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Armin Wegner – Gli Armeni
Quello degli Armeni è stato il primo pogrom dell’era moderna pianificato e condotto con una ferrea organizzazione burocratica
Comunicato stampa
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Quello degli Armeni è stato il primo pogrom dell’era moderna pianificato e condotto con una ferrea organizzazione burocratica. Iniziato nel 1895 a opera del governo dei Giovani Turchi con una serie di stragi locali, lo sterminio subisce un’accelerazione imprevista all’inizio della prima guerra mondiale. Zona di confine, l’Armenia è stata stritolata tra due imperi in conflitto, quello russo e quello turco. Quest’ultimo, temendo un’alleanza di due milioni di armeni con i russi, promulga la Legge temporanea di deportazione, che vede nel 1915 l’uccisione di oltre mille tra intellettuali, banchieri, letterati e artisti di Costantinopoli. Si provvede a passare per le armi gran parte della popolazione armena di sesso maschile. Ma è con la deportazione detta ‘circolare’, che consiste nello spostamento di colonne di disperati in zone desertiche e prive di acqua con un percorso appunto circolare fino all’annientamento totale, che si hanno gli esiti più sconvolgenti: due milioni di deportati, di cui un milione e mezzo di morti ufficiali e 500.000 superstiti, molti dei quali salvati dagli arabi, dai curdi e dai beduini della Siria. Questo tragico capitolo della storia resta ancora oscuro a molti, Hitler stesso, nell’agosto nel 1939, a pochi giorni dall’invasione della Polonia, pronunciò la famosa frase: “Chi si ricorda più del genocidio degli Armeni?”
Il Comune di Siena dedica al ricordo di questo popolo e del genocidio che ha subito: due mostre fotografiche, Armin Wegner,
Armin Wegner e gli Armeni e
Garo Keshishian,
Armeni ed una giornata di studi.
Arnim Teophile Wegner fu un testimone oculare del massacro che volle , uomo giusto, documentare con foto da lui stesso scattate rischiando la vita. “Mi hanno raccontato – scriveva Arim Wegner- che Gemal Pascià, il carnefice siriano, ha proibito , pena di morte, di scattare fotografie nei campi profughi. Io conservo le immagini di terrore e di accusa legate sotto la mia cintura...So di commettere in questo modo un atto di alto tradimento, e tuttavia la consapevolezza di aver contribuito per una piccola parte ad aiutare questi poveretti mi riempie di gioia più di qualsiasi cosa abbia fatto.”. Wegner riuscì a far pervenire il materiale fotografico, che oggi possiamo vedere con il titolo Armin Wegner e gli Armeni, in Germania e negli Stati Uniti. Nel 1933 Wegner inviò una lettera a Hitler in cui protestava contro i comportamenti antiebraici e, per questo, fu arrestato dalla Gestapo, picchiato e detenuto per cinque mesi nei campi di concentramento. Tra il 1936 e il 37 si trasferì in Italia e per tutto il resto della sua vita si adoprò con appelli e un’attività di scrittore militante dei diritti civili. Visse tra Positano, Stromboli e Roma, dove morì nel 1978.Le ceneri di Armin Wegner sono state portate a Yerevan, in Armenia, dal figlio Misha e tumulate nel Muro della Memoria.
Il Comune di Siena dedica al ricordo di questo popolo e del genocidio che ha subito: due mostre fotografiche, Armin Wegner,
Armin Wegner e gli Armeni e
Garo Keshishian,
Armeni ed una giornata di studi.
Arnim Teophile Wegner fu un testimone oculare del massacro che volle , uomo giusto, documentare con foto da lui stesso scattate rischiando la vita. “Mi hanno raccontato – scriveva Arim Wegner- che Gemal Pascià, il carnefice siriano, ha proibito , pena di morte, di scattare fotografie nei campi profughi. Io conservo le immagini di terrore e di accusa legate sotto la mia cintura...So di commettere in questo modo un atto di alto tradimento, e tuttavia la consapevolezza di aver contribuito per una piccola parte ad aiutare questi poveretti mi riempie di gioia più di qualsiasi cosa abbia fatto.”. Wegner riuscì a far pervenire il materiale fotografico, che oggi possiamo vedere con il titolo Armin Wegner e gli Armeni, in Germania e negli Stati Uniti. Nel 1933 Wegner inviò una lettera a Hitler in cui protestava contro i comportamenti antiebraici e, per questo, fu arrestato dalla Gestapo, picchiato e detenuto per cinque mesi nei campi di concentramento. Tra il 1936 e il 37 si trasferì in Italia e per tutto il resto della sua vita si adoprò con appelli e un’attività di scrittore militante dei diritti civili. Visse tra Positano, Stromboli e Roma, dove morì nel 1978.Le ceneri di Armin Wegner sono state portate a Yerevan, in Armenia, dal figlio Misha e tumulate nel Muro della Memoria.
17
ottobre 2003
Armin Wegner – Gli Armeni
Dal 17 ottobre al 09 novembre 2003
fotografia
Location
MAGAZZINI DEL SALE DI SIENA
Siena, piazza del Campo, 1, (Siena)
Siena, piazza del Campo, 1, (Siena)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 19
Vernissage
17 Ottobre 2003, ore 17.30
Autore