Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Arnulf Rainer – Le opere Piranesi
Protagonista di spicco di alcune tra le piu’ significative correnti dell’arte contemporanea della seconda metà del XX secolo, Arnulf Rainer si riaffaccia nella Gallerja di via della Lupa a Roma dopo la mostra Je est un autre, nella quale si erano potuti ammirare alcuni esempi storici delle sue opere a base di pose corporali, esempi pioneristici della body art.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Protagonista di spicco di alcune tra le piu' significative correnti dell'arte contemporanea della seconda metà del XX secolo, Arnulf Rainer si riaffaccia nella Gallerja di via della Lupa a Roma dopo la mostra Je est un autre, nella quale si erano potuti ammirare alcuni esempi storici delle sue opere a base di pose corporali, esempi pioneristici della body art. Il grande artista austriaco stavolta e' presente a Roma con una serie di opere recanti, quali supporti, autentiche incisioni di Giovan Battista Piranesi, sulle quali, con la sua modalità già in altre circostanze esercitata, negli Uberzeichnungen, egli interviene con pastelli, matite e oli, sovrapponendo segni e colori all'iconografia già esistente sulle antiche stampe.
Gli esiti di queste sue azioni fortemente pulsive e gestuali sono sorprendenti, sia perche' compiute sull'opera di altri artisti, in questo caso Piranesi, sia perche' rivelano una costante ansia di alterità relazionale non priva di motivazioni fortemente esistenziali.
La scelta delle opere a base di incisioni di Piranesi per la mostra di Roma e' assai significativa, poiche' le violente stesure di grafite o di colori a olio coprenti le -vedute- che celebrano la gloria e i fasti dell'architettura antica suscitano nell'osservatore un doppio sentimento di avversione e meraviglia per l'atto iconoclasta, ma anche per l'esito sorprendente che le opere suscitano e raggiungono.
Il percorso artistico di Arnulf Rainer e' densissimo di fasi linguistiche differenti, oltretutto all'insegna di tecniche e materiali diversi. Dall'incisione alla fotografia, dall'uso del corpo alla pittura, tutta la sua opera e' attraversata da una volontà di superamento dei mezzi tradizionali in una ricerca di libertà sottolineata da alcune preoccupazioni costanti; tra esse il pensiero e la condizione della morte, della distruzione, della catastrofe sono ricorrenti, come realtà compresenti alla vita e su di essa incombenti.
Superato l'esordio surrealista (1947-51), Rainer si cimenta con le maggiori tecniche calcografiche e infine a metà degli anni Cinquanta compie numerose opere a base fotografica. Celebre e' il ciclo del Dead Self-Portrait, 1955 e in seguito le opere in cui il volto umano di soggetti defunti e' investito da una selva di segni che ne cancellano sino all'irriconoscibilità i lineamenti, non senza una tensione apotropaica e di forte coinvolgimento emotivo.
Dopo la militanza nel gruppo Wiener Actionismus,1962-68 (insieme con Brüs, Muhel, Schwarzkogler, Nitsch), dalla metà degli anni Settanta inizia a investire con la modalità della Ubermalung riproduzioni di opere di artisti come Leonardo, Goya, Van Gogh e altri. A seguito di acquisizioni presso antiquari o in asta di rare opere calcografiche di ogni epoca, Rainer procede sistematicamente nella sovrapposizione ad esse di disegni, pittura e altre materie o tecniche, cancellandone in parte preziosi dettagli.
Tra le opere presenti a Roma, oltre a una grande Schlenkerkreuz, 1991-93, dipinta su tavola, si distinguono le incisioni sulle -urne cinerarie- (1987) piranesiane, la Veduta del tempio di Antonino, 1990 e la Veduta di Piazza del Popolo 1990, i cui ariosi cieli e le vestigia monumentali sono contrassegnati e coperti da fitti segni blu neri e gialli che modificano radicalmente lo spazio della città eterna introducendovi una vistosa cifra melanconica.
Presente alla Biennale di San Paolo (nel 1971 e nel 1993) e' stato piu' volte invitato alla Documenta di Kassel (II, V e VI) e alla Biennale di Venezia (38^ edizione). Tra le piu' recenti mostre nei musei sono da segnalare le personali al Guggenheim di New York (1989), al Museum of Contemporary Art di Chicago e allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1999).
Per la mostra, che resterà aperta dal 22 giugno al 12 settembre 2010, e' in preparazione un catalogo che reca un testo critico di Bruno Corà e le immagini di tutte le opere esposte.
Gli esiti di queste sue azioni fortemente pulsive e gestuali sono sorprendenti, sia perche' compiute sull'opera di altri artisti, in questo caso Piranesi, sia perche' rivelano una costante ansia di alterità relazionale non priva di motivazioni fortemente esistenziali.
La scelta delle opere a base di incisioni di Piranesi per la mostra di Roma e' assai significativa, poiche' le violente stesure di grafite o di colori a olio coprenti le -vedute- che celebrano la gloria e i fasti dell'architettura antica suscitano nell'osservatore un doppio sentimento di avversione e meraviglia per l'atto iconoclasta, ma anche per l'esito sorprendente che le opere suscitano e raggiungono.
Il percorso artistico di Arnulf Rainer e' densissimo di fasi linguistiche differenti, oltretutto all'insegna di tecniche e materiali diversi. Dall'incisione alla fotografia, dall'uso del corpo alla pittura, tutta la sua opera e' attraversata da una volontà di superamento dei mezzi tradizionali in una ricerca di libertà sottolineata da alcune preoccupazioni costanti; tra esse il pensiero e la condizione della morte, della distruzione, della catastrofe sono ricorrenti, come realtà compresenti alla vita e su di essa incombenti.
Superato l'esordio surrealista (1947-51), Rainer si cimenta con le maggiori tecniche calcografiche e infine a metà degli anni Cinquanta compie numerose opere a base fotografica. Celebre e' il ciclo del Dead Self-Portrait, 1955 e in seguito le opere in cui il volto umano di soggetti defunti e' investito da una selva di segni che ne cancellano sino all'irriconoscibilità i lineamenti, non senza una tensione apotropaica e di forte coinvolgimento emotivo.
Dopo la militanza nel gruppo Wiener Actionismus,1962-68 (insieme con Brüs, Muhel, Schwarzkogler, Nitsch), dalla metà degli anni Settanta inizia a investire con la modalità della Ubermalung riproduzioni di opere di artisti come Leonardo, Goya, Van Gogh e altri. A seguito di acquisizioni presso antiquari o in asta di rare opere calcografiche di ogni epoca, Rainer procede sistematicamente nella sovrapposizione ad esse di disegni, pittura e altre materie o tecniche, cancellandone in parte preziosi dettagli.
Tra le opere presenti a Roma, oltre a una grande Schlenkerkreuz, 1991-93, dipinta su tavola, si distinguono le incisioni sulle -urne cinerarie- (1987) piranesiane, la Veduta del tempio di Antonino, 1990 e la Veduta di Piazza del Popolo 1990, i cui ariosi cieli e le vestigia monumentali sono contrassegnati e coperti da fitti segni blu neri e gialli che modificano radicalmente lo spazio della città eterna introducendovi una vistosa cifra melanconica.
Presente alla Biennale di San Paolo (nel 1971 e nel 1993) e' stato piu' volte invitato alla Documenta di Kassel (II, V e VI) e alla Biennale di Venezia (38^ edizione). Tra le piu' recenti mostre nei musei sono da segnalare le personali al Guggenheim di New York (1989), al Museum of Contemporary Art di Chicago e allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1999).
Per la mostra, che resterà aperta dal 22 giugno al 12 settembre 2010, e' in preparazione un catalogo che reca un testo critico di Bruno Corà e le immagini di tutte le opere esposte.
21
giugno 2010
Arnulf Rainer – Le opere Piranesi
Dal 21 giugno al 10 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERJA
Roma, Via della Lupa, 24, (ROMA)
Roma, Via della Lupa, 24, (ROMA)
Orario di apertura
da Lunedi' a Venerdi 11-13.30, 15-19.30
Vernissage
21 Giugno 2010, ore 18
Autore