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Armando Riva
L’esposizione, che inaugura sabato 14 marzo alle 18.00, conta circa 25 sculture, delle quali una decina di grandi dimensioni, di un artista che lavora con un materiale tanto difficile quanto importante come il bronzo
Comunicato stampa
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Ancora una volta, l’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) - regno di Luciano e Massimo Spigaroli ma anche e soprattutto espressione di una tradizione e di una cultura che devono moltissimo, forse tutto, al Grande Fiume Po - smette gli abiti del relais – sempre che nel guardaroba ne abbia di così semplici – per indossare quelli della sala espositiva.
Non è la prima delle mostre che il vecchio castello ospita ma, certamente, quella dello scultore lombardo Armando Riva è una delle più pertinenti, legate al luogo e alla terra nello stesso rapporto dell’albero e delle radici. Per citare Philippe Daverio, grande estimatore di Riva, « Le sue opere hanno forme che portiamo dentro di noi. I suoi bronzi mi ricordano i vitigni solitari e i disordinati grovigli semisommersi, imprigionati ai detriti portati dalle piene del Po. Della fertile terra lombarda, confine ultimo con l’Emilia, ci sono i colori: il castano e il bruno del bronzo, il rosso dell’ossido di rame, gli sbalzi dell’oro, il verderame della patina che copre il metallo»
L’esposizione, che inaugura sabato 14 marzo alle 18.00, conta circa 25 sculture, delle quali una decina di grandi dimensioni, di un artista che lavora con un materiale tanto difficile quanto importante come il bronzo. Il legame tra il luogo e le opere è ben sintetizzato dalla copertina del catalogo, che riproduce un culatello in gesso.
La decisione di esporre in un luogo tanto appropriato, eppure inusuale, deriva dalla preferenza accordata dall’artista a luoghi deputati alla cultura enogastronomia e all’arte culinaria, come se il mestiere dello scultore e quello del cuoco avessero – a partire dall’amore e dalla strettissima relazione con la terra - moltissimo in comune. Non per niente, l’incontro tra Riva e Spigaroli avviene nell’ambito di un’esposizione presso il ristorante di Gualtiero Marchesi, il maestro degli chef.
«In quell’occasione, Spigaroli mi ha proposto di allestire una mia mostra all’Antica Corte Pallavicina, nella Sala dei Culatelli – spiega l’artista – Visto lo strettissimo legame delle mie opere con il territorio, l’idea è quella di estendere l’esposizione anche al cortile e all’argine del fiume».
Alla Corte sarà inoltre possibile consultare e acquistare, al prezzo di 15 euro, un catalogo di 110 opere. Il ricavato della vendita verrà devoluto in beneficienza a sostegno dei “Mille orti in Africa” Slow food e Terra Madre.
Non è la prima delle mostre che il vecchio castello ospita ma, certamente, quella dello scultore lombardo Armando Riva è una delle più pertinenti, legate al luogo e alla terra nello stesso rapporto dell’albero e delle radici. Per citare Philippe Daverio, grande estimatore di Riva, « Le sue opere hanno forme che portiamo dentro di noi. I suoi bronzi mi ricordano i vitigni solitari e i disordinati grovigli semisommersi, imprigionati ai detriti portati dalle piene del Po. Della fertile terra lombarda, confine ultimo con l’Emilia, ci sono i colori: il castano e il bruno del bronzo, il rosso dell’ossido di rame, gli sbalzi dell’oro, il verderame della patina che copre il metallo»
L’esposizione, che inaugura sabato 14 marzo alle 18.00, conta circa 25 sculture, delle quali una decina di grandi dimensioni, di un artista che lavora con un materiale tanto difficile quanto importante come il bronzo. Il legame tra il luogo e le opere è ben sintetizzato dalla copertina del catalogo, che riproduce un culatello in gesso.
La decisione di esporre in un luogo tanto appropriato, eppure inusuale, deriva dalla preferenza accordata dall’artista a luoghi deputati alla cultura enogastronomia e all’arte culinaria, come se il mestiere dello scultore e quello del cuoco avessero – a partire dall’amore e dalla strettissima relazione con la terra - moltissimo in comune. Non per niente, l’incontro tra Riva e Spigaroli avviene nell’ambito di un’esposizione presso il ristorante di Gualtiero Marchesi, il maestro degli chef.
«In quell’occasione, Spigaroli mi ha proposto di allestire una mia mostra all’Antica Corte Pallavicina, nella Sala dei Culatelli – spiega l’artista – Visto lo strettissimo legame delle mie opere con il territorio, l’idea è quella di estendere l’esposizione anche al cortile e all’argine del fiume».
Alla Corte sarà inoltre possibile consultare e acquistare, al prezzo di 15 euro, un catalogo di 110 opere. Il ricavato della vendita verrà devoluto in beneficienza a sostegno dei “Mille orti in Africa” Slow food e Terra Madre.
14
marzo 2015
Armando Riva
Dal 14 marzo al 14 aprile 2015
arte contemporanea
Location
ANTICA CORTE PALLAVICINA
Polesine Parmense, Strada Palazzo Due Torri, 3, (Parma)
Polesine Parmense, Strada Palazzo Due Torri, 3, (Parma)
Vernissage
14 Marzo 2015, ore 18
Ufficio stampa
ELLA STUDIO
Autore