Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Apparatus 22 – Arrangements & Haze
Secondo solo show in galleria di Apparatus 22, collettivo artistico che lavora tra Bucarest e Bruxelles. La mostra riflette sull’idea del corpo nel futuro attraverso la serie “Arrangements & Haze”- otto testi poetici su grandi ritagli di pelle- assieme ad oggetti e sculture totalmente inediti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Arrangements & Haze” è il secondo solo show in galleria di Apparatus 22, collettivo artistico che lavora tra Bucarest e Bruxelles.
Mentre i lavori della serie precedente “Several Laws. The Elastic Test” si collocano nei tempi nebulosi in cui stiamo vivendo attraverso una critica alle innumerevoli norme che modellano il corpo nella società contemporanea, "Arrangements & Haze" cambia il punto di vista. Spostando la riflessione sul corpo in un futuro lontano, il collettivo anticipa pensieri poetici che si snodano tra il viscerale e il digitale, tra il piacere e l’abuso e, soprattutto, tra l’impossibile e ciò che potrebbe essere plausibile solo attraverso una radicale immaginazione.
Una sezione della mostra è composta da "Arrangements & Haze", la serie di otto testi su grandi ritagli di pelle che esplorano scenari di corpi radicali in relazione al lavoro, alla tecnologia, alla spiritualità, all'ergonomia estrema e all'economia.
Nessun freno all'immaginazione, né tracce lineari di realismo.
Apparatus 22 ha coniato il termine hardcore minimalism per evidenziare la tensione tra il semplice mezzo formale - un rettangolo di pelle bianca - e l'intensa quintessenza del messaggio tatuato su di esso.
L'intensità veicolata da una forma così sobria risulta possibile, paradossalmente, attraverso un eccesso di immaginazione, amore e criticità combinati insieme: un processo strettamente collegato a SUPRAINFINIT, ovvero il tentativo di Apparatus 22 di immaginare un universo in cui la speranza venga usata come strumento critico. Questo tentativo si oggettivizza in mostra con l’altro corpo di lavori: oggetti e installazioni che sono allo stesso tempo duri e fragili, organici e artificiali, acuti e peculiari, sciamanici e imbevuti di logica (interiore) per prepararsi ad un rituale perturbante.
Protesi per l'immaginazione radicale, queste opere sono tutte incentrate sul processo di mettere insieme e intrecciare pensieri, energie, oggetti ed elementi al di là di ciò che è conosciuto, inconfutabile e manifesto al fine di evocare (le possibili) realtà del corpo nel futuro secondo Apparatus 22.
◆◆◆
Apparatus 22 è un collettivo artistico transdisciplinare fondato nel gennaio 2011 dagli attuali membri Erika Olea, Maria Farcas, Dragos Olea insieme a Ioana Nemes (1979-2011) a Bucarest, Romania.
Dal 2015 tra Bucarest e Bruxelles, Apparatus 22 si definisce come un collettivo di sognatori, ricercatori, attivisti poetici e futurologi (falliti) interessati all’esplorazione delle intricate relazioni tra economia, politica, studi di genere, movimenti sociali, religione e moda al fine di comprendere la società contemporanea. Un recente argomento di ricerca e di riflessione nella pratica di Apparatus 22 è l’universo SUPRAINFINIT: un tentativo di immaginare un universo tra presente e futuro in cui la speranza venga usata come strumento critico.
Nei diversi lavori di Apparatus 22 – installazioni, performance, testi – la realtà si mescola con la finzione e la narrazione, e tutto si fonde con un approccio critico che attinge conoscenza ed esperienza dal mondo del design, della sociologia, della letteratura e dell’economia.
Le opere del collettivo sono state esposte in mostre e festival tra cui: La Biennale di Venezia 2013, MUMOK, Vienna (AT), Brukenthal Museum Contemporary Art Gallery, Sibiu (RO), MAK, Vienna (AT), Steirischer Herbst, Graz (AT), Akademie Schloss Solitude, Stuttgart (DE), Salonul de Proiecte, Bucharest (RO), Museion, Bolzano (IT), Kunsthalle Wien (AT), Onomatopee Eindhoven (NL), La Triennale di Milano (IT), BOZAR – Centre for Fine Arts, Brussels (BE), TIME MACHINE BIENNIAL OF CONTEMPORARY ART, D-0 ARK UNDERGROUND, Konji (BIH), Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles (BE), TRAFO Gallery, Budapest (HU), Futura, Prague (CZ), Ujazdowski Castle – Centre for Contemporary Art, Warsaw (PL), Württembergischer Kunstverein Stuttgart (DE), Contemporary Art Museum (MNAC), Bucharest (RO), KunstMuseum Linz (AT), Osage Foundation (Hong Kong), Progetto Diogene, Turin (IT), Drodesera Festival, Dro (IT), Young Artists Biennial, Bucharest (RO), Oberwelt, Stuttgart (DE), Galeria Nicodim, Bucharest (RO), Nieuwe Vide, Haarlem (NL), Nest, Den Haag, (NL), CIAP, Hasselt (BE), Barriera, Turin (IT), De Appel (NL), Suprainfinit Gallery, Bucharest (RO), GALLLERIAPIÙ, Bologna (IT) etc.; ma anche al di fuori degli spazi istituzionali, con performance in luoghi pubblici, interventi in spazi privati e altre modalità ibride.
Mentre i lavori della serie precedente “Several Laws. The Elastic Test” si collocano nei tempi nebulosi in cui stiamo vivendo attraverso una critica alle innumerevoli norme che modellano il corpo nella società contemporanea, "Arrangements & Haze" cambia il punto di vista. Spostando la riflessione sul corpo in un futuro lontano, il collettivo anticipa pensieri poetici che si snodano tra il viscerale e il digitale, tra il piacere e l’abuso e, soprattutto, tra l’impossibile e ciò che potrebbe essere plausibile solo attraverso una radicale immaginazione.
Una sezione della mostra è composta da "Arrangements & Haze", la serie di otto testi su grandi ritagli di pelle che esplorano scenari di corpi radicali in relazione al lavoro, alla tecnologia, alla spiritualità, all'ergonomia estrema e all'economia.
Nessun freno all'immaginazione, né tracce lineari di realismo.
Apparatus 22 ha coniato il termine hardcore minimalism per evidenziare la tensione tra il semplice mezzo formale - un rettangolo di pelle bianca - e l'intensa quintessenza del messaggio tatuato su di esso.
L'intensità veicolata da una forma così sobria risulta possibile, paradossalmente, attraverso un eccesso di immaginazione, amore e criticità combinati insieme: un processo strettamente collegato a SUPRAINFINIT, ovvero il tentativo di Apparatus 22 di immaginare un universo in cui la speranza venga usata come strumento critico. Questo tentativo si oggettivizza in mostra con l’altro corpo di lavori: oggetti e installazioni che sono allo stesso tempo duri e fragili, organici e artificiali, acuti e peculiari, sciamanici e imbevuti di logica (interiore) per prepararsi ad un rituale perturbante.
Protesi per l'immaginazione radicale, queste opere sono tutte incentrate sul processo di mettere insieme e intrecciare pensieri, energie, oggetti ed elementi al di là di ciò che è conosciuto, inconfutabile e manifesto al fine di evocare (le possibili) realtà del corpo nel futuro secondo Apparatus 22.
◆◆◆
Apparatus 22 è un collettivo artistico transdisciplinare fondato nel gennaio 2011 dagli attuali membri Erika Olea, Maria Farcas, Dragos Olea insieme a Ioana Nemes (1979-2011) a Bucarest, Romania.
Dal 2015 tra Bucarest e Bruxelles, Apparatus 22 si definisce come un collettivo di sognatori, ricercatori, attivisti poetici e futurologi (falliti) interessati all’esplorazione delle intricate relazioni tra economia, politica, studi di genere, movimenti sociali, religione e moda al fine di comprendere la società contemporanea. Un recente argomento di ricerca e di riflessione nella pratica di Apparatus 22 è l’universo SUPRAINFINIT: un tentativo di immaginare un universo tra presente e futuro in cui la speranza venga usata come strumento critico.
Nei diversi lavori di Apparatus 22 – installazioni, performance, testi – la realtà si mescola con la finzione e la narrazione, e tutto si fonde con un approccio critico che attinge conoscenza ed esperienza dal mondo del design, della sociologia, della letteratura e dell’economia.
Le opere del collettivo sono state esposte in mostre e festival tra cui: La Biennale di Venezia 2013, MUMOK, Vienna (AT), Brukenthal Museum Contemporary Art Gallery, Sibiu (RO), MAK, Vienna (AT), Steirischer Herbst, Graz (AT), Akademie Schloss Solitude, Stuttgart (DE), Salonul de Proiecte, Bucharest (RO), Museion, Bolzano (IT), Kunsthalle Wien (AT), Onomatopee Eindhoven (NL), La Triennale di Milano (IT), BOZAR – Centre for Fine Arts, Brussels (BE), TIME MACHINE BIENNIAL OF CONTEMPORARY ART, D-0 ARK UNDERGROUND, Konji (BIH), Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles (BE), TRAFO Gallery, Budapest (HU), Futura, Prague (CZ), Ujazdowski Castle – Centre for Contemporary Art, Warsaw (PL), Württembergischer Kunstverein Stuttgart (DE), Contemporary Art Museum (MNAC), Bucharest (RO), KunstMuseum Linz (AT), Osage Foundation (Hong Kong), Progetto Diogene, Turin (IT), Drodesera Festival, Dro (IT), Young Artists Biennial, Bucharest (RO), Oberwelt, Stuttgart (DE), Galeria Nicodim, Bucharest (RO), Nieuwe Vide, Haarlem (NL), Nest, Den Haag, (NL), CIAP, Hasselt (BE), Barriera, Turin (IT), De Appel (NL), Suprainfinit Gallery, Bucharest (RO), GALLLERIAPIÙ, Bologna (IT) etc.; ma anche al di fuori degli spazi istituzionali, con performance in luoghi pubblici, interventi in spazi privati e altre modalità ibride.
29
settembre 2018
Apparatus 22 – Arrangements & Haze
Dal 29 settembre al 22 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
GALLLERIAPIU’
Bologna, Via Del Porto, 48 a/b, (Bologna)
Bologna, Via Del Porto, 48 a/b, (Bologna)
Orario di apertura
Ma - Me 14.30 - 19.30
Gi - Ve 12.00 - 20.00
Sa 11.00 - 19.00
Vernissage
29 Settembre 2018, ore 18.00
Autore