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Armin Linke
29 nuove immagini fotografiche, che presentano una piccola parte del grande archivio che questo artista sta realizzando: si tratta di circa trentamila provini, raccolti durante i suoi viaggi che hanno attraversato tutto il mondo
Comunicato stampa
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Vistamare presenta la seconda mostra personale di Armin Linke. Sono state prodotte appositamente per la mostra 29 nuove immagini fotografiche, che presentano una piccola parte del grande archivio che questo artista sta realizzando: si tratta di circa trentamila provini, raccolti durante i suoi viaggi che hanno attraversato tutto il mondo. Queste immagini sono catalogate senza una logica o un criterio preciso, più spesso seguono le ossessioni o le fissazioni dell’autore. Una parte cattura tutte le trasformazioni, sia antropologiche sia urbanistiche, dei luoghi; c’è una zona popolata da fotografie che evocano una sorta di immaginario di fantascienza; poi arrivano i luoghi dei quali non esistono immagini o quelli in cui le immagini sono completamente saturate dai media. Infine ci sono fotografie che non sono identificabili o che dietro un’identità facilmente definibile ne nascondono un’altra, imprevista e che a volte acquistano un’identità a seconda di come vengono composte.
Il lavoro di Armin Linke oscilla tra due caratteri costanti: da un lato una dimensione epica, in quanto troviamo spesso paesaggi in cui è presente un elemento che schiaccia la scala umana e dall’altro un’archiviazione minuziosa basata sul principio della moltitudine. Entrambi questi momenti ci permettono di percepire fisicamente lo spazio.
Armin Linke cerca sempre di fotografare utilizzando la prospettiva di chi è ripreso nello scatto, guardando dal punto di vista del soggetto inquadrato, “per questo a volte appoggio la macchina a terra, o sugli oggetti stessi all’interno degli ambienti. A volte uso il grandangolare per mostrare l’insieme dei dettagli la cui relazione altrimenti sarebbe impercettibile. E usandolo mi avvicino fisicamente a loro fino a diventare vulnerabile; ma è un atteggiamento necessario per svelare le cose e per non rubare le immagini, per non dover usare o fare una violenza sul campo di realtà che si sceglie di osservare.”. Da questa sensibilità nascono le immagini di Armin Linke, e così lui le racconta: “Il vaticano: una città di cui non esistono fotografie della vita quotidiana. L’investitura dei vescovi, dentro il vaticano, i punti di vista della ripresa sono decisi e unici.
G8: un muro, 350 cancellate per ogni vicolo..costruite di notte, di nascosto. Imbarazzo.
Polo Nord, via Siberia con elicotteri Antonov: un’ora di volo consuma 800 litri diesel. Polo Nord, luogo astratto, arrivi, festeggi(..)il ghiaccio che si apre e si chiude sembra una mappa astratta, organica e fredda, una città inesistente.
Iran: entriamo nella moschea di Khomeini, la mia ragazza ha il chador per rispetto(..)il luogo è piacevole, bambini che giocano, signori che leggono o dormono sui tappeti, tutto molto rilassante”.
Poi a parlare è la poesia delle immagini: quella dei luoghi religiosi edificati dai nomadi nei territori del Sahara occidentale, del territorio di Hattian in Pakistan, del piccolo ristorante che si affaccia sul Cairo, delle donne che danzano per il compleanno di Saddam Hussein e di una casa che sembra sospesa sull’acqua, in Germania.
Armin Linke è nato nel 1966 e vive a Milano. Come fotografo e filmmaker sta lavorando ad un archivio a crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali. Tra le mostre principali ricordiamo: Armin Linke, Klosterfelde, Berlin (2007); Flash Cube Leeum-Samsung Museum of art Seul (2007); Trans.it National Museum of contemporary art Bukarest (2006); Architecture Invisible, Centre Culturel Suisse, Paris (2005); Galleria Vistamare, Pescara(2005); 9° Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia (2004); 50a Esposizione Internazionale d'Arte, Biennale di Venezia (2003); Accademia Americana, Roma (2003); Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2003); 25° Bienal de São Paulo (2002); Bienal de Valencia (2001).
La galleria quest’anno partecipa alla fiera di Torino, Artissima, che si terrà presso il Lingotto Fiere dal 9 all’11 Novembre.
Presenteremo opere di Joseph Kosuth, Armin Linke, Ettore Spalletti, Haim Steinbach, Grazia Toderi, Gert Verhoeven.
Siamo nel Padiglione 3, corridoio giallo A, stand 1.
Il lavoro di Armin Linke oscilla tra due caratteri costanti: da un lato una dimensione epica, in quanto troviamo spesso paesaggi in cui è presente un elemento che schiaccia la scala umana e dall’altro un’archiviazione minuziosa basata sul principio della moltitudine. Entrambi questi momenti ci permettono di percepire fisicamente lo spazio.
Armin Linke cerca sempre di fotografare utilizzando la prospettiva di chi è ripreso nello scatto, guardando dal punto di vista del soggetto inquadrato, “per questo a volte appoggio la macchina a terra, o sugli oggetti stessi all’interno degli ambienti. A volte uso il grandangolare per mostrare l’insieme dei dettagli la cui relazione altrimenti sarebbe impercettibile. E usandolo mi avvicino fisicamente a loro fino a diventare vulnerabile; ma è un atteggiamento necessario per svelare le cose e per non rubare le immagini, per non dover usare o fare una violenza sul campo di realtà che si sceglie di osservare.”. Da questa sensibilità nascono le immagini di Armin Linke, e così lui le racconta: “Il vaticano: una città di cui non esistono fotografie della vita quotidiana. L’investitura dei vescovi, dentro il vaticano, i punti di vista della ripresa sono decisi e unici.
G8: un muro, 350 cancellate per ogni vicolo..costruite di notte, di nascosto. Imbarazzo.
Polo Nord, via Siberia con elicotteri Antonov: un’ora di volo consuma 800 litri diesel. Polo Nord, luogo astratto, arrivi, festeggi(..)il ghiaccio che si apre e si chiude sembra una mappa astratta, organica e fredda, una città inesistente.
Iran: entriamo nella moschea di Khomeini, la mia ragazza ha il chador per rispetto(..)il luogo è piacevole, bambini che giocano, signori che leggono o dormono sui tappeti, tutto molto rilassante”.
Poi a parlare è la poesia delle immagini: quella dei luoghi religiosi edificati dai nomadi nei territori del Sahara occidentale, del territorio di Hattian in Pakistan, del piccolo ristorante che si affaccia sul Cairo, delle donne che danzano per il compleanno di Saddam Hussein e di una casa che sembra sospesa sull’acqua, in Germania.
Armin Linke è nato nel 1966 e vive a Milano. Come fotografo e filmmaker sta lavorando ad un archivio a crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali. Tra le mostre principali ricordiamo: Armin Linke, Klosterfelde, Berlin (2007); Flash Cube Leeum-Samsung Museum of art Seul (2007); Trans.it National Museum of contemporary art Bukarest (2006); Architecture Invisible, Centre Culturel Suisse, Paris (2005); Galleria Vistamare, Pescara(2005); 9° Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia (2004); 50a Esposizione Internazionale d'Arte, Biennale di Venezia (2003); Accademia Americana, Roma (2003); Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2003); 25° Bienal de São Paulo (2002); Bienal de Valencia (2001).
La galleria quest’anno partecipa alla fiera di Torino, Artissima, che si terrà presso il Lingotto Fiere dal 9 all’11 Novembre.
Presenteremo opere di Joseph Kosuth, Armin Linke, Ettore Spalletti, Haim Steinbach, Grazia Toderi, Gert Verhoeven.
Siamo nel Padiglione 3, corridoio giallo A, stand 1.
03
novembre 2007
Armin Linke
Dal 03 novembre 2007 al 15 gennaio 2008
fotografia
Location
VISTAMARE
Pescara, Largo Dei Frentani, 13, (Pescara)
Pescara, Largo Dei Frentani, 13, (Pescara)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30/19.30. Per visite su appuntamento chiamare negli orari di apertura
Autore