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Arman
in contemporanea con la retrospettiva Nouveaux Réalistes attualmente in corso al Grand Palais di Parigi, Milano ne celebra il genio creativo con un’attenta selezione di opere dell’ultimo periodo
Comunicato stampa
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Protagonista assoluto nell’arte del XX secolo, a poco meno di due anni dalla sua scomparsa, Arman sta attraversando un momento di grande attenzione critica. Dopo la personale dell’estate scorsa al Mamac nella “sua” Nizza, in contemporanea con la retrospettiva Nouveaux Réalistes attualmente in corso al Grand Palais di Parigi, Milano ne celebra il genio creativo con un’attenta selezione di opere dell’ultimo periodo, presso JZ Art Trading-Via Fiori Chiari 16-Milano .
Nato a Nizza nel 1928, Arman è tra i firmatari (insieme a Klein, Hains, Raysse, Tinguely, Villeglé, Dufrêne) del Nouveau Réalisme, il movimento nato nel 1960 attorno al critico Pierre Restany.
Già a metà anni ’50 realizza i primi esperimenti in chiave di superamento della pittura: i Cachets, timbri su carta moltiplicati ossessivamente, e le Allures, tracce e impronte ancora su carta. Tra 1960 e 1962 il suo linguaggio si focalizza sulla natura moderna, industriale e urbana: appropriandosi degli oggetti della strada li spezza, li assembla, li comprime e li colpisce con colori sgargianti. Partendo dagli oggetti raccolti arriva alla loro de-strutturazione trasformandoli quindi "in massa e colore" mediante un processo di contaminazione. L'opera di Arman non può avere confini limitati, non è pura pittura, non è pura scultura. Lui stesso si definiva "un peintre qui fait de la sculpture".
Nella ricerca di nuove creazioni, resa necessaria dalle vecchie pitture, ha esplorato il settore dei rifiuti e degli scarti industriali; perviene quindi alla piena drammaticità dell'oggetto quando il suo gesto diviene collera che lo porta a distruggere gli oggetti o a bruciarli, e infine prova nuove combinazioni nelle sue "inclusioni".
“Le opere di Arman –ha scritto di recente Umberto Eco- sono state quasi sempre moltiplicazioni di un oggetto singolo, o quasi. Ma è questo 'quasi' che rende i suoi cataloghi misteriosi e rivelatori. Perché essi ci mostrano che anche all'interno del medesimo (tante forchette, tanti occhiali, tanti strumenti musicali) esiste la possibilità di una modulazione del molteplice”.
JZ Art Trading focalizza l’attenzione sull’ultimo, fecondissimo, periodo dell’artista francese, morto il 22 ottobre 2005 a New York a settantasette anni. Saranno esposte una ventina di opere da parete e sculture realizzate negli anni 2000. Verrà inoltre presentato per la prima volta al pubblico il multiplo edito in cento esemplari Reformula One, considerato l’ultimo lavoro di Arman, incentrato sulla collaborazione con la casa automobilistica Renault, che proprio nel 2005 si apprestava a vincere il campionato mondiale di Formula Uno con Fernando Alonso.
In occasione della mostra, realizzata in collaborazione con Arman Studio Archives di New York, verrà presentato un catalogo trilingue (italiano, inglese, francese) edito da Cudemo e curato da Luca Beatrice.
Nato a Nizza nel 1928, Arman è tra i firmatari (insieme a Klein, Hains, Raysse, Tinguely, Villeglé, Dufrêne) del Nouveau Réalisme, il movimento nato nel 1960 attorno al critico Pierre Restany.
Già a metà anni ’50 realizza i primi esperimenti in chiave di superamento della pittura: i Cachets, timbri su carta moltiplicati ossessivamente, e le Allures, tracce e impronte ancora su carta. Tra 1960 e 1962 il suo linguaggio si focalizza sulla natura moderna, industriale e urbana: appropriandosi degli oggetti della strada li spezza, li assembla, li comprime e li colpisce con colori sgargianti. Partendo dagli oggetti raccolti arriva alla loro de-strutturazione trasformandoli quindi "in massa e colore" mediante un processo di contaminazione. L'opera di Arman non può avere confini limitati, non è pura pittura, non è pura scultura. Lui stesso si definiva "un peintre qui fait de la sculpture".
Nella ricerca di nuove creazioni, resa necessaria dalle vecchie pitture, ha esplorato il settore dei rifiuti e degli scarti industriali; perviene quindi alla piena drammaticità dell'oggetto quando il suo gesto diviene collera che lo porta a distruggere gli oggetti o a bruciarli, e infine prova nuove combinazioni nelle sue "inclusioni".
“Le opere di Arman –ha scritto di recente Umberto Eco- sono state quasi sempre moltiplicazioni di un oggetto singolo, o quasi. Ma è questo 'quasi' che rende i suoi cataloghi misteriosi e rivelatori. Perché essi ci mostrano che anche all'interno del medesimo (tante forchette, tanti occhiali, tanti strumenti musicali) esiste la possibilità di una modulazione del molteplice”.
JZ Art Trading focalizza l’attenzione sull’ultimo, fecondissimo, periodo dell’artista francese, morto il 22 ottobre 2005 a New York a settantasette anni. Saranno esposte una ventina di opere da parete e sculture realizzate negli anni 2000. Verrà inoltre presentato per la prima volta al pubblico il multiplo edito in cento esemplari Reformula One, considerato l’ultimo lavoro di Arman, incentrato sulla collaborazione con la casa automobilistica Renault, che proprio nel 2005 si apprestava a vincere il campionato mondiale di Formula Uno con Fernando Alonso.
In occasione della mostra, realizzata in collaborazione con Arman Studio Archives di New York, verrà presentato un catalogo trilingue (italiano, inglese, francese) edito da Cudemo e curato da Luca Beatrice.
05
giugno 2007
Arman
Dal 05 giugno al 28 luglio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA JZ ART TRADING
Milano, Via Fiori Chiari, 16, (Milano)
Milano, Via Fiori Chiari, 16, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì pomeriggio a sabato 10 – 13 / 14 – 19 domenica chiuso
Vernissage
5 Giugno 2007, ore 18
Editore
CUDEMO
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore