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ApeRT09: La Défense. Priorità dello spazio, necessità del tempo
È un’esposizione dedicata alle giovanissime esperienze presenti in area campana, a testimoniare la molteplicità dei punti di osservazione che caratterizza gli incontri d’arte contemporanea APERT09, quest’anno dedicata allo spazio come identità.
Comunicato stampa
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Sabato 11 luglio alle ore 19,00 ore sarà inaugurata la mostra “La Défense. Priorità dello spazio, necessità del tempo” curata da Pasquale Ruocco che propone opere di Antonio Ambrosino, Paolo Bini, Mary Cinque, Tiziana Cipullo, Arianna Galli, Giusy Parisi, Neal Peruffo, Costabile Piccirillo, Dario Pironti, Serena Vallese. È un’esposizione dedicata alle giovanissime esperienze presenti in area campana, a testimoniare la molteplicità dei punti di osservazione che caratterizza gli incontri d’arte contemporanea APERT09, quest’anno dedicata allo spazio come identità. Una manifestazione diretta da Massimo Bignardi e coordinata da Giuseppe Fusco, Marco Fusco, Francesco Del Pizzo e FSC, fabbrica sviluppi creativi di Minori .
La mostra concentra la sua attenzione alla dimensione dello spazio della città, quale territorio privilegiato dell’arte, con una molteplicità di attraversamenti, di sperimentazioni extramedia, di soluzioni formali che implicano la fotografia, la pittura, le installazioni il video. La città come territorio del proprio vivere, del proprio naufragio, di una nuova rivoluzione etica.
“Sono questi i temi sui quali Pasquale Ruocco ha insistito nel tracciare la linea progettuale di questa mostra – scrive Massimo Bignardi nella premessa al catalogo –, posta sotto il quesito dell’identità dell’arte, ossia della sua funzione, cui è legata la speranza, traspare chiara nella chiosa del suo saggio, di un valore etico da affidare alle prove ‘creative’ di giovani artisti. Ruocco l’ha fatto con l’imprintig di chi crede fermamente al valore (lui la definisce funzione) che l’arte deve avere nei processi sociali, non tanto come espressione di un ulteriore valore economico da tesaurizzare, quanto del suo farsi espressione di una identità esistenziale, del suo parlare dell’inesprimibile quotidiano, del senso di felicità, di ansia, di angoscia che attraversa la nostra relazione con il mondo. La bellezza di questa mostra, al di là delle qualità formali di ciascuna opera, è il suo essere ‘vera’, autentica, pronta alla ‘difesa’ non di un astratto valore dell’arte, quanto del suo profondo, radicato sentimento, disposto alla riscoperta dei “sensi capaci dell’uomo”; un’occasione, al tempo stesso, di esprimere la necessità di “essere assolutamente moderni”, aderenti agli eventi della metropoli, così come sollecitava Rimbaud, richiamando una forza che è capace d’immaginare, di essere ‘rivoluzionaria’ ”.
“In questa proposta espositiva non abbiamo certo l’impellente e pretenziosa necessità di dare risposte – anche perché la certezza è tra le prerogative della scienza avverte Pasquale Ruocco nel saggio al catalogo – ma sicuramente la volontà di testimoniare quale sia per noi, il ruolo che l’arte può avere (speriamo in un’assunzione di responsabilità della critica) nell’odierna società.
Ciò che ci preme è comprendere se essa abbia un’adesione nell’attuale città o, meglio, che restituisca a quest’ultima l’identità di poleis «frutto cioè di una intenzione , un progetto, un disegno derivante da una sensibilità, da una cultura» , insomma se Apollo, come sperava Gropius, possa far pace con la democrazia e se la bellezza possa tornare ad essere una prospettiva attraverso cui guardare la nostra vita.
Non a caso abbiamo voluto evocare La Défense di Parigi, quartiere della compattezza sociale, del progetto e, al tempo stesso, della continuità ideale della storia, un luogo proposto quale “segnale più evidente ed eloquente della contemporaneità[…] di un nuovo modo di concepire il rapporto tra spazio e vita, in particolare tra questa e la creatività contemporanea”.
Queste sono le ragioni che hanno guidato la scelta a confrontarmi con artisti, compagni di strada, per lo più campani, impegnati in un rapporto quotidiano con ciò che li circonda, la città in prima istanza ma, anche con le tematiche del paesaggio, del viaggio, dell’abitare e della memoria […] La pratica artistica costituisce per loro una relazione con lo spazio e, dunque, con il tempo, consci del fatto che l’arte ha un ruolo nella nostra società; ad essa è affidato il disegno di una Città vivibile, non più intesa, segnalava Cervellati, come “concentrato di disordine […] dove ogni auto-riconoscimento collettivo è reso impossibile […] dove i giovani apprendono le vie della disintegrazione culturale e, insieme, della perdita di ogni possibile prospettiva di convivenza civile”.
Il giorno 25 luglio alle ore 21,00 si terra la performance del Gruppo di sperimentazioni audio video Nella Testa Gomma.
La mostra concentra la sua attenzione alla dimensione dello spazio della città, quale territorio privilegiato dell’arte, con una molteplicità di attraversamenti, di sperimentazioni extramedia, di soluzioni formali che implicano la fotografia, la pittura, le installazioni il video. La città come territorio del proprio vivere, del proprio naufragio, di una nuova rivoluzione etica.
“Sono questi i temi sui quali Pasquale Ruocco ha insistito nel tracciare la linea progettuale di questa mostra – scrive Massimo Bignardi nella premessa al catalogo –, posta sotto il quesito dell’identità dell’arte, ossia della sua funzione, cui è legata la speranza, traspare chiara nella chiosa del suo saggio, di un valore etico da affidare alle prove ‘creative’ di giovani artisti. Ruocco l’ha fatto con l’imprintig di chi crede fermamente al valore (lui la definisce funzione) che l’arte deve avere nei processi sociali, non tanto come espressione di un ulteriore valore economico da tesaurizzare, quanto del suo farsi espressione di una identità esistenziale, del suo parlare dell’inesprimibile quotidiano, del senso di felicità, di ansia, di angoscia che attraversa la nostra relazione con il mondo. La bellezza di questa mostra, al di là delle qualità formali di ciascuna opera, è il suo essere ‘vera’, autentica, pronta alla ‘difesa’ non di un astratto valore dell’arte, quanto del suo profondo, radicato sentimento, disposto alla riscoperta dei “sensi capaci dell’uomo”; un’occasione, al tempo stesso, di esprimere la necessità di “essere assolutamente moderni”, aderenti agli eventi della metropoli, così come sollecitava Rimbaud, richiamando una forza che è capace d’immaginare, di essere ‘rivoluzionaria’ ”.
“In questa proposta espositiva non abbiamo certo l’impellente e pretenziosa necessità di dare risposte – anche perché la certezza è tra le prerogative della scienza avverte Pasquale Ruocco nel saggio al catalogo – ma sicuramente la volontà di testimoniare quale sia per noi, il ruolo che l’arte può avere (speriamo in un’assunzione di responsabilità della critica) nell’odierna società.
Ciò che ci preme è comprendere se essa abbia un’adesione nell’attuale città o, meglio, che restituisca a quest’ultima l’identità di poleis «frutto cioè di una intenzione , un progetto, un disegno derivante da una sensibilità, da una cultura» , insomma se Apollo, come sperava Gropius, possa far pace con la democrazia e se la bellezza possa tornare ad essere una prospettiva attraverso cui guardare la nostra vita.
Non a caso abbiamo voluto evocare La Défense di Parigi, quartiere della compattezza sociale, del progetto e, al tempo stesso, della continuità ideale della storia, un luogo proposto quale “segnale più evidente ed eloquente della contemporaneità[…] di un nuovo modo di concepire il rapporto tra spazio e vita, in particolare tra questa e la creatività contemporanea”.
Queste sono le ragioni che hanno guidato la scelta a confrontarmi con artisti, compagni di strada, per lo più campani, impegnati in un rapporto quotidiano con ciò che li circonda, la città in prima istanza ma, anche con le tematiche del paesaggio, del viaggio, dell’abitare e della memoria […] La pratica artistica costituisce per loro una relazione con lo spazio e, dunque, con il tempo, consci del fatto che l’arte ha un ruolo nella nostra società; ad essa è affidato il disegno di una Città vivibile, non più intesa, segnalava Cervellati, come “concentrato di disordine […] dove ogni auto-riconoscimento collettivo è reso impossibile […] dove i giovani apprendono le vie della disintegrazione culturale e, insieme, della perdita di ogni possibile prospettiva di convivenza civile”.
Il giorno 25 luglio alle ore 21,00 si terra la performance del Gruppo di sperimentazioni audio video Nella Testa Gomma.
11
luglio 2009
ApeRT09: La Défense. Priorità dello spazio, necessità del tempo
Dall'undici luglio al 02 agosto 2009
arte contemporanea
Location
FËS SHOW ROOM
Minori, Via Roma, 24, (Salerno)
Minori, Via Roma, 24, (Salerno)
Vernissage
11 Luglio 2009, ore 19
Autore
Curatore