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Archivio della Voce dei Poeti per AMACI
L’Archivio della Voce dei Poeti presenta il videocatalogo d’arte “Transterrados: poeti con due patrie”. Si potranno ascoltare le voci originali di Margara Russotto, Luca Rosi, Martha Canfield e del grande poeta e artista peruviano Jorge Eielson (Lima 1924 -Milano 2006)
Comunicato stampa
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La parola spagnola "transterrado", participio del verbo "transterrar" (trasferire da una terra a un’altra), può essere collegata al verbo "transponer" (spostare persone o cose) e all’aggettivo "translinguista" (colui che volontariamente lascia la madrelingua).
Il concetto di transterrado è diffuso in lingua spagnola mentre non esiste in italiano, dove i termini “emigrante” o “emigrato” si avvicinano come significato di partenza ma non hanno la stessa connotazione. Essere emigrante non è una condizione che si sceglie liberamente, bensì una costrizione per lo più economica e sociale. Il transterrado invece è uno che, affascinato da una determinata terra, decide di trasferirsi e di adattarsi alla nuova realtà, la quale può essere molto diversa da quella originaria, per via della lingua, la cultura, la storia e perfino per le convenzioni sociali. Il grande narratore cileno José Donoso, vissuto in esilio in Spagna, sottolineava appunto le differenze tra l’essere spagnolo e l’essere ispanoamericano, al di là del fatto di parlare la stessa lingua. Altri transterrados cambiano anche lingua: ecco perché li potremmo chiamare ugualmente “translinguisti”: sono noti i casi di Beckett e di Conrad; aggiungiamo quello del peruviano César Moro che scrisse tre quarti della sua opera in francese.
Morgana Edizioni, nella collana “Risguardi” di videocataloghi d'arte, si propone di presentare una ricca serie di Transterrados. Poeti con due patrie, a cominciare da questo gruppo di quattro italo-ispanoamericani. Due di loro sono nati in Italia, ma hanno vissuto gli anni della prima formazione in Venezuela e quindi la prima lingua è lo spagnolo, benché a casa continuassero a parlare l’italiano: si tratta di Márgara Russotto, nata a Palermo nel 1946, vissuta a Caracas dai dodici anni fino al 2000, e attualmente residente ad Amherst (Massachusetts) e di Luca Rosi, nato a Genova nel 1939 e da molto residente a Firenze. Entrambi sono bilingui, ma mentre Rosi oggi scrive soprattutto in italiano, la Russotto scrive quasi esclusivamente in spagnolo. Gli altri due poeti sono nati in Sudamerica ma hanno vissuto la maggior parte della loro vita in Italia. Jorge Eduardo Eielson, nato a Lima nel 1924, si è trasferito a Roma nel 1951, dove è vissuto fino al 1965, e poi a Milano fino alla sua morte, avvenuta nel 2006; anche se parlava e scriveva perfettamente in italiano, la sua poesia avviene solo in spagnolo. Martha Canfield, nata a Montevideo nel 1949, dopo aver studiato a Firenze, vi si è stabilita definitivamente nel 1977; scrive in spagnolo e in italiano.
La loro opera è viva testimonianza di una proposta dell’avanguardista Vicente Huidobro: “la poesia dev’essere traducibile e vive oltre la lingua”.
Il concetto di transterrado è diffuso in lingua spagnola mentre non esiste in italiano, dove i termini “emigrante” o “emigrato” si avvicinano come significato di partenza ma non hanno la stessa connotazione. Essere emigrante non è una condizione che si sceglie liberamente, bensì una costrizione per lo più economica e sociale. Il transterrado invece è uno che, affascinato da una determinata terra, decide di trasferirsi e di adattarsi alla nuova realtà, la quale può essere molto diversa da quella originaria, per via della lingua, la cultura, la storia e perfino per le convenzioni sociali. Il grande narratore cileno José Donoso, vissuto in esilio in Spagna, sottolineava appunto le differenze tra l’essere spagnolo e l’essere ispanoamericano, al di là del fatto di parlare la stessa lingua. Altri transterrados cambiano anche lingua: ecco perché li potremmo chiamare ugualmente “translinguisti”: sono noti i casi di Beckett e di Conrad; aggiungiamo quello del peruviano César Moro che scrisse tre quarti della sua opera in francese.
Morgana Edizioni, nella collana “Risguardi” di videocataloghi d'arte, si propone di presentare una ricca serie di Transterrados. Poeti con due patrie, a cominciare da questo gruppo di quattro italo-ispanoamericani. Due di loro sono nati in Italia, ma hanno vissuto gli anni della prima formazione in Venezuela e quindi la prima lingua è lo spagnolo, benché a casa continuassero a parlare l’italiano: si tratta di Márgara Russotto, nata a Palermo nel 1946, vissuta a Caracas dai dodici anni fino al 2000, e attualmente residente ad Amherst (Massachusetts) e di Luca Rosi, nato a Genova nel 1939 e da molto residente a Firenze. Entrambi sono bilingui, ma mentre Rosi oggi scrive soprattutto in italiano, la Russotto scrive quasi esclusivamente in spagnolo. Gli altri due poeti sono nati in Sudamerica ma hanno vissuto la maggior parte della loro vita in Italia. Jorge Eduardo Eielson, nato a Lima nel 1924, si è trasferito a Roma nel 1951, dove è vissuto fino al 1965, e poi a Milano fino alla sua morte, avvenuta nel 2006; anche se parlava e scriveva perfettamente in italiano, la sua poesia avviene solo in spagnolo. Martha Canfield, nata a Montevideo nel 1949, dopo aver studiato a Firenze, vi si è stabilita definitivamente nel 1977; scrive in spagnolo e in italiano.
La loro opera è viva testimonianza di una proposta dell’avanguardista Vicente Huidobro: “la poesia dev’essere traducibile e vive oltre la lingua”.
06
ottobre 2012
Archivio della Voce dei Poeti per AMACI
06 ottobre 2012
incontro - conferenza
Location
LA BARBAGIANNA
Pontassieve, Via Di Grignano, 25, (Firenze)
Pontassieve, Via Di Grignano, 25, (Firenze)
Orario di apertura
ore 16-20
Vernissage
6 Ottobre 2012, ore 16
Autore