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Arcadia. Armonia e inquietudine
La collezione permanente del Museo Casa Giorgione entra in dialogo con l’opera di alcuni artisti contemporanei.
Comunicato stampa
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Continua LIQUIDA, il Festival d’arte contemporanea promosso dalla Provincia di Treviso, con una esposizione realizzata al Museo Casa Giorgione in collaborazione con il Comune di Castelfranco Veneto.
La collezione permanente del Museo Casa Giorgione entra in dialogo con l’opera di alcuni artisti contemporanei. Lavori che evocano suggestioni culturali a cavallo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo, partendo dal sentire legato alla letteratura bucolica in relazione al paesaggio. Valori legati alla natura - oggi più che mai attuali – vista come metafora di armonia. Ma per converso anche l’inquietudine circa i cambiamenti del tempo evocata dai testi di Giovan Battista Abioso, che annulla la prospettiva edificante dell’esistenza. Astronomo, astrologo e matematico, il personaggio fu il possibile committente dell’opera affrescata al primo piano della casa.
Nel primo piano vi sono gli interventi di Lisa Castellani, con la serie Walk. Una ricerca che pone grande attenzione a quello che lei stessa definisce “il mondo minore” che la circonda, fatto di quotidianità e storia condivisa. Questi aspetti si vedono nelle ricerche sulla vegetazione e gli anfratti naturali, in una relazione profonda tra la propria esperienza e quella collettiva.
Nella sala del Fregio delle Arti liberali e meccaniche, sono posti due interventi di Silvano Tessarollo. Lo scultore propone il suo bagaglio iconografico che dialoga con i simboli dell’affresco. La materia dello scultore fa emergere teschi dalla terra, corpi esili di cani deperiti. Opere che testimoniano un forse senso di inquietudine, creando un percorso fortemente evocativo.
Cristina Treppo, tra le altre, presenta l’installazione Situazione Transitoria. Una sensazione di attesa e di sospensione, quasi a creare un lieve senso onirico delle cose. Attimi che si susseguono a attimi dove non sembra succedere niente, un sentire tendente alla atemporalità.
I fiori disseminati qua e là sono immobili, non possono sbocciare, sfiorire o decomporsi: sono cristallizzati in depositi di vernice, cera e inchiostro. Sono i residui di fioriture, simulacri di un processo di metamorfosi ancora in atto. Qualcosa è successo, e proprio il suo realizzarsi ha reso impossibile lo svolgersi del passo successivo, bloccando ogni cosa. E’ un momento di passaggio, lunghissimo e al tempo stesso immobile, perenne, in una dinamica solo all’apparenza contraddittoria.
Il gruppo collettivo KORE espone in anteprima il video Il sapore seducente dell’apparenza, una produzione di video-arte dal sapore fortemente intermediale. Immagini simboliche che celano sensualità, mistero, passione ed enigmi al loro interno.
All’ultimo piano, in apertura del percorso del sottotetto, si trovano quadri di Ampelio Zappalorto. L’autore crea una sequenza di opere di piccolo formato, disposte in modo quasi installativo, modulando la presenza delle tele. Soggetti carichi di simbolismi, immagini all’apparenza semplici nella costruzione, che celano una visionarietà fatta di archetipi.
Miriam Pertegato crea un intervento delicato con più cicli di disegni che si dipanano per Casa Giorgione. L’autrice con il suo tratto raffinato crea delle immagini in cui sono relazionati corpi di donna con elementi vegetali, entrambe essenze primarie e perfette. Un segno pulito e indagatore quello della Pertegato, creando una iconografia elegante ed essenziale.
A concludere il percorso espositivo la installazione di Laure Keyrouz. Un’opera che accentua un senso inquieto e misterico, in cui a livello embrionale è citata la dimensione naturale giorgionesca. Questo lavoro dialoga con una serie di fotografia di Tessarollo, una sorta di nature morte dell’inquietudine, prologo teatrale ed emotivo della mostra.
La collezione permanente del Museo Casa Giorgione entra in dialogo con l’opera di alcuni artisti contemporanei. Lavori che evocano suggestioni culturali a cavallo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del secolo successivo, partendo dal sentire legato alla letteratura bucolica in relazione al paesaggio. Valori legati alla natura - oggi più che mai attuali – vista come metafora di armonia. Ma per converso anche l’inquietudine circa i cambiamenti del tempo evocata dai testi di Giovan Battista Abioso, che annulla la prospettiva edificante dell’esistenza. Astronomo, astrologo e matematico, il personaggio fu il possibile committente dell’opera affrescata al primo piano della casa.
Nel primo piano vi sono gli interventi di Lisa Castellani, con la serie Walk. Una ricerca che pone grande attenzione a quello che lei stessa definisce “il mondo minore” che la circonda, fatto di quotidianità e storia condivisa. Questi aspetti si vedono nelle ricerche sulla vegetazione e gli anfratti naturali, in una relazione profonda tra la propria esperienza e quella collettiva.
Nella sala del Fregio delle Arti liberali e meccaniche, sono posti due interventi di Silvano Tessarollo. Lo scultore propone il suo bagaglio iconografico che dialoga con i simboli dell’affresco. La materia dello scultore fa emergere teschi dalla terra, corpi esili di cani deperiti. Opere che testimoniano un forse senso di inquietudine, creando un percorso fortemente evocativo.
Cristina Treppo, tra le altre, presenta l’installazione Situazione Transitoria. Una sensazione di attesa e di sospensione, quasi a creare un lieve senso onirico delle cose. Attimi che si susseguono a attimi dove non sembra succedere niente, un sentire tendente alla atemporalità.
I fiori disseminati qua e là sono immobili, non possono sbocciare, sfiorire o decomporsi: sono cristallizzati in depositi di vernice, cera e inchiostro. Sono i residui di fioriture, simulacri di un processo di metamorfosi ancora in atto. Qualcosa è successo, e proprio il suo realizzarsi ha reso impossibile lo svolgersi del passo successivo, bloccando ogni cosa. E’ un momento di passaggio, lunghissimo e al tempo stesso immobile, perenne, in una dinamica solo all’apparenza contraddittoria.
Il gruppo collettivo KORE espone in anteprima il video Il sapore seducente dell’apparenza, una produzione di video-arte dal sapore fortemente intermediale. Immagini simboliche che celano sensualità, mistero, passione ed enigmi al loro interno.
All’ultimo piano, in apertura del percorso del sottotetto, si trovano quadri di Ampelio Zappalorto. L’autore crea una sequenza di opere di piccolo formato, disposte in modo quasi installativo, modulando la presenza delle tele. Soggetti carichi di simbolismi, immagini all’apparenza semplici nella costruzione, che celano una visionarietà fatta di archetipi.
Miriam Pertegato crea un intervento delicato con più cicli di disegni che si dipanano per Casa Giorgione. L’autrice con il suo tratto raffinato crea delle immagini in cui sono relazionati corpi di donna con elementi vegetali, entrambe essenze primarie e perfette. Un segno pulito e indagatore quello della Pertegato, creando una iconografia elegante ed essenziale.
A concludere il percorso espositivo la installazione di Laure Keyrouz. Un’opera che accentua un senso inquieto e misterico, in cui a livello embrionale è citata la dimensione naturale giorgionesca. Questo lavoro dialoga con una serie di fotografia di Tessarollo, una sorta di nature morte dell’inquietudine, prologo teatrale ed emotivo della mostra.
09
ottobre 2010
Arcadia. Armonia e inquietudine
Dal 09 ottobre al 07 novembre 2010
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEO CASA GIORGIONE
Castelfranco Veneto, Piazza San Liberale, (Treviso)
Castelfranco Veneto, Piazza San Liberale, (Treviso)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15-18.30
domenica 10-19
Vernissage
9 Ottobre 2010, ore 17.30
Autore
Curatore