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Armando Buso – I Segni della Vita
Un omaggio, a trentasei anni dalla scomparsa, all’artista che ha saputo ritrarre la sua terra, Oderzo, con il suo mondo rurale fatto di sudore e ristrettezze, e proporci una riflessione universale sulla condizione umana
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Armando Buso. I Segni della Vita”
Omaggio all'artista veneto e a Oderzo, la sua terra natale,
nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground
Nasce come un omaggio, a trentasei anni dalla scomparsa, all'artista che ha saputo
ritrarre la sua terra, Oderzo, con il suo mondo rurale fatto di sudore e ristrettezze, e
proporci una riflessione universale sulla condizione umana, la mostra “Armando
Buso. I Segni della Vita”, curata da Antonio Parpinelli, che si inaugura sabato
17 dicembre 2011 alle ore 18 nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground (fino al 15
gennaio 2012, ingresso libero).
Trenta opere, tra disegni e dipinti che vanno dagli anni Trenta alla metà degli
anni Settanta, per testimoniare il lavoro di ricerca e sperimentazione portato avanti per
tutta una vita, non solo nel suo paese di orgine, da Armando Buso, allievo di Umberto
Martina, che lontano da qualsiasi accademismo cercherà sempre espressioni svincolate e
personali verso una totale libertà comunicativa. L’apice della sua carriera lo toccherà nel
1948 quando sarà invitato alla Biennale di Venezia dove sarà apprezzata la spontaneità
della sua gestualità e l’intraprendenza delle sue cromie.
Quello di Buso è il racconto di uomini e donne nella loro dura quotidianità fatta di povertà
e sofferenza, ma al tempo stesso di dignità e orgoglio. Instancabile disegnatore, col
suo segno forte, essenziale e istintivo ha dato la parola ad una umanità umile e offesa
cercando di riscattarla. “Con pochi tratti – scrive il curatore Antonio Parpinelli – riuscirà
sempre ad esprimere l’essenza di un volto, probabilmente più psicologico che reale, anche
quando i suoi gesti al carboncino si imbatteranno nel colore”.
In esposizione accanto ai ritratti di gente comune o di malati mentali saranno
proposti i dipinti con i paesaggi della campagna veneta, toscana o spagnola – frutto dei
suoi viaggi – e i suoi studi sul tema del circo. “Per il suo modo di dipingere – continua
Parpinelli –, di vedere e di concepire la vita e la condizione umana, per quel suo tratto
al contempo deciso e gestuale, per quella sua maniera rapida e dissoluta di concepire
le forme, per quel suo metodo di stendere con estrema passione la materia colorata fin
quasi a volerne ascoltare la pungente melodia legata al contatto con la tela, potremmo
considerare Buso come l’ultimo degli espressionisti italiani del ‘900”.
Note biografiche
Armando Buso nasce il 28 giugno 1914 a Tezze (Treviso). Dimostra molto precocemente
una predisposizione naturale al disegno. Nel 1932 viene notato dal notaio Angelo
Parpinelli: cultore d'arte e collezionista, Parpinelli presenta Buso a Umberto Martina, che
lo accoglie nel suo studio veneziano. Inizia così un sodalizio che dura fino alla morte, nel
1945, del maestro. Con Martina e Virgilio Tramontin collabora all'esecuzione degli affreschi
del Duomo di Portogruaro.
Nel 1942 viene invitato a esporre alla Biennale di Venezia. Verso la metà degli anni
Quaranta il suo disegno si libera dalla tecnica chiaroscurale per conquistare la fluidità della
linea funzionale, del "segno unico" che genera forme e spazio. Nel 1948 è ancora alla
XXIV Biennale di Venezia. Nel 1961 compie un viaggio in Francia e in Spagna. Quest'ultimo
paese gli suggerisce una serie di lavori. Nel 1963 espone alcune incisioni su linoleum
alla "V Biennale d'incisione contemporanea" di Venezia e vince il primo premio nella
sezione dedicata alla xilografia. Il 17 dicembre 1975 muore improvvisamente. Nel suo
studio aveva appena abbozzato un ritratto di Umberto Martina.
Molte sono le mostre tenute da Buso. Per un elenco dettagliato si rimanda alla mostra
retrospettiva organizzata al Museo Ca' da Noal di Treviso (Armando Buso, a cura di
Adriano Màdaro con indagine critica di Giuseppe Marchiori, Istituto Veneto di Arti Grafiche,
Padova 1977) e alla pubblicazione Nel segno di Buso, edizione BeccoGiallo 2007 a cura di
R. Costella.
ARMANDO BUSO. I SEGNI DELLA VITA
a cura di Antonio Parpinelli
17 dicembre 2011 – 15 gennaio 2012
da martedì a domenica ore 10-19
Lu.C.C.A. Lounge e Underground
ingresso gratuito
Per info:
Lu.C.C.A.
via della Fratta, 36 – Lucca
tel. 0583 571712 / fax 0583 950499
www.luccamuseum.com
info@luccamuseum.com
Addetta Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè tel. +39 0583 492180 mob. +39 339 2006519
m.cicchine@luccamuseum.com
Omaggio all'artista veneto e a Oderzo, la sua terra natale,
nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground
Nasce come un omaggio, a trentasei anni dalla scomparsa, all'artista che ha saputo
ritrarre la sua terra, Oderzo, con il suo mondo rurale fatto di sudore e ristrettezze, e
proporci una riflessione universale sulla condizione umana, la mostra “Armando
Buso. I Segni della Vita”, curata da Antonio Parpinelli, che si inaugura sabato
17 dicembre 2011 alle ore 18 nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground (fino al 15
gennaio 2012, ingresso libero).
Trenta opere, tra disegni e dipinti che vanno dagli anni Trenta alla metà degli
anni Settanta, per testimoniare il lavoro di ricerca e sperimentazione portato avanti per
tutta una vita, non solo nel suo paese di orgine, da Armando Buso, allievo di Umberto
Martina, che lontano da qualsiasi accademismo cercherà sempre espressioni svincolate e
personali verso una totale libertà comunicativa. L’apice della sua carriera lo toccherà nel
1948 quando sarà invitato alla Biennale di Venezia dove sarà apprezzata la spontaneità
della sua gestualità e l’intraprendenza delle sue cromie.
Quello di Buso è il racconto di uomini e donne nella loro dura quotidianità fatta di povertà
e sofferenza, ma al tempo stesso di dignità e orgoglio. Instancabile disegnatore, col
suo segno forte, essenziale e istintivo ha dato la parola ad una umanità umile e offesa
cercando di riscattarla. “Con pochi tratti – scrive il curatore Antonio Parpinelli – riuscirà
sempre ad esprimere l’essenza di un volto, probabilmente più psicologico che reale, anche
quando i suoi gesti al carboncino si imbatteranno nel colore”.
In esposizione accanto ai ritratti di gente comune o di malati mentali saranno
proposti i dipinti con i paesaggi della campagna veneta, toscana o spagnola – frutto dei
suoi viaggi – e i suoi studi sul tema del circo. “Per il suo modo di dipingere – continua
Parpinelli –, di vedere e di concepire la vita e la condizione umana, per quel suo tratto
al contempo deciso e gestuale, per quella sua maniera rapida e dissoluta di concepire
le forme, per quel suo metodo di stendere con estrema passione la materia colorata fin
quasi a volerne ascoltare la pungente melodia legata al contatto con la tela, potremmo
considerare Buso come l’ultimo degli espressionisti italiani del ‘900”.
Note biografiche
Armando Buso nasce il 28 giugno 1914 a Tezze (Treviso). Dimostra molto precocemente
una predisposizione naturale al disegno. Nel 1932 viene notato dal notaio Angelo
Parpinelli: cultore d'arte e collezionista, Parpinelli presenta Buso a Umberto Martina, che
lo accoglie nel suo studio veneziano. Inizia così un sodalizio che dura fino alla morte, nel
1945, del maestro. Con Martina e Virgilio Tramontin collabora all'esecuzione degli affreschi
del Duomo di Portogruaro.
Nel 1942 viene invitato a esporre alla Biennale di Venezia. Verso la metà degli anni
Quaranta il suo disegno si libera dalla tecnica chiaroscurale per conquistare la fluidità della
linea funzionale, del "segno unico" che genera forme e spazio. Nel 1948 è ancora alla
XXIV Biennale di Venezia. Nel 1961 compie un viaggio in Francia e in Spagna. Quest'ultimo
paese gli suggerisce una serie di lavori. Nel 1963 espone alcune incisioni su linoleum
alla "V Biennale d'incisione contemporanea" di Venezia e vince il primo premio nella
sezione dedicata alla xilografia. Il 17 dicembre 1975 muore improvvisamente. Nel suo
studio aveva appena abbozzato un ritratto di Umberto Martina.
Molte sono le mostre tenute da Buso. Per un elenco dettagliato si rimanda alla mostra
retrospettiva organizzata al Museo Ca' da Noal di Treviso (Armando Buso, a cura di
Adriano Màdaro con indagine critica di Giuseppe Marchiori, Istituto Veneto di Arti Grafiche,
Padova 1977) e alla pubblicazione Nel segno di Buso, edizione BeccoGiallo 2007 a cura di
R. Costella.
ARMANDO BUSO. I SEGNI DELLA VITA
a cura di Antonio Parpinelli
17 dicembre 2011 – 15 gennaio 2012
da martedì a domenica ore 10-19
Lu.C.C.A. Lounge e Underground
ingresso gratuito
Per info:
Lu.C.C.A.
via della Fratta, 36 – Lucca
tel. 0583 571712 / fax 0583 950499
www.luccamuseum.com
info@luccamuseum.com
Addetta Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè tel. +39 0583 492180 mob. +39 339 2006519
m.cicchine@luccamuseum.com
17
dicembre 2011
Armando Buso – I Segni della Vita
Dal 17 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
LU.C.C.A. – LUCCA CENTER OF CONTEMPORARY ART
Lucca, Via Della Fratta, 36, (Lucca)
Lucca, Via Della Fratta, 36, (Lucca)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-19
Vernissage
17 Dicembre 2011, ore 18
Autore
Curatore