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Archeologie del contemporaneo
Archeologie del contemporaneo è il titolo, quasi un ossimoro, della rassegna che ospita il lavoro di sei artisti di diversa generazione, con diversa formazione; artisti che operano con il disegno, la scultura, la fotografia, la pittura, l’installazione.
Comunicato stampa
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Il XXI secolo ha preso l’abbrivio e sulla scena futura incombono le rovine di un passato più che recente. Del resto quello nel quale viviamo è un tempo in cui tutto è soggetto a una veloce trasformazione. Ciò che oggi appare moderno, domani potrebbe già essere obsoleto. Il paesaggio, in tal senso, è esemplare.
Il passare del tempo, appunto, la sua inesorabilità è la riflessione che sottende a questa mostra che inaugurerà il 15 maggio alla Galleria Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno.
Archeologie del contemporaneo è il titolo, quasi un ossimoro, della rassegna che ospita il lavoro di sei artisti di diversa generazione, con diversa formazione; artisti che operano con il disegno, la scultura, la fotografia, la pittura, l’installazione.
Lo spazio della galleria accoglie lavori di tema archeologico di Anne e Patrick Poirier, tra i più conosciuti artisti del panorama dell’arte contemporanea in Francia, quelli di tema paesaggistico di Ferdinando Greco, che dalla Pompei d’oggi della serie dei Tombini decalcati dall’asfalto negli anni Settanta incontra, in una serie di opere più recenti, la Natura, imponente e minacciosa. E’ forse un monito alle nostre coscienze poco reattive di fronte ai problemi del paesaggio, ma soprattutto dell’uomo, a cui si ispirano i toccanti lavori sulla memoria di Federico Simonelli. Poetici i grandi disegni di Elisabeth Scherffig, che ricostruiscono rovine del presente attraverso un linguaggio proprio della tradizione. Si tratta di uno sguardo, quello dell’artista tedesca, attento al dettaglio, da cui si evince però la potenza dell’insieme. Dall’architettura arriva il russo Alexander Brodsky, che descrive le utopie di una città grandiosa e decadente, grazie a una visionarietà unica e inquietante. Silenti e spiazzanti, sono infine le piccole sculture di cemento e luce del francese Denis Pondruel.
La mostra sarà accompagnata da un video di exibart.tv con la presentazione della mostra a cura di Angela Madesani.
Biografie
Alexander Brodsky, (Mosca 1955) si è formato al Moscow Architecture Institute ed è apparso sulla scena dell’arte contemporanea a metà degli anni Ottanta. Durante l’ultimo decennio ha lavorato come architetto, designer e creatore di arte pubblica, esponendo in spazi importanti, sia in Russia che negli Stati Uniti. E’ uno degli architetti più amati e premiati della Russia di oggi. Il suo progetto “Settlement” è stato protagonista del padiglione russo della Biennale di Architettura di Venezia nel 2006.
Ferdinando Greco (Rovello 1939) inizia la sua produzione artistica negli anni Settanta con la serie dei “Cataloghi reperti” in cui le sagome urbane (Tombini, auto ecc.) sono decalcate su pvc. Con il tempo acquista più forza nella sua poetica la materia e di seguito il racconto, che è elemento costante, cioè un parlare continuo, anzi un inarrestabile flusso di coscienza.
E’ invitato da Lea Vergine alla mostra Trash al Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto nel 1997, da Hartmut Kraft all’esposizione Tanz mit dem Totentanz a Kassel, al Museum fűr Sepulkrakultur nel 2007 e alle immancabili edizioni della mostra “Lo Spirito del lago” che si tiene annualmente all’Isola Bella sul lago Maggiore.
Anne e Patrick Poirier studiano all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi e nel 1967 vincono il Prix de Rome giungendo a Roma nel 1968, a Villa Medici, dove rimangono fino al 1971. Sbarazzatisi delle etichette convenzionali di “scultore” o “pittore” assumono i ruoli, per loro intercambiabili e sostituibili, a seconda delle esigenze, dei progetti, dei viaggi, di archeologo e/o architetto. Hanno esposto in tutti i più importanti musei e gallerie private: 1978 Centre Georges Pompidou Parigi; 1978 MoMA New York; 1993 Museum Moderner Kunst Vienna. Hanno partecipato a tutte le più importanti manifestazioni internazionali: 1976-1980-1984 Biennale di Venezia; 1977 Documenta Kassel; 2000 Biennale di Lione.
Denis Pondruel (Parigi 1949) Espone prevalentemente con la galleria Lahumière di Parigi, ma è impegnato soprattutto in attività progettuali sullo spazio e la sua percezione attraverso installazioni, performances, laboratori e conferenze per varie istituzioni francesi, tra cui l’Università de la Sorbona e l’Ecole normale supérieure de Lyon. Tra gli spazi pubblici che hanno presentato suoi lavori: Abbaye Notre Dame de Quincy, Centre d’Art de L’Yonne (2006), Fondation pour l’Art Contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (2005), Maison de la Culture, Amiens (2004), Chapelle de la Sagesse, Paris (2003).
Elisabeth Scherffig (Dusseldorf-Germania), si trasferisce a Milano dove vive e lavora dal 1970. La sua ricerca artistica si snoda intorno al concetto di spazio; tecnica privilegiata è il disegno, minuzioso e capace di restituire nei minimi dettagli la superficie, intesa come struttura intima delle cose. Soggetto principale del suo lavoro sono gli scorci del paesaggio urbano, i luoghi di abbandono, i cantieri. Numerose sono le esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 due personali ad Alessandria e a Verbania; nel 2009 “Natura - snaturans”, Isola della Certosa Venezia; nel 2007 da Roberta Lietti, Como e ripetutamente alla galleria Faggionato Fine Art, di New York e Londra quindi da Massimo Valsecchi a Milano.
Federico Simonelli (Lonate Pozzolo) studia a Roma e Milano laureandosi in Lettere Classiche.
Nel lavoro di Simonelli l'equilibrata misura classica (intesa come rapporto di proporzioni e armonie formali) e l'inquietante e vana eternita' leopardiana sono il comune denominatore di una ricerca lucida, lineare, per certi versi persino spietata, sul senso ultimo della vita. Dalle silenziose e enigmatiche presenze femminili alle megalitiche e cupe costruzioni delle Citta' segrete; dai martoriati legni delle piccole imbarcazioni alle piu' recenti superfici corrose.
Il passare del tempo, appunto, la sua inesorabilità è la riflessione che sottende a questa mostra che inaugurerà il 15 maggio alla Galleria Il Chiostro Arte Contemporanea di Saronno.
Archeologie del contemporaneo è il titolo, quasi un ossimoro, della rassegna che ospita il lavoro di sei artisti di diversa generazione, con diversa formazione; artisti che operano con il disegno, la scultura, la fotografia, la pittura, l’installazione.
Lo spazio della galleria accoglie lavori di tema archeologico di Anne e Patrick Poirier, tra i più conosciuti artisti del panorama dell’arte contemporanea in Francia, quelli di tema paesaggistico di Ferdinando Greco, che dalla Pompei d’oggi della serie dei Tombini decalcati dall’asfalto negli anni Settanta incontra, in una serie di opere più recenti, la Natura, imponente e minacciosa. E’ forse un monito alle nostre coscienze poco reattive di fronte ai problemi del paesaggio, ma soprattutto dell’uomo, a cui si ispirano i toccanti lavori sulla memoria di Federico Simonelli. Poetici i grandi disegni di Elisabeth Scherffig, che ricostruiscono rovine del presente attraverso un linguaggio proprio della tradizione. Si tratta di uno sguardo, quello dell’artista tedesca, attento al dettaglio, da cui si evince però la potenza dell’insieme. Dall’architettura arriva il russo Alexander Brodsky, che descrive le utopie di una città grandiosa e decadente, grazie a una visionarietà unica e inquietante. Silenti e spiazzanti, sono infine le piccole sculture di cemento e luce del francese Denis Pondruel.
La mostra sarà accompagnata da un video di exibart.tv con la presentazione della mostra a cura di Angela Madesani.
Biografie
Alexander Brodsky, (Mosca 1955) si è formato al Moscow Architecture Institute ed è apparso sulla scena dell’arte contemporanea a metà degli anni Ottanta. Durante l’ultimo decennio ha lavorato come architetto, designer e creatore di arte pubblica, esponendo in spazi importanti, sia in Russia che negli Stati Uniti. E’ uno degli architetti più amati e premiati della Russia di oggi. Il suo progetto “Settlement” è stato protagonista del padiglione russo della Biennale di Architettura di Venezia nel 2006.
Ferdinando Greco (Rovello 1939) inizia la sua produzione artistica negli anni Settanta con la serie dei “Cataloghi reperti” in cui le sagome urbane (Tombini, auto ecc.) sono decalcate su pvc. Con il tempo acquista più forza nella sua poetica la materia e di seguito il racconto, che è elemento costante, cioè un parlare continuo, anzi un inarrestabile flusso di coscienza.
E’ invitato da Lea Vergine alla mostra Trash al Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto nel 1997, da Hartmut Kraft all’esposizione Tanz mit dem Totentanz a Kassel, al Museum fűr Sepulkrakultur nel 2007 e alle immancabili edizioni della mostra “Lo Spirito del lago” che si tiene annualmente all’Isola Bella sul lago Maggiore.
Anne e Patrick Poirier studiano all’Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs a Parigi e nel 1967 vincono il Prix de Rome giungendo a Roma nel 1968, a Villa Medici, dove rimangono fino al 1971. Sbarazzatisi delle etichette convenzionali di “scultore” o “pittore” assumono i ruoli, per loro intercambiabili e sostituibili, a seconda delle esigenze, dei progetti, dei viaggi, di archeologo e/o architetto. Hanno esposto in tutti i più importanti musei e gallerie private: 1978 Centre Georges Pompidou Parigi; 1978 MoMA New York; 1993 Museum Moderner Kunst Vienna. Hanno partecipato a tutte le più importanti manifestazioni internazionali: 1976-1980-1984 Biennale di Venezia; 1977 Documenta Kassel; 2000 Biennale di Lione.
Denis Pondruel (Parigi 1949) Espone prevalentemente con la galleria Lahumière di Parigi, ma è impegnato soprattutto in attività progettuali sullo spazio e la sua percezione attraverso installazioni, performances, laboratori e conferenze per varie istituzioni francesi, tra cui l’Università de la Sorbona e l’Ecole normale supérieure de Lyon. Tra gli spazi pubblici che hanno presentato suoi lavori: Abbaye Notre Dame de Quincy, Centre d’Art de L’Yonne (2006), Fondation pour l’Art Contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (2005), Maison de la Culture, Amiens (2004), Chapelle de la Sagesse, Paris (2003).
Elisabeth Scherffig (Dusseldorf-Germania), si trasferisce a Milano dove vive e lavora dal 1970. La sua ricerca artistica si snoda intorno al concetto di spazio; tecnica privilegiata è il disegno, minuzioso e capace di restituire nei minimi dettagli la superficie, intesa come struttura intima delle cose. Soggetto principale del suo lavoro sono gli scorci del paesaggio urbano, i luoghi di abbandono, i cantieri. Numerose sono le esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 due personali ad Alessandria e a Verbania; nel 2009 “Natura - snaturans”, Isola della Certosa Venezia; nel 2007 da Roberta Lietti, Como e ripetutamente alla galleria Faggionato Fine Art, di New York e Londra quindi da Massimo Valsecchi a Milano.
Federico Simonelli (Lonate Pozzolo) studia a Roma e Milano laureandosi in Lettere Classiche.
Nel lavoro di Simonelli l'equilibrata misura classica (intesa come rapporto di proporzioni e armonie formali) e l'inquietante e vana eternita' leopardiana sono il comune denominatore di una ricerca lucida, lineare, per certi versi persino spietata, sul senso ultimo della vita. Dalle silenziose e enigmatiche presenze femminili alle megalitiche e cupe costruzioni delle Citta' segrete; dai martoriati legni delle piccole imbarcazioni alle piu' recenti superfici corrose.
15
maggio 2010
Archeologie del contemporaneo
Dal 15 maggio al 26 giugno 2010
arte contemporanea
Location
IL CHIOSTRO ARTECONTEMPORANEA
Saronno, Viale Santuario, 11, (Varese)
Saronno, Viale Santuario, 11, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10/12.30 – 16/19 - Sabato e domenica 10/12.30 e pomeriggio su appuntamento
Vernissage
15 Maggio 2010, ore 18
Autore
Curatore