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Approdo al Faro. Fieri guardiani a dominio del mare
Il faro, simbolo della salvezza, dell’approdo alla certezza della terra ferma, scia luminosa nella notte oscura, è il tema conduttore della mostra. Oltre ottanta opere scaturite dalla creatività di ben 48 artisti, dedicate alle sentinelle del mare.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Qualcosa di profondo e inspiegabile lega l’uomo al faro: forse il fatto di trovarsi al confine fra due elementi, l’idea della terra dopo una lunga navigazione, un segnale per evitare il naufragio.
Il faro, simbolo della salvezza, dell’approdo alla certezza della terra ferma, scia luminosa nella notte oscura, è il tema conduttore della mostra “APPRODO AL FARO – Fieri guardiani a dominio del mare” organizzata dalla Galleria Babele di Firenze, in trasferta estiva nel porto turistico della Marina di Scarlino, in località Puntone (Scarlino, GR), dal 23 luglio al 4 settembre 2016.
Inaugurazione il 23 luglio 2016 alle ore 18.
Curata da Laura Accordi, la rassegna presenta una selezione di oltre ottanta opere scaturite dalla fantasia e dalla creatività di ben 48 di artisti, realizzate nelle tecniche più diverse e dalla resa artistica di vario livello, come è ovvio per una mostra di natura collettiva, che comunque presenta personalità affermate sia in campo nazionale che internazionale, come:
Beatrice Bartolozzi, Romola Bellandi, Julia Binfield, Conc, Carlo Cresti, Fabio De Poli, Giovanna Di Marco, Michele Fabbricatore, Francesco Faina, Stefano Faravelli, Sophie Fatus, Giovanna Fra, Caroline Gallois, Gabriele Genini, Patrizio Gervasoni, Gabriella Giandelli, Giorgio Maria Griffa, Giuliano Grittini, Angelo Ibba, Roberto Innocenti, Iucu, Ana Kapor, Simonetta Leonetti, Marco Lodola, Piera Luisolo, Marta Luppi, Emanuele Luzzati, Giovanni Manna, Tommaso Manzi, Marina Marcolin, Cecco Mariniello, Alessandro Mascelli, Luca Matti, Franco Matticchio, Lorenzo Mattotti, Lea Monetti, Arianna Papini, Roberto Perini, Lorenzo Perrone, Vincenzo Piazza, Andrea Rauch, Aleandro Roncarà, Filippo Sassòli, Guido Scarabottolo, Gianna Scoino, Emanuele Scoppola, Pietro Spica, Giampaolo Talani.
Un tema fortemente simbolico, dunque, nel quale l’elemento paesaggistico, reale o sognato, si
coniuga alla molteplicità di linguaggi artistici (acquerello, incisione, olio, collage, pastello,
tecniche miste, giclée e scultura) per ricreare scenari suggestivi che mostrano scogliere, cartine geografiche, vele, gabbiani, flutti scomposti e lidi sicuri. Dai fari scozzesi, a quelli della coste d’America, dalla sua personificazione, alla sua stilizzazione, è vasta la varietà di interpretazioni che un motivo come quello del faro può suscitare, sia per la sua valenza metonimica riconnessa al più vasto “topos” della sicurezza, sia in quanto sineddoche del tema marino.
Non solo, dunque, marine made in Italy d’animo solitario e romantico, ma baie e insenature, dove si stagliano questi giganti da un solo occhio, guida e soccorso per i naviganti dai tempi dei Fenici e grandi protagonisti di quest’anno, vista la recente decisione governativa di dare in concessione 11 fari sul territorio nazionale per la realizzazione di resort.
Relativamente alla genesi di questo progetto, spiega la curatrice Laura Accordi: «A partire dagli acquerelli che Giorgio Maria Griffa ha realizzato durante un viaggio in Scozia, tra scogliere, isole sperdute e promontori selvaggi, alla ricerca dei fari costruiti dal padre e dal nonno del grande scrittore Robert Louis Stevenson, il progetto è andato sviluppandosi in una raccolta ben più ampia e variegata, dove artisti di chiara fama hanno fornito una loro personale interpretazione del tema “faro”, più descrittiva e geografica alcuni, più simbolica e concettuale altri».
Così troviamo isole, fari e falesie, fra i fiordi norvegesi negli acquerelli neo-vittoriani di Romola Bellandi, che ricordano estati lente e pacate d’antan; la reinterpretazione del faro, con il suo mondo metamorfico di Beatrice Bartolozzi; i fari scozzesi di Julia Binfield con le storie di pirati e isole rocciose che testimoniano; quelli fiabeschi e dedicati al femineo, del collage di Giovanna Di Marco, della tela di Sophie Fatus o dell’opera di Arianna Papini, dipinta su tavola di legno proveniente da una barca; i fari di Ana Kapor, dove l’equilibrio e la perfezione stilistica rendono atmosfere di sogno e sospensione; e ancora dal “mundus imaginalis”, il faro proposto dalla scultura “Città dei desideri”di Michele Fabbricatore, ispirato a “Le Città invisibili” di Calvino, dove il faro, in un’atmosfera d’incanto e ieratica fissità, richiama alla mente l’arte bizantina e diviene guida e punto mediano fra salvezza e perdizione.
Ironiche e surrealiste sono invece le interpretazioni di Roberto Perini, iconiche quelle di Fabio De Poli, pop-immaginifiche quelle del giovane artista pavese Iucu (per il quale è di rigore l’uso dei materiali di recupero), dalle forme e dai colori gioiosi e spumeggianti quelle di Pietro Spica, mentre nell’acquerello di Cecco Mariniello (che ama definirsi pittore neo-romantico e comico trascendentale), il faro si staglia forte e luminoso su un’isola: un pezzo di mare che sembra un acquario, dove l’acqua, invece di scorrere, accetta per un attimo di accogliere e conservare.
Veri e propri contenitori per illusioni e viaggi lontani, sono le opere di Angelo Ibba, cartografo
dell’immaginario, mentre nei lavori di Marta Luppi i fari sono rappresentati da poetici “notturni” scaturiti dall’incontro di materia colore (acrilici, tempere e matite) e carta catramata proveniente da navi dismesse. Ma non potevano mancare il mondo pop di Aleandro Roncarà, il gioco di luci e forme, linee e “liscezze” di Filippo Sassòli, la fisicità dinamica del colore di Giovanna Fra, il realismo magico di Giampaolo Talani, così come l’humor sottile di Franco Matticchio e lo stile grafico raffinato delle stampe giclée di grandi artisti designer come Conc, Guido Scarabottolo, Andrea Rauch e Lorenzo Mattotti, il quale propone uno stupendo pastello, realizzato per un manifesto pubblicitario dell’ENI. Non potevano mancare le tonalità gioiose di Emanuele Luzzati e Flavio Costantini, nelle opere messe a disposizione per l’occasione dal Museo Luzzati di Genova.
Marco Lodola presenta uno dei suoi suggestivi lavori coloratissimi e suggestivi, mentre gradazioni cromatiche di foloniana memoria distinguono gli acquerelli e le tempere a uovo di Patrizio Gervasoni, appassionato velista in solitario, o i teneri pastelli di Carlo Cresti.
Un netto riferimento alla cultura come “faro” della civiltà è invece insito nell’acquerello e china di Roberto Innocenti, poi inserito e così enfatizzato in un Ex Libris, così come Lorenzo Perrone, artista dei “libri bianchi”, che nella sua scultura propone un faro costituito da una pila di due metri di volumi sovrapposti.
Come i fari di Giorgio Maria Griffa, anche altri sono identificabili geograficamente: è il caso delle opere di Gabriele Genini che a mo’ di cayer de voyage ha ritratto i fari dell’Elba, dei lavori di Stefano Faravelli ispirati da un viaggio nel mito delle selkies irlandesi e dalle fate foca Yagan della Patagonia, delle interpretazioni di Caroline Gallois in cui si riconosce ”Roter Sand”, il faro di Bremerhaven ” nel Mare del Nord, o di quelle della Lanterna di Genova di Luzzati e Costantini, o ancora del Faro di Nizza di Piera Luisolo.
Un vero e proprio inno all’estate, dunque, e ad uno dei suoi indiscussi protagonisti: il mare, visto, ritratto e sentito da “dentro” e da “fuori”.
La mostra “APPRODO AL FARO – Fieri guardiani a dominio del mare”sarà aperta dal 23 luglio al 4 settembre 2016, in concomitanza anche con la regata velica internazionale 2016 X-35 World Championship.
Informazioni 339 2330625 - 0566 867001
press@babelefirenze.com – www.babelefirenze.com
Qualcosa di profondo e inspiegabile lega l’uomo al faro: forse il fatto di trovarsi al confine fra due elementi, l’idea della terra dopo una lunga navigazione, un segnale per evitare il naufragio.
Il faro, simbolo della salvezza, dell’approdo alla certezza della terra ferma, scia luminosa nella notte oscura, è il tema conduttore della mostra “APPRODO AL FARO – Fieri guardiani a dominio del mare” organizzata dalla Galleria Babele di Firenze, in trasferta estiva nel porto turistico della Marina di Scarlino, in località Puntone (Scarlino, GR), dal 23 luglio al 4 settembre 2016.
Inaugurazione il 23 luglio 2016 alle ore 18.
Curata da Laura Accordi, la rassegna presenta una selezione di oltre ottanta opere scaturite dalla fantasia e dalla creatività di ben 48 di artisti, realizzate nelle tecniche più diverse e dalla resa artistica di vario livello, come è ovvio per una mostra di natura collettiva, che comunque presenta personalità affermate sia in campo nazionale che internazionale, come:
Beatrice Bartolozzi, Romola Bellandi, Julia Binfield, Conc, Carlo Cresti, Fabio De Poli, Giovanna Di Marco, Michele Fabbricatore, Francesco Faina, Stefano Faravelli, Sophie Fatus, Giovanna Fra, Caroline Gallois, Gabriele Genini, Patrizio Gervasoni, Gabriella Giandelli, Giorgio Maria Griffa, Giuliano Grittini, Angelo Ibba, Roberto Innocenti, Iucu, Ana Kapor, Simonetta Leonetti, Marco Lodola, Piera Luisolo, Marta Luppi, Emanuele Luzzati, Giovanni Manna, Tommaso Manzi, Marina Marcolin, Cecco Mariniello, Alessandro Mascelli, Luca Matti, Franco Matticchio, Lorenzo Mattotti, Lea Monetti, Arianna Papini, Roberto Perini, Lorenzo Perrone, Vincenzo Piazza, Andrea Rauch, Aleandro Roncarà, Filippo Sassòli, Guido Scarabottolo, Gianna Scoino, Emanuele Scoppola, Pietro Spica, Giampaolo Talani.
Un tema fortemente simbolico, dunque, nel quale l’elemento paesaggistico, reale o sognato, si
coniuga alla molteplicità di linguaggi artistici (acquerello, incisione, olio, collage, pastello,
tecniche miste, giclée e scultura) per ricreare scenari suggestivi che mostrano scogliere, cartine geografiche, vele, gabbiani, flutti scomposti e lidi sicuri. Dai fari scozzesi, a quelli della coste d’America, dalla sua personificazione, alla sua stilizzazione, è vasta la varietà di interpretazioni che un motivo come quello del faro può suscitare, sia per la sua valenza metonimica riconnessa al più vasto “topos” della sicurezza, sia in quanto sineddoche del tema marino.
Non solo, dunque, marine made in Italy d’animo solitario e romantico, ma baie e insenature, dove si stagliano questi giganti da un solo occhio, guida e soccorso per i naviganti dai tempi dei Fenici e grandi protagonisti di quest’anno, vista la recente decisione governativa di dare in concessione 11 fari sul territorio nazionale per la realizzazione di resort.
Relativamente alla genesi di questo progetto, spiega la curatrice Laura Accordi: «A partire dagli acquerelli che Giorgio Maria Griffa ha realizzato durante un viaggio in Scozia, tra scogliere, isole sperdute e promontori selvaggi, alla ricerca dei fari costruiti dal padre e dal nonno del grande scrittore Robert Louis Stevenson, il progetto è andato sviluppandosi in una raccolta ben più ampia e variegata, dove artisti di chiara fama hanno fornito una loro personale interpretazione del tema “faro”, più descrittiva e geografica alcuni, più simbolica e concettuale altri».
Così troviamo isole, fari e falesie, fra i fiordi norvegesi negli acquerelli neo-vittoriani di Romola Bellandi, che ricordano estati lente e pacate d’antan; la reinterpretazione del faro, con il suo mondo metamorfico di Beatrice Bartolozzi; i fari scozzesi di Julia Binfield con le storie di pirati e isole rocciose che testimoniano; quelli fiabeschi e dedicati al femineo, del collage di Giovanna Di Marco, della tela di Sophie Fatus o dell’opera di Arianna Papini, dipinta su tavola di legno proveniente da una barca; i fari di Ana Kapor, dove l’equilibrio e la perfezione stilistica rendono atmosfere di sogno e sospensione; e ancora dal “mundus imaginalis”, il faro proposto dalla scultura “Città dei desideri”di Michele Fabbricatore, ispirato a “Le Città invisibili” di Calvino, dove il faro, in un’atmosfera d’incanto e ieratica fissità, richiama alla mente l’arte bizantina e diviene guida e punto mediano fra salvezza e perdizione.
Ironiche e surrealiste sono invece le interpretazioni di Roberto Perini, iconiche quelle di Fabio De Poli, pop-immaginifiche quelle del giovane artista pavese Iucu (per il quale è di rigore l’uso dei materiali di recupero), dalle forme e dai colori gioiosi e spumeggianti quelle di Pietro Spica, mentre nell’acquerello di Cecco Mariniello (che ama definirsi pittore neo-romantico e comico trascendentale), il faro si staglia forte e luminoso su un’isola: un pezzo di mare che sembra un acquario, dove l’acqua, invece di scorrere, accetta per un attimo di accogliere e conservare.
Veri e propri contenitori per illusioni e viaggi lontani, sono le opere di Angelo Ibba, cartografo
dell’immaginario, mentre nei lavori di Marta Luppi i fari sono rappresentati da poetici “notturni” scaturiti dall’incontro di materia colore (acrilici, tempere e matite) e carta catramata proveniente da navi dismesse. Ma non potevano mancare il mondo pop di Aleandro Roncarà, il gioco di luci e forme, linee e “liscezze” di Filippo Sassòli, la fisicità dinamica del colore di Giovanna Fra, il realismo magico di Giampaolo Talani, così come l’humor sottile di Franco Matticchio e lo stile grafico raffinato delle stampe giclée di grandi artisti designer come Conc, Guido Scarabottolo, Andrea Rauch e Lorenzo Mattotti, il quale propone uno stupendo pastello, realizzato per un manifesto pubblicitario dell’ENI. Non potevano mancare le tonalità gioiose di Emanuele Luzzati e Flavio Costantini, nelle opere messe a disposizione per l’occasione dal Museo Luzzati di Genova.
Marco Lodola presenta uno dei suoi suggestivi lavori coloratissimi e suggestivi, mentre gradazioni cromatiche di foloniana memoria distinguono gli acquerelli e le tempere a uovo di Patrizio Gervasoni, appassionato velista in solitario, o i teneri pastelli di Carlo Cresti.
Un netto riferimento alla cultura come “faro” della civiltà è invece insito nell’acquerello e china di Roberto Innocenti, poi inserito e così enfatizzato in un Ex Libris, così come Lorenzo Perrone, artista dei “libri bianchi”, che nella sua scultura propone un faro costituito da una pila di due metri di volumi sovrapposti.
Come i fari di Giorgio Maria Griffa, anche altri sono identificabili geograficamente: è il caso delle opere di Gabriele Genini che a mo’ di cayer de voyage ha ritratto i fari dell’Elba, dei lavori di Stefano Faravelli ispirati da un viaggio nel mito delle selkies irlandesi e dalle fate foca Yagan della Patagonia, delle interpretazioni di Caroline Gallois in cui si riconosce ”Roter Sand”, il faro di Bremerhaven ” nel Mare del Nord, o di quelle della Lanterna di Genova di Luzzati e Costantini, o ancora del Faro di Nizza di Piera Luisolo.
Un vero e proprio inno all’estate, dunque, e ad uno dei suoi indiscussi protagonisti: il mare, visto, ritratto e sentito da “dentro” e da “fuori”.
La mostra “APPRODO AL FARO – Fieri guardiani a dominio del mare”sarà aperta dal 23 luglio al 4 settembre 2016, in concomitanza anche con la regata velica internazionale 2016 X-35 World Championship.
Informazioni 339 2330625 - 0566 867001
press@babelefirenze.com – www.babelefirenze.com
23
luglio 2016
Approdo al Faro. Fieri guardiani a dominio del mare
Dal 23 luglio al 04 settembre 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA ATLANTE – SPAZIO 16
Scarlino, Località Puntone , (Grosseto)
Scarlino, Località Puntone , (Grosseto)
Orario di apertura
Lunedì - Domenica dalle 17 alle 23.
Vernissage
23 Luglio 2016, Ore 18,00
Autore