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Armin Linke – Alpi
L’installazione pensata dall’artista è composta dal film Alpi (2010, basato su una ricerca di Piero Zanini, Renato Rinaldi e Armin Linke) e da nove fotografie che analizzano e approfondiscono la rappresentazione del paesaggio alpino
Comunicato stampa
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Milano Montagna Festival & Fuori Festival 2018, powered by Vibram, in collaborazione con SEA, presenta a La Porta di Milano, aeroporto di Milano Malpensa, dal 22 ottobre al 9 novembre 2018, Alpi, l’installazione site-specific dell’artista Armin Linke (Milano, 1966), frutto di una ricerca artistica, sociale e antropologica, durata sette anni, sulla percezione della rappresentazione visiva e sonora del paesaggio alpino.
La mostra è una delle iniziative più attese della quinta edizione del Milano Montagna Festival & Fuori Festival, manifestazione dedicata alla promozione della cultura della montagna e dello sport outdoor, che avrà il suo headquarter dal 25 al 28 ottobre 2018, presso BASE Milano (via Bergognone 34 Milano).
Per la prima volta, il Milano Montagna Festival propone un Fuori Festival con una serie di eventi diffusi in città che si inaugureranno durante la settimana dal 22 al 28 ottobre.
L’installazione pensata dall’artista è composta dal film Alpi (2010, basato su una ricerca di Piero Zanini, Renato Rinaldi e Armin Linke) e da nove fotografie che analizzano e approfondiscono la rappresentazione del paesaggio alpino.
L’installazione fotografica reagisce in maniera specifica allo spazio poetico e atmosferico de La Porta di Milano rispettandone la filologia ed entra in dialogo con natura stessa dell’aeroporto, in quanto perno infrastrutturale e logistico posizionato al centro dell’arco alpino europeo.
Le Alpi sono viste come un “laboratorio unico della modernità”: esse sono uno dei più vasti ecosistemi naturali del continente europeo e la sua principale riserva di biodiversità; allo stesso tempo, sono una delle più importanti aree ricreative e turistiche, nonché quella, tra le grandi catene montuose del mondo, che ha subito le maggiori trasformazioni da parte dell’uomo. Le Alpi sono, altresì, un luogo chiave dove osservare e studiare la complessità delle relazioni sociali, economiche e politiche che contribuiscono ai cambiamenti di un territorio, del suo paesaggio e anche della percezione che di esso hanno sia chi vi abita stabilmente, sia chi vi soggiorna per brevi periodi.
Il progetto rappresenta l’esplorazione di un luogo comune europeo, di uno spazio antropologico complesso. Un tentativo di restituire un’immagine di cosa accade oggi nelle Alpi, toccando però questioni che travalicano ampiamente i limiti geografici del suo territorio. Per rendere esplicita questa prospettiva, Linke ha concentrato il proprio sguardo e il proprio udito là dove le attività umane, incontrandosi con la montagna, generano una sorta di attrito i cui effetti si riverberano anche sul piano dell’immaginario.
L’artista affronta tale paradosso approfondendo due tematiche; da un lato, analizzando la rappresentazione delle Alpi, ovvero come sono raccontate agli altri nei luoghi turistici, nella pubblicità, nei musei, nei modelli astratti degli scienziati, ma anche nella costruzione identitaria dei suoi abitanti, come luogo di pratiche millenarie, come la transumanza, o di antichi riti religiosi, come i pellegrinaggi; dall’altro, come le Alpi sono abitate, ovvero come luogo di residenza permanente, di soggiorno temporaneo, di lavoro o di svago turistico e sportivo.
Nell’opinione comune e in quella dei mass media, infatti, le Alpi sono un mondo ancora in gran parte premoderno, sostanzialmente intatto, chiuso in sé, dai ritmi lenti, legato a non ben definite tradizioni e a un complesso di pratiche antiche.
A dominare è un mondo-cartolina costellato da verdi prati sui quali pascolano beatamente greggi e mandrie, all’ombra di alti monti che si stagliano nel cielo per la gioia di alpinisti pronti alla conquista di ogni cima, in estate, e di sciatori e snowborder alle prese con spettacolari evoluzioni, in inverno.
Per Armin Linke, solo una ricomposizione d’immagini delle Alpi può rendere possibile la comprensione delle complessità e delle tensioni che si creano dentro le dimensioni locali e globali del processo storico, e quella dell’esperienza quotidiana che nasce da questa tensione con le sue conseguenze sullo spazio circostante. Questa ricomposizione è preliminare a tutti gli interventi e deve passare attraverso la rimessa in discussione di un immaginario “bloccato”, perché ancora mitizzato. Il punto di partenza è la constatazione del paradosso che struttura questa immagine: quello di una regione che negli ultimi due secoli è stata valorizzata, da chi non vi abitava come modello di ‘naturalità’ e, allo stesso tempo, proprio per questo venduta e consumata.
ARMIN LINKE
Il fotografo e filmmaker Armin Linke (nato a Milano 1966), lavora a un archivio a crescita progressiva sulle diverse attività umane e i nuovi paesaggi naturali e artificiali, rappresentando situazioni in cui i confini tra finzione e realtà si fanno sempre più esili fino a diventare invisibili. La sua pratica interroga la fruizione e la distribuzione delle immagini e l’interazione con il contesto produttivo ed espositivo. Armin Linke è stato Research Affiliate al MIT Visual Arts Program di Cambridge, MA e docente presso presso il dipartimento di Arti Visive dell’Università IUAV di Venezia e la Staatliche Hochschule für Gestaltung Karlsruhe. Il suo film Alpi sulla percezione del paesaggio alpino contemporaneo è stato premiato alla IX Biennale di Architettura di Venezia.
MILANO MONTAGNA
Milano Montagna, nato nel 2013 da un’idea di Francesco Bertolini e Laura Agnoletto e prodotto dall’associazione culturale MISIAD, è la manifestazione annuale che promuove la cultura della montagna a 360° attraverso sport, esperienze, storie, innovazione, action sport, contest, design, film e mostre. Da sempre è ospitato all’interno dei luoghi iconici di Milano, come Università Statale di Milano, Expo Gate, Fabbrica del Vapore, UniCredit Pavilion e Fondazione Feltrinelli. Da quest’anno è anche Fuori Festival con eventi diffusi in città.
La mostra è una delle iniziative più attese della quinta edizione del Milano Montagna Festival & Fuori Festival, manifestazione dedicata alla promozione della cultura della montagna e dello sport outdoor, che avrà il suo headquarter dal 25 al 28 ottobre 2018, presso BASE Milano (via Bergognone 34 Milano).
Per la prima volta, il Milano Montagna Festival propone un Fuori Festival con una serie di eventi diffusi in città che si inaugureranno durante la settimana dal 22 al 28 ottobre.
L’installazione pensata dall’artista è composta dal film Alpi (2010, basato su una ricerca di Piero Zanini, Renato Rinaldi e Armin Linke) e da nove fotografie che analizzano e approfondiscono la rappresentazione del paesaggio alpino.
L’installazione fotografica reagisce in maniera specifica allo spazio poetico e atmosferico de La Porta di Milano rispettandone la filologia ed entra in dialogo con natura stessa dell’aeroporto, in quanto perno infrastrutturale e logistico posizionato al centro dell’arco alpino europeo.
Le Alpi sono viste come un “laboratorio unico della modernità”: esse sono uno dei più vasti ecosistemi naturali del continente europeo e la sua principale riserva di biodiversità; allo stesso tempo, sono una delle più importanti aree ricreative e turistiche, nonché quella, tra le grandi catene montuose del mondo, che ha subito le maggiori trasformazioni da parte dell’uomo. Le Alpi sono, altresì, un luogo chiave dove osservare e studiare la complessità delle relazioni sociali, economiche e politiche che contribuiscono ai cambiamenti di un territorio, del suo paesaggio e anche della percezione che di esso hanno sia chi vi abita stabilmente, sia chi vi soggiorna per brevi periodi.
Il progetto rappresenta l’esplorazione di un luogo comune europeo, di uno spazio antropologico complesso. Un tentativo di restituire un’immagine di cosa accade oggi nelle Alpi, toccando però questioni che travalicano ampiamente i limiti geografici del suo territorio. Per rendere esplicita questa prospettiva, Linke ha concentrato il proprio sguardo e il proprio udito là dove le attività umane, incontrandosi con la montagna, generano una sorta di attrito i cui effetti si riverberano anche sul piano dell’immaginario.
L’artista affronta tale paradosso approfondendo due tematiche; da un lato, analizzando la rappresentazione delle Alpi, ovvero come sono raccontate agli altri nei luoghi turistici, nella pubblicità, nei musei, nei modelli astratti degli scienziati, ma anche nella costruzione identitaria dei suoi abitanti, come luogo di pratiche millenarie, come la transumanza, o di antichi riti religiosi, come i pellegrinaggi; dall’altro, come le Alpi sono abitate, ovvero come luogo di residenza permanente, di soggiorno temporaneo, di lavoro o di svago turistico e sportivo.
Nell’opinione comune e in quella dei mass media, infatti, le Alpi sono un mondo ancora in gran parte premoderno, sostanzialmente intatto, chiuso in sé, dai ritmi lenti, legato a non ben definite tradizioni e a un complesso di pratiche antiche.
A dominare è un mondo-cartolina costellato da verdi prati sui quali pascolano beatamente greggi e mandrie, all’ombra di alti monti che si stagliano nel cielo per la gioia di alpinisti pronti alla conquista di ogni cima, in estate, e di sciatori e snowborder alle prese con spettacolari evoluzioni, in inverno.
Per Armin Linke, solo una ricomposizione d’immagini delle Alpi può rendere possibile la comprensione delle complessità e delle tensioni che si creano dentro le dimensioni locali e globali del processo storico, e quella dell’esperienza quotidiana che nasce da questa tensione con le sue conseguenze sullo spazio circostante. Questa ricomposizione è preliminare a tutti gli interventi e deve passare attraverso la rimessa in discussione di un immaginario “bloccato”, perché ancora mitizzato. Il punto di partenza è la constatazione del paradosso che struttura questa immagine: quello di una regione che negli ultimi due secoli è stata valorizzata, da chi non vi abitava come modello di ‘naturalità’ e, allo stesso tempo, proprio per questo venduta e consumata.
ARMIN LINKE
Il fotografo e filmmaker Armin Linke (nato a Milano 1966), lavora a un archivio a crescita progressiva sulle diverse attività umane e i nuovi paesaggi naturali e artificiali, rappresentando situazioni in cui i confini tra finzione e realtà si fanno sempre più esili fino a diventare invisibili. La sua pratica interroga la fruizione e la distribuzione delle immagini e l’interazione con il contesto produttivo ed espositivo. Armin Linke è stato Research Affiliate al MIT Visual Arts Program di Cambridge, MA e docente presso presso il dipartimento di Arti Visive dell’Università IUAV di Venezia e la Staatliche Hochschule für Gestaltung Karlsruhe. Il suo film Alpi sulla percezione del paesaggio alpino contemporaneo è stato premiato alla IX Biennale di Architettura di Venezia.
MILANO MONTAGNA
Milano Montagna, nato nel 2013 da un’idea di Francesco Bertolini e Laura Agnoletto e prodotto dall’associazione culturale MISIAD, è la manifestazione annuale che promuove la cultura della montagna a 360° attraverso sport, esperienze, storie, innovazione, action sport, contest, design, film e mostre. Da sempre è ospitato all’interno dei luoghi iconici di Milano, come Università Statale di Milano, Expo Gate, Fabbrica del Vapore, UniCredit Pavilion e Fondazione Feltrinelli. Da quest’anno è anche Fuori Festival con eventi diffusi in città.
22
ottobre 2018
Armin Linke – Alpi
Dal 22 ottobre al 09 novembre 2018
fotografia
Location
AEROPORTO INTERNAZIONALE DELLA MALPENSA
Gallarate, Strada Statale Dell'aeroporto Della Malpensa, (Varese)
Gallarate, Strada Statale Dell'aeroporto Della Malpensa, (Varese)
Vernissage
22 Ottobre 2018, h 12
Autore