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Appunti per una storia della fotografia al femminile
Obiettivo della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia per l’anno 2006 è di tracciare una guida di ‘appunti’ per metter in risalto un patrimonio di cultura e creatività che traspare dalla storia della fotografia internazionale, fin dagli albori e che, per oltre centocinquant’anni, ha imposto un modo spesso assolutamente diverso di vedere
Comunicato stampa
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La II edizione della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia ha per titolo ‘Appunti per una storia della fotografia al femminile’, la sintesi di un concetto che non deve far pensare ad atteggiamenti di rivendicazioni femministe. L’arte non ha sesso. Semmai, sottolineare ‘le differenze’, supposte, sarebbe mortificante proprio per le donne che hanno lasciato, e continuano a lasciare, impronte indelebili nell’evoluzione della fotografia come arte autonoma.
Obiettivo della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia per l’anno 2006 è di tracciare una guida di ‘appunti’ per metter in risalto un patrimonio di cultura e creatività che traspare dalla storia della fotografia internazionale, fin dagli albori e che, per oltre centocinquant’anni, ha imposto un modo spesso assolutamente diverso di vedere.
Una storia della fotografia osservata da angolature diverse che non mancherà di stupire per genialità e sensibilità, per innovativi atteggiamenti e libertà espressiva.
Le artiste donne in fotografia sono state tante e bravissime, ed oggi sono protagoniste delle più rilucenti sfaccettature di un diamante purissimo, la fotografia nelle arti visuali, che sta regalando galattiche avventure nell’universo dell’immagine.
Oltre cinquecento immagini, selezionate per il prestigioso Museo Santa Giulia, che provengono dal mondo intero per far conoscere al vastissimo pubblico opere d’arte autentiche – non mortificanti copie contemporanee – delle autrici più significative: dalla splendida pioniera Julia Margaret Cameron, che a metà Ottocento produsse ritratti di intensa bellezza, alla giovane cinese Cui Xiuwen e alla giapponese Shinako Sato, fra le più interessanti proposte contemporanee. Il percorso, assai complesso, tocca i punti focali dei generi in fotografia e attraversa le diverse culture d’Europa e Americhe: il fotogiornalismo con le maestre americane Berenice Abbott, attenta anche alla sperimentazione, e Margaret Bourke White, entrate a pieno diritto nel Gotha dei grandi, assieme a Dorothea Lange; e l’italiana Letizia Battaglia che, a colpi di riprese, ha combattuto la lotta contro la mafia e le sperequazioni sociali in Sicilia. Altre, invece, hanno osservato l’universo personale come la celeberrima Francesca Woodman o Sally Mann. Cindy Sherman e Orlan da sempre sono i soggetti stessi delle loro opere: autoritratti in continue diverse personificazioni, e prima di loro la surrealista Claude Cahun. La moda, la moda è donna e in duplice valenza: Lillian Bassman e Louise Dahl-Wolf, protagoniste delle riviste patinate, Deborah Turbeville, Sarah Moon. L’erotismo e l’estetica del corpo con Ruth Bernhard. E le punte avanzate della sperimentazione che vengono da assai lontano, dalla Bauhaus con Lucia Moholy e Toni von Haken, per investire la contemporaneità con Eleonor Antin e Shirin Neshat, la prima americana e la seconda iraniana. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini alla creatività. La mostra è un’affascinante ‘giro del mondo’ della fotografia a bordo della macchina del tempo che, dal 1860 alle ricerche contemporanee, plana in tantissimi Paesi e si sofferma a mettere in luce genialità incomparabili con immagini indimenticabili.
Obiettivo della Biennale Internazionale della Fotografia di Brescia per l’anno 2006 è di tracciare una guida di ‘appunti’ per metter in risalto un patrimonio di cultura e creatività che traspare dalla storia della fotografia internazionale, fin dagli albori e che, per oltre centocinquant’anni, ha imposto un modo spesso assolutamente diverso di vedere.
Una storia della fotografia osservata da angolature diverse che non mancherà di stupire per genialità e sensibilità, per innovativi atteggiamenti e libertà espressiva.
Le artiste donne in fotografia sono state tante e bravissime, ed oggi sono protagoniste delle più rilucenti sfaccettature di un diamante purissimo, la fotografia nelle arti visuali, che sta regalando galattiche avventure nell’universo dell’immagine.
Oltre cinquecento immagini, selezionate per il prestigioso Museo Santa Giulia, che provengono dal mondo intero per far conoscere al vastissimo pubblico opere d’arte autentiche – non mortificanti copie contemporanee – delle autrici più significative: dalla splendida pioniera Julia Margaret Cameron, che a metà Ottocento produsse ritratti di intensa bellezza, alla giovane cinese Cui Xiuwen e alla giapponese Shinako Sato, fra le più interessanti proposte contemporanee. Il percorso, assai complesso, tocca i punti focali dei generi in fotografia e attraversa le diverse culture d’Europa e Americhe: il fotogiornalismo con le maestre americane Berenice Abbott, attenta anche alla sperimentazione, e Margaret Bourke White, entrate a pieno diritto nel Gotha dei grandi, assieme a Dorothea Lange; e l’italiana Letizia Battaglia che, a colpi di riprese, ha combattuto la lotta contro la mafia e le sperequazioni sociali in Sicilia. Altre, invece, hanno osservato l’universo personale come la celeberrima Francesca Woodman o Sally Mann. Cindy Sherman e Orlan da sempre sono i soggetti stessi delle loro opere: autoritratti in continue diverse personificazioni, e prima di loro la surrealista Claude Cahun. La moda, la moda è donna e in duplice valenza: Lillian Bassman e Louise Dahl-Wolf, protagoniste delle riviste patinate, Deborah Turbeville, Sarah Moon. L’erotismo e l’estetica del corpo con Ruth Bernhard. E le punte avanzate della sperimentazione che vengono da assai lontano, dalla Bauhaus con Lucia Moholy e Toni von Haken, per investire la contemporaneità con Eleonor Antin e Shirin Neshat, la prima americana e la seconda iraniana. Le frontiere non esistono, nemmeno i confini alla creatività. La mostra è un’affascinante ‘giro del mondo’ della fotografia a bordo della macchina del tempo che, dal 1860 alle ricerche contemporanee, plana in tantissimi Paesi e si sofferma a mettere in luce genialità incomparabili con immagini indimenticabili.
09
giugno 2006
Appunti per una storia della fotografia al femminile
Dal 09 giugno al 14 settembre 2006
fotografia
Location
MUSEO DI SANTA GIULIA
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Brescia, Via Dei Musei, 81/B, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle ore 10 alle 18 - lunedì chiuso
Vernissage
9 Giugno 2006, ore 17
Autore
Curatore