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Armida Gandini – Crepi il lupo
Gandini è artista del suo tempo, e come tale raccoglie giorno per giorno le suggestioni che provengono dagli ambiti diversificati del cinema, della musica e della letteratura: un immaginario culturale allargato che si mescola con l’esperienza privata del vissuto.
Comunicato stampa
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La galleria 41 Artecontemporanea è lieta di presentare, per la prima volta, nei propri spazi, i nuovi lavori dell’artista bresciana Armida Gandini.
Sarebbe troppo semplice ricondurre la ricerca artistica di Armida Gandini entro i limiti rassicuranti e convenzionali dell’esplorazione dell’universo percettivo e psicologico infantile. Non sono le abitudini, le problematiche, i sogni e i gusti di una generazione in crescita, da qualche anno sotto i riflettori dell’analisi di psichiatri, sociologi, antropologi, intellettuali, esperti dei trend e delle mode giovanili, al centro dell’indagine di questa giovane artista che ha al suo attivo un curiculum denso di esperienze espositive nazionali e internazionali.
I bambini e le bambine di Armida Gandini alludono attraverso le posture, i gesti, le frasi scritte in sovraimpressione sulle immagini, a un sistema di pensiero adulto e formato, a un mondo ricco di complicanze e di sfaccettature nel quale i piccoli protagonisti, esattamente come i grandi, non sanno districarsi se non con rigide prese di posizione o rivendicazioni della propria autonomia di pensiero.
Gandini è artista del suo tempo, e come tale raccoglie giorno per giorno le suggestioni che provengono dagli ambiti diversificati del cinema, della musica e della letteratura: un immaginario culturale allargato che si mescola con l’esperienza privata del vissuto, di cui restano tracce riconoscibili nella scelta dei personaggi catturati dall’obiettivo meccanico di amici e familiari. Il disegno, contraddistinto da un tratto rapido, essenziale, talora scarno, funziona nella rappresentazione visiva esattamente come la sceneggiatura di uno spettacolo teatrale. È parte fondamentale dell’impianto formale del lavoro ma al tempo stesso è veicolo di libertà espressiva, di intuizioni, di contraddizioni interne al sistema dell’immagine. A partire dai primi lavori sulle case-oggetto e poi sulla fiaba, Gandini ha sempre dimostrato di possedere una grande capacità combinatoria, una propensione naturale al rimescolamento degli elementi provenienti dalla cultura alta, dal folklore popolare e dall’immaginario artistico. I lavori recenti presentati in mostra costituiscono un ulteriore passo in avanti sulla via dell’esplorazione della natura umana, del rapporto uomo-mondo, dei condizionamenti culturali che agiscono sull’uomo, della relazione fra memoria individuale e storia collettiva. Cos’è il tempo? Come è possibile definire il reale? Quale incidenza ha sull’esistenza del singolo e della comunità globale il libero arbitrio? Da dove viene e verso quale futuro va il mondo? - Sono solo alcune delle domande entro cui il nuovo corpus di lavori dell’artista si inscrive. L’età infantile o pre-adolescenziale diviene quindi metafora della condizione di plasmabilità del pensiero, di pluralità di punti di vista, di fragilità della natura umana, ma anche parentesi biologica privilegiata per sfidare le interdizioni e le certezze socio-culturali costruite su un pensiero univoco e sulla mistificazione dei luoghi comuni. Il gioco, le carte, i dadi, le biforcazioni stradali traducono in un linguaggio accattivante e diretto alcuni fra gli interrogativi più inquietanti del nostro tempo a cui nemmeno eccellenti filosofi, esimi matematici, blasonati scienziati hanno ancora saputo dare risposte certe.
Armida Gandini è nata a Brescia dove vive e lavora al grande dizionario dei “perché” della vita.
Sarebbe troppo semplice ricondurre la ricerca artistica di Armida Gandini entro i limiti rassicuranti e convenzionali dell’esplorazione dell’universo percettivo e psicologico infantile. Non sono le abitudini, le problematiche, i sogni e i gusti di una generazione in crescita, da qualche anno sotto i riflettori dell’analisi di psichiatri, sociologi, antropologi, intellettuali, esperti dei trend e delle mode giovanili, al centro dell’indagine di questa giovane artista che ha al suo attivo un curiculum denso di esperienze espositive nazionali e internazionali.
I bambini e le bambine di Armida Gandini alludono attraverso le posture, i gesti, le frasi scritte in sovraimpressione sulle immagini, a un sistema di pensiero adulto e formato, a un mondo ricco di complicanze e di sfaccettature nel quale i piccoli protagonisti, esattamente come i grandi, non sanno districarsi se non con rigide prese di posizione o rivendicazioni della propria autonomia di pensiero.
Gandini è artista del suo tempo, e come tale raccoglie giorno per giorno le suggestioni che provengono dagli ambiti diversificati del cinema, della musica e della letteratura: un immaginario culturale allargato che si mescola con l’esperienza privata del vissuto, di cui restano tracce riconoscibili nella scelta dei personaggi catturati dall’obiettivo meccanico di amici e familiari. Il disegno, contraddistinto da un tratto rapido, essenziale, talora scarno, funziona nella rappresentazione visiva esattamente come la sceneggiatura di uno spettacolo teatrale. È parte fondamentale dell’impianto formale del lavoro ma al tempo stesso è veicolo di libertà espressiva, di intuizioni, di contraddizioni interne al sistema dell’immagine. A partire dai primi lavori sulle case-oggetto e poi sulla fiaba, Gandini ha sempre dimostrato di possedere una grande capacità combinatoria, una propensione naturale al rimescolamento degli elementi provenienti dalla cultura alta, dal folklore popolare e dall’immaginario artistico. I lavori recenti presentati in mostra costituiscono un ulteriore passo in avanti sulla via dell’esplorazione della natura umana, del rapporto uomo-mondo, dei condizionamenti culturali che agiscono sull’uomo, della relazione fra memoria individuale e storia collettiva. Cos’è il tempo? Come è possibile definire il reale? Quale incidenza ha sull’esistenza del singolo e della comunità globale il libero arbitrio? Da dove viene e verso quale futuro va il mondo? - Sono solo alcune delle domande entro cui il nuovo corpus di lavori dell’artista si inscrive. L’età infantile o pre-adolescenziale diviene quindi metafora della condizione di plasmabilità del pensiero, di pluralità di punti di vista, di fragilità della natura umana, ma anche parentesi biologica privilegiata per sfidare le interdizioni e le certezze socio-culturali costruite su un pensiero univoco e sulla mistificazione dei luoghi comuni. Il gioco, le carte, i dadi, le biforcazioni stradali traducono in un linguaggio accattivante e diretto alcuni fra gli interrogativi più inquietanti del nostro tempo a cui nemmeno eccellenti filosofi, esimi matematici, blasonati scienziati hanno ancora saputo dare risposte certe.
Armida Gandini è nata a Brescia dove vive e lavora al grande dizionario dei “perché” della vita.
21
settembre 2004
Armida Gandini – Crepi il lupo
Dal 21 settembre al 23 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
41 ARTECONTEMPORANEA
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle ore 16 alle 19,30. mattina su appuntamento
Vernissage
21 Settembre 2004, dalle ore 18 alle ore 23 (inserita nella serata di inaugurazioni delle Gallerie d'Arte Contemporanea di Torino - TAG)
Curatore