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Arik Miranda – Bright Days Are Here
I lavori di Miranda raffigurano momenti che a volte diamo per scontati: la felicità della notte, la luce di un fuoco da campo o di un lampione. Le composizioni minimaliste incluse in questa mostra tracciano una connessione tra l’estetica Giapponese e quella Judaica tramite chiarezza e modestia.
Comunicato stampa
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C'è un varco tra i titoli di Arik Miranda e la sua arte. Tale differenza è essenziale per cogliere gli sforzi dell’artista, ed è inerente alla bellezza del lavoro e alla sua saggezza. I titoli suggeriscono una storia, mentre le opere rivelano il minimo intervento dell’artista che lascia appena la sua traccia sulla carta ed evita convenzioni narrative. In altre parole, il lavoro amoreggia, per prima cosa e soprattutto, con la nozione di tempo. Giocosamente ed attentamente stabilisce i binari del codice temporale, solo per metterne in difficoltà la creazione stessa.
Joseph
"Bright Days Are Here" è una celebrazione ottimistica con allegata una certa supposizione naif, che incapsula un senso di profezia – una profezia sacra. Ma non proprio come quella di Joseph, non c'è spazio per “sette anni di vacche magre” nel titolo di Miranda. La si potrebbe chiamare Utopia.
"Bright Days Are Here" non è singolare bensì plurale; “giorni”, molti, non pochi – sono qui. E, come nell'utopia, è insito un paradosso logico e temporale, un conflitto di tempo e luogo che ne impedisce l'esistenza: questi “giorni” a venire (tempo futuro) “sono qui” ora (tempo presente). E dunque la profezia di Miranda sembra essere elusiva.
Stripes Gown
Joseph, “il prescelto”, teneramente amato dal padre, ricevette in dono un vestito a strisce – un abito che lo differenziasse dai suoi fratelli. Quelle strisce erano il marchio di Joseph. Parlando metaforicamente, Miranda scompone l'abito di Joseph. Ogni striscia diventa una linea, ogni linea è divisa in frammenti più piccoli. Sono poi tessute in nuove forme, in nuove immagini. Le linee si curvano nella forma della luna, o forse in quella del sole? Diventano alberi – alberi in fiore, ma anche che alludono alla forca. Paesaggi, con minime articolazioni, superfici – sono lì, ma appena visibili. Il linguaggio pittorico è fatto di sillabe che rifiutano di diventare frasi pienamente comprensibili. Piuttosto, colgono l'occasione di un'esperienza distillata che riesce a dire molto con così poche parole.
Testo di Danny Yahav-Brown
Joseph
"Bright Days Are Here" è una celebrazione ottimistica con allegata una certa supposizione naif, che incapsula un senso di profezia – una profezia sacra. Ma non proprio come quella di Joseph, non c'è spazio per “sette anni di vacche magre” nel titolo di Miranda. La si potrebbe chiamare Utopia.
"Bright Days Are Here" non è singolare bensì plurale; “giorni”, molti, non pochi – sono qui. E, come nell'utopia, è insito un paradosso logico e temporale, un conflitto di tempo e luogo che ne impedisce l'esistenza: questi “giorni” a venire (tempo futuro) “sono qui” ora (tempo presente). E dunque la profezia di Miranda sembra essere elusiva.
Stripes Gown
Joseph, “il prescelto”, teneramente amato dal padre, ricevette in dono un vestito a strisce – un abito che lo differenziasse dai suoi fratelli. Quelle strisce erano il marchio di Joseph. Parlando metaforicamente, Miranda scompone l'abito di Joseph. Ogni striscia diventa una linea, ogni linea è divisa in frammenti più piccoli. Sono poi tessute in nuove forme, in nuove immagini. Le linee si curvano nella forma della luna, o forse in quella del sole? Diventano alberi – alberi in fiore, ma anche che alludono alla forca. Paesaggi, con minime articolazioni, superfici – sono lì, ma appena visibili. Il linguaggio pittorico è fatto di sillabe che rifiutano di diventare frasi pienamente comprensibili. Piuttosto, colgono l'occasione di un'esperienza distillata che riesce a dire molto con così poche parole.
Testo di Danny Yahav-Brown
27
settembre 2008
Arik Miranda – Bright Days Are Here
Dal 27 settembre al 22 novembre 2008
arte contemporanea
Location
FEDERICO BIANCHI CONTEMPORARY ART
Lecco, Piazza Alessandro Manzoni, 2, (Lecco)
Lecco, Piazza Alessandro Manzoni, 2, (Lecco)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 15.00-19.30
sabato: 10.30-19.30
Vernissage
27 Settembre 2008, ore 18.30
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