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Archeologia contemporanea
Tre artisti, appartenenti a tre diverse generazioni propongono un viaggio attraverso ciò che loro intendono come “archeologia” in rapporto al “hic et nunc” in cui operano
Comunicato stampa
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La galleria “Spazio Fisico” coerentemente alla propria finalità di operare ricerca culturale si rende partecipe alle “Giornate Europee del Patrimonio” allestendo questa mostra in bilico tra il recupero e il restauro di un bene sommerso.
Spazio fisico
Dall'apparente dicotomia di termini come ARCHEOLOGIA e CONTEMPORANEITA' nasce, in occasione delle "Giornate Europee del Patrimonio" (24 e 25 settembre 2005), quest'esposizione. Tre artisti, appartenenti a tre diverse generazioni propongono un viaggio attraverso ciò che loro intendono come "archeologia" in rapporto al "hic et nunc" in cui operano.
Guidotti Giancarlo, 1945, attraverso strappi da muri in procinto di essere demoliti ci restituisce frammenti “storici”, che contengono le tracce di chi in quei luoghi ha vissuto. Questi strappi inoltre, nel rapporto tra frammento e campo neutro, richiamano mappe geografiche, rimandando ad un ipotetico viaggio.
E' proprio dai luoghi che ha visitato che muove l'opera di Massimo Rossi, 1961. Lui è l'artista/viaggiatore che nel suo vagabondare in posti disparati raccoglie ciò di cui sono costituite le sue opere: sacchi con stampe e disegni connotanti i luoghi e le culture con cui è venuto in contatto, da lui rielaborati e restituiti ad una forma estetica.
Alessandro Mezzadri, 1980, fa il cosiddetto "balzo in avanti" proponendo un'archeologia quasi "futuribile". Disegna su cartoni ondulati da imballaggio, il suo intervento si lega ad elementi che rimandano al design contemporaneo ma nella chiave della deformazione, distaccandosi dalle raffigurazioni raggruppabili nel sistema delle "Belle Arti", Mezzadri crea oggetti nuovi: curvi, bombati, dai colori puri e forti stesi per nette campiture e vicini al mondo del fumetto.
Strappi ricordi, di viaggio, disegno ecc. costituiscono archeologia contemporanea intesa come recupero oggettivo di ciò che è superato o non considerato dall'odierna società dei consumi in cui viviamo ma che, appunto attraverso queste diverse interpretazioni, diventa qualcosa d'importante costituendo un "teatro della memoria collettiva".
Chiara Messori
Spazio fisico
Dall'apparente dicotomia di termini come ARCHEOLOGIA e CONTEMPORANEITA' nasce, in occasione delle "Giornate Europee del Patrimonio" (24 e 25 settembre 2005), quest'esposizione. Tre artisti, appartenenti a tre diverse generazioni propongono un viaggio attraverso ciò che loro intendono come "archeologia" in rapporto al "hic et nunc" in cui operano.
Guidotti Giancarlo, 1945, attraverso strappi da muri in procinto di essere demoliti ci restituisce frammenti “storici”, che contengono le tracce di chi in quei luoghi ha vissuto. Questi strappi inoltre, nel rapporto tra frammento e campo neutro, richiamano mappe geografiche, rimandando ad un ipotetico viaggio.
E' proprio dai luoghi che ha visitato che muove l'opera di Massimo Rossi, 1961. Lui è l'artista/viaggiatore che nel suo vagabondare in posti disparati raccoglie ciò di cui sono costituite le sue opere: sacchi con stampe e disegni connotanti i luoghi e le culture con cui è venuto in contatto, da lui rielaborati e restituiti ad una forma estetica.
Alessandro Mezzadri, 1980, fa il cosiddetto "balzo in avanti" proponendo un'archeologia quasi "futuribile". Disegna su cartoni ondulati da imballaggio, il suo intervento si lega ad elementi che rimandano al design contemporaneo ma nella chiave della deformazione, distaccandosi dalle raffigurazioni raggruppabili nel sistema delle "Belle Arti", Mezzadri crea oggetti nuovi: curvi, bombati, dai colori puri e forti stesi per nette campiture e vicini al mondo del fumetto.
Strappi ricordi, di viaggio, disegno ecc. costituiscono archeologia contemporanea intesa come recupero oggettivo di ciò che è superato o non considerato dall'odierna società dei consumi in cui viviamo ma che, appunto attraverso queste diverse interpretazioni, diventa qualcosa d'importante costituendo un "teatro della memoria collettiva".
Chiara Messori
23
settembre 2005
Archeologia contemporanea
Dal 23 settembre al primo ottobre 2005
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
SPAZIO FISICO
Modena, Via San Salvatore, 11, (Modena)
Modena, Via San Salvatore, 11, (Modena)
Orario di apertura
sabato 24 settembre, domenica 25 settembre e sabato 1 ottobre ore 18-21
Vernissage
23 Settembre 2005, ore 20.30
Autore
Curatore