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Arno Boueilh
La nostalgia retrò, la modernità che si fa già memoria nei flussi incessanti del contemporaneo, l’ingresso privilegiato nell’ambiente dell’assoluto di tracce esistenziali umili, scontante, oramai forse inutili, disegnano lo spazio della pittura figurativa minimalista di Arno Boueilh, artista parigino appena trentenne, residente tra la Francia e l’Italia, in mostra presso la galleria internazionale Accademia Libera Natura e Cultura, nella sede del Castello Ginori di Querceto (Montecatini VC – PI).
Comunicato stampa
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La nostalgia retrò, la modernità che si fa già memoria nei flussi incessanti del contemporaneo, l’ingresso privilegiato nell’ambiente dell’assoluto di tracce esistenziali umili, scontante, oramai forse inutili, disegnano lo spazio della pittura figurativa minimalista di Arno Boueilh, artista parigino appena trentenne, residente tra la Francia e l’Italia, in mostra presso la galleria internazionale Accademia Libera Natura e Cultura, nella sede del Castello Ginori di Querceto (Montecatini VC – PI), con vernissage fissato per le ore 17.30 di domenica 2 agosto 2009.
In una sospensione temporale struggente ed imminente, si aprono angoli lirici di eternità, spazi urbani dall’atmosfera evocativa e silenziosa, insegne, archetipi di botteghe, gli “homme au bar”, un modus vivendi rallentato e perduto, certezze esistenziali fissate nell’ingannevole tela ad effetto iperreale, dai grandi spazi dell’America di Hopper, alla Parigi intramontabile, alle capitali italiane, fino agli interni, dove l’assenza e il vuoto perseguiti e variamente riproposti, o con la presenza gentile della figura umana, testimoniano un vissuto e un’epoca che, oramai non più completamente reali, assumono una nuova funzione orientativa, e vertiginosamente simbolica.
Nella dialettica di buio e luce, nelle prospettive drammatiche ed in profondità, e nei colori dalle tinte monocrome e di contrasto, tipiche dell’allure parigina della prima modernità, il quotidiano finito, si fa allegoria e rappresentazione messianica del ritratto dell’infinito.
L’inaugurazione della personale, avrà luogo nella stessa giornata del concerto del duo spagnolo Carlos Lama e Sofia Cabruja che chiude la rassegna pianistica “Querceto International Piano Festival & Masterclasses” (ore 21, Sala Il Granaione), in corso dal 17 luglio, con la partecipazione di musicisti dal mondo.
In una sospensione temporale struggente ed imminente, si aprono angoli lirici di eternità, spazi urbani dall’atmosfera evocativa e silenziosa, insegne, archetipi di botteghe, gli “homme au bar”, un modus vivendi rallentato e perduto, certezze esistenziali fissate nell’ingannevole tela ad effetto iperreale, dai grandi spazi dell’America di Hopper, alla Parigi intramontabile, alle capitali italiane, fino agli interni, dove l’assenza e il vuoto perseguiti e variamente riproposti, o con la presenza gentile della figura umana, testimoniano un vissuto e un’epoca che, oramai non più completamente reali, assumono una nuova funzione orientativa, e vertiginosamente simbolica.
Nella dialettica di buio e luce, nelle prospettive drammatiche ed in profondità, e nei colori dalle tinte monocrome e di contrasto, tipiche dell’allure parigina della prima modernità, il quotidiano finito, si fa allegoria e rappresentazione messianica del ritratto dell’infinito.
L’inaugurazione della personale, avrà luogo nella stessa giornata del concerto del duo spagnolo Carlos Lama e Sofia Cabruja che chiude la rassegna pianistica “Querceto International Piano Festival & Masterclasses” (ore 21, Sala Il Granaione), in corso dal 17 luglio, con la partecipazione di musicisti dal mondo.
02
agosto 2009
Arno Boueilh
Dal 02 al 21 agosto 2009
arte contemporanea
Location
CASTELLO GINORI
Montecatini Val Di Cecina, Via del Borgo, 1, (Pisa)
Montecatini Val Di Cecina, Via del Borgo, 1, (Pisa)
Orario di apertura
ore 10-12.30 e 16.30-20.30
Vernissage
2 Agosto 2009, ore 17.30
Sito web
www.association-marcopolo.org
Autore
Curatore