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Arman e il Nouveau Réalisme
Oltre 40 opere di cui 20 tra pitture e sculture, dagli anni sessanta in avanti, di Arman (1928 – 2005), ripercorreranno la sua ricerca artistica.
Comunicato stampa
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Inizia la programmazione 2016 di Palazzo Pisani, la Casa della Cultura di Lonigo (Vi) che, dal 7 febbraio al 13 marzo 2016 (con inaugurazione sabato 6 febbraio alle ore 17.00), ospiterà la mostra “ARMAN, e il Nouveau Réalisme”, omaggio al padre del movimento artistico nato nel 1960 e fondato dal critico Pierre Restany, i cui artisti tendevano a vedere il mondo conosciuto come immensa fonte d'ispirazione per avvicinare sempre più l'arte alla vita di tutti i giorni.
Oltre 30 opere di cui circa 20, dagli anni sessanta in avanti, di Arman (1928 – 2005), ripercorreranno la sua ricerca artistica con l'obiettivo di focalizzare lo sguardo dell'artista sulla natura moderna, industriale e urbana, appropriandosi degli oggetti della strada per attribuirne una nuova funzione: li spezza, li assembla, li comprime e li colpisce di vampe di colore, arricchendoli di drammaticità. L'opera di Arman non può avere confini limitati, non è pura pittura, non è pura scultura. Lui stesso si definisce "un peintre qui fait de la sculpture". Ciò che caratterizza l'artista francese è un nuovo modo di osservare gli oggetti "inutilizzati", ma recanti tracce dell'uomo, convertiti nel linguaggio semplice del "consumatore". Disprezzato inizialmente dallo stesso Restany, che lo definisce un “pittore della domenica”, Arman trova l'illuminazione usando l'oggetto a guisa di pennello, ricavandone dei monotipi su tela o su carta. “Uso oggetti come un mezzo, perchè non usare gli oggetti stessi?”, afferma in un'intervista, constatando, nella realizzazione dell'opera, il valore dell'oggetto in quanto tale.
La Città di Lonigo” afferma il Sindaco Luca Restello “accoglie con entusiasmo una mostra dalle caratteristiche indimenticabili: Arman, infatti, è certamente uno tra i massimi esponenti del Nouveau Réalisme, corrente artistica che racconta l'uomo attraverso oggetti di uso quotidiano.
L’intento dei grandi artisti dello scorso secolo appartenenti alla medesima corrente è quella di esprimere in maniera diversa e particolare l’ingranaggio del consumismo: Arman cerca, riuscendoci in maniera potente, di realizzare un complesso di opere, che via via appaiono sempre più mirate, ordinate ed eleganti, per condurre l’uomo a leggere criticamente il mondo che sta creando. Arman, però, è oltre che pittore, anche uno scultore, ove l’oggettistica s’incrocia con le tele, per diventare altro sempre più grande, fino alla monumentalità. Benvenuti a tutti voi, in questo…“sviluppo variabile all'infinito di uno stesso principio”.
Palazzo Pisani si conferma polo di proposte culturali di altissimo livello” afferma l'Assessore alla Cultura Francesca Dovigo “iniziando la nuova stagione espositiva con una mostra a carattere museale. Tutti questi artisti hanno già presenziato alla Biennale di Venezia, Documenta di Kassel, il MoMA di New York e molti altri ancora. Siamo onorati di essere in grado di presentare sul territorio una mostra di questo livello. Ho deciso di promuovere questa iniziativa proprio per dimostrare la ricettività di un territorio sensibile all'arte, di un rinnovamento necessario ed inevitabile che la società del secondo novecento ha vissuto portando l'arte ad un nuovo concetto di figurazione”.
Le opere di Arman sono state esposte in importanti Musei e manifestazioni artistiche in tutto il mondo, tra cui alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel. Del 1969 è l’esposizione itinerante delle opere eseguite con la Renault: Amsterdam (Stedelijk Museum), Parigi (Musèe des Arts Décoratifs), Berlino (Galleria del XX° secolo), Humlebaek (Louisiana Museum) e Dusseldorf (Stadtische Kunsthalle). Espone al padiglione francese nell’Esposizione Universale di Osaka, nei musei di Helsinnki, Ludwigshafen, Stoccolma e Zurigo. Nel 1976 è invitato alla Biennale di Venezia. Agli inizi degli anni ’80 risalgono numerose mostre personali a Monaco, Ginevra, Caracas, Firenze, Parigi, Osaka, Tokyo, Nizza, Stoccarda.
Il percorso della mostra continuerà con l'esposizione delle opere di César, Christo, Raymond Hains, Yves Klein, Mimmo Rotella, Daniel Spoerri, Jacques Villeglè per un excursus lungo il Nouveau Réalisme, descritto da Pierre Restany, come un nuovo avvicinarsi percettivo al reale. (…) Questo gruppo è nato dalla presa di coscienza di qualche artista isolato, da preoccupazioni comuni e dalla necessità momentanea di una azione collettiva. Il fatto capitale consiste nell'incontro di personalità arrivate a un punto culminante e decisivo della loro carriera...
Nel culmine dello sviluppo dell'astrazione lirica, della pittura gestuale e materica, in piena introversione psicologica, c'è qualcuno che invita a guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda, elaborando un nuovo modo di vedere basato sulla constatazione di una natura moderna e oggettiva, sull'appropriazione del reale contemporaneo, reale che nell'immediato dopoguerra è rappresentato dalla produzione seriale, dai mass media, la pubblicità, lo sviluppo tecnologico, la trasformazione dei rapporti sociali; elementi sociologici che assumono determinante valenza estetica in quel generale ritorno all'oggettualità nell'arte degli anni cinquanta-sessanta che coinvolse indistintamente sia America che Europa.
Nei Nouveaux Réalistes, a differenza degli americani, l'oggetto è considerato nella sua autonomia espressiva, riprendendo sì il concetto di ready-made duchampiano ma elevandolo alla massima potenzialità attraverso una nuova metodologia della percezione.
Il Nouveau Réalisme avrà vita breve ma intensa: dal 1960 al 1963 con la partecipazione attiva di quasi tutti i suoi componenti è presente in tutte le principali manifestazioni artistiche suscitando vivo interesse (anche negativo) sia di critica che di pubblico; da segnalare tra le numerose partecipazioni, i due festival del Nouveau Réalisme tenuti il primo nel 1961 a Nizza (Galerie Muratore e Abbazia di Roseland) e il secondo a Monaco nel 1963 che sanzionerà la fine delle attività collettive del gruppo. In seguito i vari componenti del gruppo proseguiranno la carriera individualmente, salvo ritrovarsi in occasione del decimo anniversario del Nouveau Réalisme, svoltosi a Milano nel 1970.
“Riprendiamo il percorso espositivo di Palazzo Pisani” afferma Matteo Vanzan di MV Eventi “presentando una mostra di un movimento artistico a me molto caro, dedicando ampio spazio ad Arman che MV Eventi ha già presentato nel 2009 a Vicenza (con una mostra antologica ospitata presso il Lamec) riscuotendo successo e consensi dal pubblico. In questo caso la nostra indagine si allarga contemplando le dinamiche espressive di un gruppo di artisti che seppero dar luce ad uno stile che interpretò l'obsolescenza delle merci, di un quotidiano effimero dove qualunque cosa realizzata diventa immediatamente vecchia, in controtendenza con la dilagante Pop Art che invadeva America ed Europa”.
La mostra sarà aperta al pubblico ad ingresso di 5 euro il venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Informazioni sul sito: www.mveventi.com o alla email info@mveventi.com
Oltre 30 opere di cui circa 20, dagli anni sessanta in avanti, di Arman (1928 – 2005), ripercorreranno la sua ricerca artistica con l'obiettivo di focalizzare lo sguardo dell'artista sulla natura moderna, industriale e urbana, appropriandosi degli oggetti della strada per attribuirne una nuova funzione: li spezza, li assembla, li comprime e li colpisce di vampe di colore, arricchendoli di drammaticità. L'opera di Arman non può avere confini limitati, non è pura pittura, non è pura scultura. Lui stesso si definisce "un peintre qui fait de la sculpture". Ciò che caratterizza l'artista francese è un nuovo modo di osservare gli oggetti "inutilizzati", ma recanti tracce dell'uomo, convertiti nel linguaggio semplice del "consumatore". Disprezzato inizialmente dallo stesso Restany, che lo definisce un “pittore della domenica”, Arman trova l'illuminazione usando l'oggetto a guisa di pennello, ricavandone dei monotipi su tela o su carta. “Uso oggetti come un mezzo, perchè non usare gli oggetti stessi?”, afferma in un'intervista, constatando, nella realizzazione dell'opera, il valore dell'oggetto in quanto tale.
La Città di Lonigo” afferma il Sindaco Luca Restello “accoglie con entusiasmo una mostra dalle caratteristiche indimenticabili: Arman, infatti, è certamente uno tra i massimi esponenti del Nouveau Réalisme, corrente artistica che racconta l'uomo attraverso oggetti di uso quotidiano.
L’intento dei grandi artisti dello scorso secolo appartenenti alla medesima corrente è quella di esprimere in maniera diversa e particolare l’ingranaggio del consumismo: Arman cerca, riuscendoci in maniera potente, di realizzare un complesso di opere, che via via appaiono sempre più mirate, ordinate ed eleganti, per condurre l’uomo a leggere criticamente il mondo che sta creando. Arman, però, è oltre che pittore, anche uno scultore, ove l’oggettistica s’incrocia con le tele, per diventare altro sempre più grande, fino alla monumentalità. Benvenuti a tutti voi, in questo…“sviluppo variabile all'infinito di uno stesso principio”.
Palazzo Pisani si conferma polo di proposte culturali di altissimo livello” afferma l'Assessore alla Cultura Francesca Dovigo “iniziando la nuova stagione espositiva con una mostra a carattere museale. Tutti questi artisti hanno già presenziato alla Biennale di Venezia, Documenta di Kassel, il MoMA di New York e molti altri ancora. Siamo onorati di essere in grado di presentare sul territorio una mostra di questo livello. Ho deciso di promuovere questa iniziativa proprio per dimostrare la ricettività di un territorio sensibile all'arte, di un rinnovamento necessario ed inevitabile che la società del secondo novecento ha vissuto portando l'arte ad un nuovo concetto di figurazione”.
Le opere di Arman sono state esposte in importanti Musei e manifestazioni artistiche in tutto il mondo, tra cui alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel. Del 1969 è l’esposizione itinerante delle opere eseguite con la Renault: Amsterdam (Stedelijk Museum), Parigi (Musèe des Arts Décoratifs), Berlino (Galleria del XX° secolo), Humlebaek (Louisiana Museum) e Dusseldorf (Stadtische Kunsthalle). Espone al padiglione francese nell’Esposizione Universale di Osaka, nei musei di Helsinnki, Ludwigshafen, Stoccolma e Zurigo. Nel 1976 è invitato alla Biennale di Venezia. Agli inizi degli anni ’80 risalgono numerose mostre personali a Monaco, Ginevra, Caracas, Firenze, Parigi, Osaka, Tokyo, Nizza, Stoccarda.
Il percorso della mostra continuerà con l'esposizione delle opere di César, Christo, Raymond Hains, Yves Klein, Mimmo Rotella, Daniel Spoerri, Jacques Villeglè per un excursus lungo il Nouveau Réalisme, descritto da Pierre Restany, come un nuovo avvicinarsi percettivo al reale. (…) Questo gruppo è nato dalla presa di coscienza di qualche artista isolato, da preoccupazioni comuni e dalla necessità momentanea di una azione collettiva. Il fatto capitale consiste nell'incontro di personalità arrivate a un punto culminante e decisivo della loro carriera...
Nel culmine dello sviluppo dell'astrazione lirica, della pittura gestuale e materica, in piena introversione psicologica, c'è qualcuno che invita a guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda, elaborando un nuovo modo di vedere basato sulla constatazione di una natura moderna e oggettiva, sull'appropriazione del reale contemporaneo, reale che nell'immediato dopoguerra è rappresentato dalla produzione seriale, dai mass media, la pubblicità, lo sviluppo tecnologico, la trasformazione dei rapporti sociali; elementi sociologici che assumono determinante valenza estetica in quel generale ritorno all'oggettualità nell'arte degli anni cinquanta-sessanta che coinvolse indistintamente sia America che Europa.
Nei Nouveaux Réalistes, a differenza degli americani, l'oggetto è considerato nella sua autonomia espressiva, riprendendo sì il concetto di ready-made duchampiano ma elevandolo alla massima potenzialità attraverso una nuova metodologia della percezione.
Il Nouveau Réalisme avrà vita breve ma intensa: dal 1960 al 1963 con la partecipazione attiva di quasi tutti i suoi componenti è presente in tutte le principali manifestazioni artistiche suscitando vivo interesse (anche negativo) sia di critica che di pubblico; da segnalare tra le numerose partecipazioni, i due festival del Nouveau Réalisme tenuti il primo nel 1961 a Nizza (Galerie Muratore e Abbazia di Roseland) e il secondo a Monaco nel 1963 che sanzionerà la fine delle attività collettive del gruppo. In seguito i vari componenti del gruppo proseguiranno la carriera individualmente, salvo ritrovarsi in occasione del decimo anniversario del Nouveau Réalisme, svoltosi a Milano nel 1970.
“Riprendiamo il percorso espositivo di Palazzo Pisani” afferma Matteo Vanzan di MV Eventi “presentando una mostra di un movimento artistico a me molto caro, dedicando ampio spazio ad Arman che MV Eventi ha già presentato nel 2009 a Vicenza (con una mostra antologica ospitata presso il Lamec) riscuotendo successo e consensi dal pubblico. In questo caso la nostra indagine si allarga contemplando le dinamiche espressive di un gruppo di artisti che seppero dar luce ad uno stile che interpretò l'obsolescenza delle merci, di un quotidiano effimero dove qualunque cosa realizzata diventa immediatamente vecchia, in controtendenza con la dilagante Pop Art che invadeva America ed Europa”.
La mostra sarà aperta al pubblico ad ingresso di 5 euro il venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Informazioni sul sito: www.mveventi.com o alla email info@mveventi.com
06
febbraio 2016
Arman e il Nouveau Réalisme
Dal 06 febbraio al 13 marzo 2016
arte contemporanea
Location
PALAZZO PISANI
Lonigo, Via Giuseppe Garibaldi, (Vicenza)
Lonigo, Via Giuseppe Garibaldi, (Vicenza)
Biglietti
5 euro
Orario di apertura
venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Vernissage
6 Febbraio 2016, h 17.00
Autore
Curatore