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Arnulf Rainer – Dialogo senza parole
La mostra realizzata in collaborazione con lo studio Rainer riunisce alcuni esemplari da tre serie dell’artista, che si concentrano sulla rielaborazione della pittura storica ed in primo luogo sul ritratto.
Comunicato stampa
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Dialogo senza parole
Il titolo che ho dato a questa mostra appare a prima vista paradossale, visto che ogni dialogo in realtˆ caratterizzato da un botta e risposta. Nell'opera di Arnulf Rainer, i cui mezzi espressivi essenziali sono il disegno e la pittura, questo dialogo era presente fin dagli esordi, dallo scandalo che lo rese famoso e anche famigerato, quando ridipinse l'opera di un altro artista: una pratica di reazione, motivata da ragioni psico-grammaticali, alla produzione visiva dei colleghi, originale o riprodotta. L'interesse di Rainer per ogni forma di espressione linguistica lo spinge, nelle serie ãBody Poses“ e ãFace Farces“, a esplorare i limiti della propria espressione non verbale e ad elaborare ulteriormente le riproduzioni. Questa forma di dialogo pu˜ essere definita commento, disturbo o distruzione del proprio modello, installazione di una nuova gerarchia estetica, introdotta da Rainer.
Se ãHiroshima“ era il fosco commento a una cittˆ morta, metafora dello sterminio per eccellenza, cos“ le 'maschere funebri' lo avrebbero in seguito affascinato in quanto rappresentazioni fotografiche dei tratti del volto che si distendono e a un tempo si rapprendono nella morte. Il suo commento abbozza alternative, interloquisce con la controparte, ne commenta il silenzio. Da tempo Rainer si interessa non solo alle maschere, ma anche all'opera di artisti storici, alle rappresentazioni figurative di santi, martiri, personaggi storici. I pezzi centrali di questa mostra sono, oltre ad alcune opere intimiste e di piccole dimensioni, e alle elaborazioni su disegni di Victor Hugo, i "Vecchi maestri". Il presente catalogo riproduce tutti i lavori della serie scelti per la mostra e visibili in galleria.
I modelli sono generalmente in bianco e nero: per l'artista la qualitˆ della riproduzione non decisiva. A seconda della disposizione d'animo, Rainer commenta, accentua, rileva e smussa l'enfasi, abbraccia amorevolmente, occulta e incornicia. Pu˜ avvicinarsi al suo partner in modo lineare e pittorico: i veli non di rado celano parti di oggetti del suo amore. In occasione di una delle mie prime visite a Rainer, nel suo studio di Mariahilferstra§e quasi quarant'anni fa, fui affascinato dalla quantitˆ di libri illustrati che vi trovai, e soprattutto dalle immagini risalenti al periodo pre-fotografico, che se ne stavano l“ in attesa degli interventi di Rainer, del momento in cui l'artista si sarebbe cimentato in un corpo a corpo, in un dialogo che spesso era anche fisico. Nei "Vecchi maestri" si percepisce un Rainer placato, che porta avanti un discorso tutto all'insegna del rispetto, della stima e dell'amore, in cui l'artista incornicia i 'modelli', li copre e li chiude con i suoi veli, come si avvolge una reliquia in un sacro drappo.
Il titolo che ho dato a questa mostra appare a prima vista paradossale, visto che ogni dialogo in realtˆ caratterizzato da un botta e risposta. Nell'opera di Arnulf Rainer, i cui mezzi espressivi essenziali sono il disegno e la pittura, questo dialogo era presente fin dagli esordi, dallo scandalo che lo rese famoso e anche famigerato, quando ridipinse l'opera di un altro artista: una pratica di reazione, motivata da ragioni psico-grammaticali, alla produzione visiva dei colleghi, originale o riprodotta. L'interesse di Rainer per ogni forma di espressione linguistica lo spinge, nelle serie ãBody Poses“ e ãFace Farces“, a esplorare i limiti della propria espressione non verbale e ad elaborare ulteriormente le riproduzioni. Questa forma di dialogo pu˜ essere definita commento, disturbo o distruzione del proprio modello, installazione di una nuova gerarchia estetica, introdotta da Rainer.
Se ãHiroshima“ era il fosco commento a una cittˆ morta, metafora dello sterminio per eccellenza, cos“ le 'maschere funebri' lo avrebbero in seguito affascinato in quanto rappresentazioni fotografiche dei tratti del volto che si distendono e a un tempo si rapprendono nella morte. Il suo commento abbozza alternative, interloquisce con la controparte, ne commenta il silenzio. Da tempo Rainer si interessa non solo alle maschere, ma anche all'opera di artisti storici, alle rappresentazioni figurative di santi, martiri, personaggi storici. I pezzi centrali di questa mostra sono, oltre ad alcune opere intimiste e di piccole dimensioni, e alle elaborazioni su disegni di Victor Hugo, i "Vecchi maestri". Il presente catalogo riproduce tutti i lavori della serie scelti per la mostra e visibili in galleria.
I modelli sono generalmente in bianco e nero: per l'artista la qualitˆ della riproduzione non decisiva. A seconda della disposizione d'animo, Rainer commenta, accentua, rileva e smussa l'enfasi, abbraccia amorevolmente, occulta e incornicia. Pu˜ avvicinarsi al suo partner in modo lineare e pittorico: i veli non di rado celano parti di oggetti del suo amore. In occasione di una delle mie prime visite a Rainer, nel suo studio di Mariahilferstra§e quasi quarant'anni fa, fui affascinato dalla quantitˆ di libri illustrati che vi trovai, e soprattutto dalle immagini risalenti al periodo pre-fotografico, che se ne stavano l“ in attesa degli interventi di Rainer, del momento in cui l'artista si sarebbe cimentato in un corpo a corpo, in un dialogo che spesso era anche fisico. Nei "Vecchi maestri" si percepisce un Rainer placato, che porta avanti un discorso tutto all'insegna del rispetto, della stima e dell'amore, in cui l'artista incornicia i 'modelli', li copre e li chiude con i suoi veli, come si avvolge una reliquia in un sacro drappo.
06
novembre 2010
Arnulf Rainer – Dialogo senza parole
Dal 06 novembre 2010 al 09 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA DE FAVERI ARTE – LAB 610 XL
Sovramonte, Frazione Servo, 167/B, (Belluno)
Sovramonte, Frazione Servo, 167/B, (Belluno)
Orario di apertura
da martedì a domenica 15.30-17.30
Vernissage
6 Novembre 2010, ore 16
Autore
Curatore