentale: abbiamo la necessità di orientarci di capire le cose in accadimento, la necessità di discernere e recuperare una dimensione di criticità quotidiana. Non per giudicare banalmente con principi a priori, resi tali solo dal fatto che li padroneggiamo (e quindi li riteniamo verità) ma proprio per interrogarci continuamente sulla loro verità. Il presente è costruzione continua che rimette continuamente in discussione principi e assiomi, non per negarli ma per ampliarli. Il Presente è il luogo della possibilità quindi dell'esercizio dell'immaginazione creativa. Perché negare le sue sfide?
Ecco perché l'Arte Contemporanea ha in questo edificio il suo “luogo naturale”, forse più efficace di qualsiasi altro museo “white cube” neutro ed asettico che sa di stanza d'ospedale. Qui dentro, dentro la Storia vivono invece le “contraddizioni naturali” del tempo e quindi il gioco dell'interpretazione si fa più vivo e profondo, più urgente, più esistenzialmente denso. Qui dentro dobbiamo recuperare e ricostruire “le cornici” che ci permettono di orientarci; qui dentro possiamo elaborare pensieri e riflessioni: nulla è dato per evidente, nula è dato per scontato. Non vendiamo prodotti culturali ma poniamo problemi ai quali siamo chiamati a dare interpretazioni oneste e credibili.
Antonio Zimarino
La stupenda Chiesa barocca che ormai dal 2005 ospita alcune interessantissime manifestazioni d'arte contemporanea, accoglie quest'anno il composito lavoro di tre artisti intenzionalmente eterogenei come nella logica della manifestazione, raccolti dalla preziosissima cornice del gioiellino barocco che li ospita.
I “frames” le cornici sono sia quelle monumentali dei tre altari principali dell'edificio antico, sono le decorazioni a stucco, la storia artistica e umana dell'edifico antico che ospitano materialmente gli artisti. Ma “cornici” sono anche le logiche interpretative necessarie che dobbiamo costruire e sviluppare in noi per accedere al senso della ricerca artisctica contemporanea che viene presentata.
La distanza visuale, logica e temporale tra l'antico e l'attuale ha per noi una valenza primaria: serve ad evidenziare una differenza, perché la differenza per essere interrogata e magari compresa, deve manifestarsi con chiarezza; la distanza dei linguaggi d'arte possono disorientare è vero o farci rifugiare nel “passatismo” cioè nel preferire l'antico (storicamente per noi piu decodificabile) al contemporaneo. Ma questa differenza ci pone l'accento sulla necessità di capire il presente: è sufficiente escluderlo dalla nostra riflessione con una alzatina di spalle sufficiente? Se esso si manifesta in certe forme, non sarebbe il caso di prestargli attenzione?
Prestare attenzione e lasciarsi interrogare sul senso dell'arte presente, pur nella difficoltà dei linguaggi diviene un atto etico fondamentale: abbiamo la necessità di orientarci di capire le cose in accadimento, la necessità di discernere e recuperare una dimensione di criticità quotidiana. Non per giudicare banalmente con principi a priori, resi tali solo dal fatto che li padroneggiamo (e quindi li riteniamo verità) ma proprio per interrogarci continuamente sulla loro verità. Il presente è costruzione continua che rimette continuamente in discussione principi e assiomi, non per negarli ma per ampliarli. Il Presente è il luogo della possibilità quindi dell'esercizio dell'immaginazione creativa. Perché negare le sue sfide?
Ecco perché l'Arte Contemporanea ha in questo edificio il suo “luogo naturale”, forse più efficace di qualsiasi altro museo “white cube” neutro ed asettico che sa di stanza d'ospedale. Qui dentro, dentro la Storia vivono invece le “contraddizioni naturali” del tempo e quindi il gioco dell'interpretazione si fa più vivo e profondo, più urgente, più esistenzialmente denso. Qui dentro dobbiamo recuperare e ricostruire “le cornici” che ci permettono di orientarci; qui dentro possiamo elaborare pensieri e riflessioni: nulla è dato per evidente, nula è dato per scontato. Non vendiamo prodotti culturali ma poniamo problemi ai quali siamo chiamati a dare interpretazioni oneste e credibili.
Antonio Zimarino
03
luglio 2010
Anzini | Marletta | Tridenti – Frames 2. Totem. disinformations and spiritual crises
Dal 03 al 17 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Penne, Corso Emilio Alessandrini, (Pescara)
Penne, Corso Emilio Alessandrini, (Pescara)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 16:00 alle 18:00
Vernissage
3 Luglio 2010, ore 18
Autore
Curatore